POLICORO – Doveva
sembrare la lista più semplice e snella da presentare e invece si sta rivelando
un vero e proprio rebus. Il M5S nel centro jonico ad oggi non ha né la lista né
il candidato sindaco. E di questo passo i grillini potrebbero essere i grandi
assenti della competizione elettorale della prossima primavera. Sabato sera
nella sala parrocchiale della chiesa madre di piazza Eraclea si sono radunati
alcuni attivisti pentastellati per raccogliere proposte su come migliorare la
qualità della vita in città, da sottoporre eventualmente al giudizio elettorale
dei cittadini di Policoro alle prossime elezioni o magari trasferendole a
qualche candidato che le possa fare proprie. Una chiacchierata tra iscritti al
movimento e qualche cittadino curioso non ha sortito grandissimi effetti
politici sempre in vista delle imminenti elezioni comunali. Dal consesso oltre
a qualche proposta è emersa la volontà di creare un coordinamento sul
territorio che possa rappresentare le istanze dei simpatizzanti e più in
generale dei cittadini, che risultano tanti se si considera l’alto numero di
iscritti on line che il movimento registra in città, almeno a sentire gli
interventi di sabato sera. Però mancavano alcuni iscritti storici del movimento
di Grillo, tra cui uno dei primi in città Giovanni Lasalandra e qualche suo
adpeto. Ed è proprio qui che iniziano i problemi. A Policoro ci sono almeno due
gruppi di grillini che tra loro non dialogano e, probabilmente, si guardano in
cagnesco per motivi politici o forse personali. Infatti non si capisce perché
quando in piazza Eraclea c’è stato il gazebo della raccolta delle idee per il
futuro della città c’era Lasalandra e alcuni supporters, i quali farebbero
riferimento logisticamente alla sede di via degli Artigiani; mentre un altro
gruppo si raduna nella sala parrocchiale per fare la medesima politica. Due
modi di interpretare il grillismo davvero sui generis, anche perché, sempre
secondo gli attivisti M5S che si radunano nella sala parrocchiale, il movimento
non ha un portavoce, ma sono tutti parigrado a prescindere da quando ci si è
iscritti. Insomma un rompicapo che genera ulteriore confusione nella
cittadinanza a pochi mesi dal voto in una competizione dove si prevedono una
proliferazione di liste e candidati. In giro si vede poca chiarezza e coerenza
e l’unica certezza è il caos.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
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