POLICORO- Nei giorni scorsi il centro giovanile “Padre Minozzi” ha ricordato, nel suo 50° anniversario, Maria Marchetta, una donna che ha sempre manifestato la misericordia di Dio in sé nella sua esistenza. Mons. V. Orofino; Don Michele Celiberti responsabile del centro “Padre Minozzi” e altri clericali in occasione del Giubileo straordinario che si è aperto a Roma nei mesi scorsi hanno voluto portare all’attenzione dei fedeli la storia di Maria Marchetta, lucana di Grassano, che ha fatto della sofferenza durante la sua vita una bandiera di misericordia donandosi al Signore. Maria Marchetta per 14 anni restò sofferente a letto, ma non è questo che la rese eccezionale, ma “il come” ci restò a vivere e soffrire sapendo infondere speranza, fede e consolare tutti coloro che si recavano al suo capezzale. Una donna forte che ha vissuto sempre con la fede di Dio nel cuore, (tanto è vero che è conosciuta come serva di Dio) anche prima che le diagnosticassero la malattia. La sua formazione, inculcata dai genitori, è stata cristiana in ogni sua azione e parola prima e dopo la malattia e per questo che il processo di beatificazione è in corso e probabilmente sfocerà con il riconoscimento di Santa. Durante l’appuntamento culturale dietro il tavolo dei relatori c’era anche una ragazza di Policoro, Fabiola Pugliese, la quale ha raccontato la sua convivenza con la sclerosi multipla diagnostica in tarda età. Anche lei vive la sua esistenza senza abbattersi e nonostante la patologia non ha perso la gioia di vivere, la forza di andare avanti nel vedere che la vita alla fine è sempre un dono grandissimo che viene fatto da Dio e nonostante le sofferenze deve essere vissuta con ottimismo, speranza, “a Sua immagine”. Grazie anche al marito, Fabiola esprime la sua fede e vive la sua esistenza nella misericordia consolando chi è stato meno fortunato nella vita materiale, perché in quella spirituale non ci sono differenze.
Fonte
Il Quotidiano del Sud
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