venerdì 29 aprile 2016
Aned: petizione per centro dialisi pubblico a Policoro
L’Aned, Associazione nazionale emodializzati –
Dialisi e Trapianto, ha lanciato una petizione per la realizzazione di un
centro dialisi pubblico nell’ospedale di Policoro. Sabato prossimo 30 aprile, a
Potenza in Piazza M. Pagano dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 16,00 alle
ore 20,00, l’associazione allestirà un gazebo e un punto di incontro per
spiegare ai cittadini ciò che sta accadendo nel materano e raccogliere il loro
consenso. Domenica prossima 8 maggio sarà presente a Matera in Piazza V. Veneto
negli stessi orari. “Due società private – afferma l’Aned - hanno ottenuto il
parere favorevole dall’azienda sanitaria di Matera e dalla Regione Basilicata
ad aprire due centri dialisi privati nel raggio di 20 km., uno all’esterno
dell’ospedale di Tinchi, l’altro nel Comune di Policoro. Invece, la richiesta
di aprire un centro dialisi pubblico nell’ospedale di Policoro, sostenuta dalle
firme di tanti dializzati lucani, non è stata accolta. Rivolgiamo un appello
alle donne e agli uomini che hanno a cuore le sorti del Servizio Sanitario
Pubblico; a tutto il personale sanitario ospedaliero e ai medici di famiglia
che spesso incontrano e assistono nei loro ambulatori le persone affette da
malattie renali, dializzati e trapiantati; agli studenti, ai quali vogliamo far
comprendere i problemi dei malati nefropatici; ai lavoratori e alle loro
rappresentanze sindacali che convivono da lungo tempo tra difficoltà economiche
e contrazione dei diritti; alle associazioni di volontariato impegnate
quotidianamente nell’aiutare le persone in stato di bisogno”. “La presa in
carico del paziente nefropatico, la diagnosi precoce, l’individuazione dei
soggetti a rischio, l’allontanamento nel tempo dell’insorgenza della malattia,
la domiciliarizzazione del paziente, la promozione di piani di trattamento
specifico ed individualizzati, il registro regionale dei nefropatici a partire
dallo stadio III dell’insufficienza renale, la rete nefrologica, l’aumento del
numero di trapianti, sono attività – aggiunge l’Aned - che possono essere garantite
solo da strutture pubbliche capaci ed efficienti. L’interesse prevalente
del gestore privato invece è la crescita del fatturato e del profitto e la mera
terapia dialitica, non certamente la prevenzione La prevenzione delle malattie
renali non è un aspetto secondario. Per questo ANED tutti i giorni ci
“mette la faccia” in difesa del servizio pubblico: la dialisi come ogni
intervento di cura diretto al paziente, deve rimanere una competenza
strategica, per garantire la salute di tutti, evitare l’ingresso in dialisi e
ogni forma di speculazione e di sperpero delle risorse che appartengono a tutti
i cittadini”.
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