“Nei giorni scorsi abbiamo presentato al presidente della giunta regionale, dott. Marcello Pittella, all’assessore alle politiche alla persona, prof.ssa Flavia Franconi e al presidente della IV commissione consiliare regionale competente sulle politiche sociali e sanitarie, dott. Luigi Bradascio, le firme di 80 pazienti, in trattamento dialitico presso l’Azienda Ospedaliera “San Carlo” di Potenza, che sostengono e condividono l’iniziativa promossa dai 27 dializzati di Tinchi con la quale domandano la nascita di un centro dialisi pubblico nell’ospedale di Policoro. Un altro esempio di solidarietà unitamente a quello di tanti dializzati”. Lo rende noto, in un comunicato stampa, Donato Andrisani, segretario Aned, l’Associazione Nazionale dei nefropatici.
In Basilicata ci sono 450 dializzati e 11 centri dialisi, i problemi e le
difficoltà del SSN stanno condizionando le scelte e gli investimenti sul
territorio. La cura dialitica è costosa ed è fonte di interessi economici,
attirando il privato che, in diversi casi svolge un lavoro di qualità, ma
focalizzato solo sul trattamento dialitico e non alle indispensabili altre cure
che ricadono sulla pubblica assistenza. “In questo momento, ANED ritiene
importante affrontare la questione con un approccio culturale e una politica
che sappia guardare oltre il contingente, avere una visione d’insieme più
complessiva. E’ evidente che l’Insufficienza Renale Cronica non rappresenta
solo una questione clinica e sociale ma anche un problema crescente dal punto
vista economico ed organizzativo. Poiché il trattamento renale sostitutivo
consuma una proporzione considerevole delle risorse del sistema sanitario,
diventa estremamente necessario investire in prevenzione, cosa che farebbe sicuramente
abbassare i costi, così da poter investire in strutture ed attrezzature. e non
alle indispensabili altre cure che ricadono sulla pubblica assistenza.
Purtroppo, da qualche giorno abbiamo appreso la notizia che una ditta privata,
che opera nel campo delle forniture di apparecchiature e materiale dialitico,
ha presentato all’Azienda Sanitaria di Matera richiesta di realizzare un centro
dialisi privato nel Comune di Policoro. L’Asm ha espresso parere favorevole a
tale richiesta ed ora la relativa documentazione è depositata presso gli uffici
regionali del dipartimento delle Politiche della Persona per gli adempimenti
amministrativi conseguenti. Ci preoccupa molto questa situazione che si è
creata nello stesso Comune, dove un privato può conseguire dall’Asm il parere
favorevole di compatibilità, che dovrebbe essere reso in base ad oggettivi
fabbisogni dialitici individuati dall’azienda sanitaria, e quindi ottenere
l’autorizzazione e l’accreditamento ad esercitare attività dialitica al di
fuori dell’ospedale di Policoro. Non solo: la stessa Asm annunciava di aver
sottoscritto in data 11/12/2015 il contratto di appalto in concessione,
aggiudicato ad un consorzio di imprese, per la costruzione e gestione per 9
anni del centro dialisi dell’ospedale di Tinchi, presumiamo sulla base di un
volume dialitico annuo risultante da uno studio di fattibilità. Tutto questo
accade contemporaneamente al diniego, da parte delle stesse autorità, ad aprire
un centro dialisi pubblico all'interno dell’ospedale di Policoro, come richiesto
dagli stessi pazienti che dovranno usufruirne (e da Aned che li rappresenta).
Questa soluzione garantiva la sicurezza e l’appropriatezza delle cure,
supportata dalle firme di tanti dializzati in trattamento nei diversi centri
dialisi lucani. C’è il rischio concreto di trovarci nel raggio di appena 20 km
con due centri privati che cercheranno di accaparrarsi il maggior numero di
clienti, secondo la logica mercantilistica. Alla luce di quanto esposto, l'Aned
chiede un incontro urgente con le Istituzioni regionali e con quanti hanno a
cuore le sorti del Servizio Sanitario Nazionale, per affrontare e discutere le
nostre proposte; nella chiarezza in un confronto che ci vede direttamente
coinvolti da molto tempo”.
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