POLICORO – Il sindacato
Altragricoltura, guidato da Gianni Fabbris, è pronto ad una nuova mobilitazione
per tutelare il settore primario dell’economia regionale: l’agricoltura. Nella
serata di lunedì 19 giugno nella sala parrocchiale della chiesa Maria SS del
Ponte di Policoro ha incontrato amministratori locali e addetti al comparto
agricolo per spiegare le ragioni di questa ennesima protesta. Infatti in una
missiva inviata all’assessore regionale al ramo, Luca Braia, Fabbris sostiene
che l’agricoltura ha bisogno di un nuovo modello organizzativo e di un nuovo
sistema per reggere l’urto della concorrenza internazionale sempre più
aggressiva e spesso anche scorretta da parte degli operatori del settore.
Agricoltura, sempre a parere del leader sindacale, in crisi permanente e non
soggetta nemmeno più alle curve cicliche delle teorie economiche tradizionali:
recessione, crisi, congiuntura positiva, boom economico. Infatti ha citato il
caso della frutta, in particolare albicocche, rimaste invendute nelle celle
frigorifere e in alcuni casi sugli alberi perché non avrebbero mercato. Da qui
la sua prima presa di posizione volta ad una riorganizzazione del settore che
premi chi produce e non altri intermediari della filiera, i quali beneficiano
del lavoro altrui con lauti guadagni a fronte delle “elemosine” elargite a
coloro i quali investono nei poderi e raccolgono i frutti del loro sudore e
lavoro. Non solo le albicocche, purtroppo, si scontrano con la crisi; ma anche
le fragole, il latte e grano sono micro settori del comparto a non trainare più
il settore. Dunque oltre alle politiche di sostegno al reddito, Fabbris chiede
anche un aiuto istituzionale per combattere quelle che egli stesso ha definito
logiche di mercato truccate: la speculazione privata sui marchi della frutta
con una regolamentazione anche del commercio dell’ortofrutta nel quale oggi si
inseriscono, sempre a suo dire, gli sciacalli: coloro i quali lucrano sulla
crisi in cui la legge della domanda e dell’offerta non esiste più e manca di
equilibrio. Altra misura urgente richiesta dal sindacato di categoria è quella
di una norma antitrust. E proprio su quest’ultima proposta Fabbris ha citato
l’ultima relazione del ministero degli Interni letta in Parlamento in cui le
infiltrazioni della criminalità organizzata in Basilicata e in provincia di
Matera sono presenti nei ritardi con cui i pubblici poteri rimborsano i danni
post alluvione e i trust commerciali dell’ortofrutta, chiedendosi poi come mai
nonostante la relazione la procura non abbia avviato finora nessuna indagine ed
ha preannunciato che sarà egli stesso, tramite Altragricoltura, nelle prossime
settimane ad attivarsi ed effettuare le dovute denunce sia alla magistratura
che all’Antitrust. La mobilitazione non è solo territoriale, ma,
extraregionale, poiché l’altra sera nella chiesa Madre di piazza Eraclea
c’erano anche imprenditori agricoli di Vittoria, Comune siciliano di oltre 60
mila abitanti, guidati da Rosetta, dove da mesi è in atto una protesta sugli
stessi problemi degli imprenditori lucani. Gli agricoltori dell’isola hanno
spiegato le difficoltà del comparto agricolo siciliano nel quale 830 persone
hanno ricevuto sfratti esecutivi e la Caritas ospita 150 famiglie. Così gli imprenditori
di Vittoria e quelli della fascia jonica marciano insieme verso i Palazzi della
politica regionale e romana alla ricerca di risposte ad oggi inevase.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)