POLICORO – La carica dei 240 candidati. Nella mattinata di
sabato 13 maggio alle ore 12:00 sono scaduti i termini per la presentazione
delle liste per il rinnovo del Consiglio comunale della città di Policoro in
programma giorno 11 giugno con possibile ballottaggio il 25 dello stesso mese.
La città jonica vota con il sistema elettorale a doppio turno dal 2006, dalla
prima elezione utile post censimento 2011 che certificò una popolazione
superiore ai 15 mila abitanti: oggi i residenti sono all’incirca 17 mila, di
cui gli aventi diritto al voto (maggiorenni) più o meno 13 mila elettori. Quattro
i candidati che si sfideranno per l’ambita poltrona di Palazzo d’Ercole: quella
di sindaco. Il primo cittadino uscente, Rocco Leone (centro destra), si
ripresenta per il secondo mandato di fila – mai Policoro ha avuto un primo
cittadino eletto due volte consecutivamente- con quattro liste di appoggio:
Forza Italia, capeggiata dal consigliere uscente Gianluca Modarelli e dalle due
assessore donne Stefania Albanese e Francesca Rubino; Trenta con i consiglieri
uscenti Pinca, Sanasi e Lippo; Policoro Pragmatica guidata da Carlo Stigliano e
Avanti che vede capolista il vice sindaco Enrico Bianco e i due assessori
uomini uscenti: Scarcia e Padula. Gli sfidanti sono Gianni Di Pierri, candidato
della società civile alla guida di cinque liste: Policoro Ideale, formata da
Franco Labriola (che non è candidato direttamente ma tramite la nipote Enza);
Policoro Capitale di Nicola Montesano, ex consigliere provinciale; Policoro
Futura, lista vicina a Di Pierri con capolista Giuseppe Maiuri; Forza Policoro
con in prima linea l’ex assessore forzista Domenico Bianco e Policoro Rinasce
con Nicola Stigliano numero 1 della stessa. Il centro sinistra scende in campo
con l’ammiraglio Enrico Mascia, intorno alla cui candidatura si è ritrovata
tutta la coalizione composta da cinque liste. Quella del Pd che proprio
all’ultimo momento si è arricchita dell’ingresso di Domenico Ranù, in passato
assessore poi defenestrato da Serafino Di Sanza. Nel 2006 fu uno dei più
suffragati con oltre 300 preferenze. Insieme al Pd un’altra lista di partito:
Udc, o meglio Alleanza di centro, schieramento nel quale hanno trovato casa anche
persone vicine al già sindaco e consigliere regionale Antonio Di Sanza; poi c’è
la lista Uniti per Policoro (voluta direttamente da Mascia) con Maria Teresa
Prestera, il dott. Buono e l’ex amministratore Benedetto Gallitelli tra le
candidature “forti”. Le altre due liste dell’aggregazione sono: Sviluppo e
Lavoro di Antonello Ripoli, anch’egli ex assessore e Casa dei moderati, lista
quest’ultima sempre presente nelle ultime tornate elettorali. A chiudere il cerchio delle candidature a
primo cittadino di Policoro c’è l’ing. Olga Colletta, professoressa,
rappresentante del Movimento 5 stelle, che a Policoro però non si presenta
compatto avendo un gruppo di dissidenti scelto di non appoggiare la lista in
maniera più o meno ufficiale. Rispetto al quadro politico nazionale con tre
poli, nel centro jonico le aggregazioni sono quattro, con variabile Di Pierri,
anche se lo scenario politico è simile al 2012. All’epoca non c’era M5s ma si
presentò Ottavio Frammartino con Policoro è Tua a raccogliere i non schierati.
Per il resto il centro sinistra aveva, ed ha, 5 liste con Mascia al posto di
Gianluca Marrese (quest’ultimo candidato consigliere nel Pd); mentre l’avv.
Gianni Di Pierri ha una lista in più così come lo stesso Leone. La novità
legislativa è la presenza femminile in tutte le liste, minimo il 40% e il
doppio voto di genere: si potrà votare per un uomo e una donna candidati nella
stessa lista o, in alternativa, si potrà dare una sola preferenza. Non saranno
ammesse due candidature di genere uguali. Per il resto è ammesso il voto
disgiunto ai candidati/o in Consiglio di una lista e sindaco di altra
coalizione. Dunque l’imminente tornata elettorale non si discosta da quella del
2006, 2008, 2012 quando, proprio in concomitanza con il cambio della legge
elettorale, sono proliferate liste e candidati. Quella di giugno 2017 è
l’elezione con il record delle candidature. Non manca dunque la quantità; sulla
qualità dell’offerta politica ci sarebbe tanto da ridire. La maggior parte dei
candidati, come capita nelle città divise, sono più riempitivi che non vere e
proprie candidature propositive: si è pensato più a spaccare le famiglie che a
costruire un futuro migliore, speriamo, per la città. Comunque sia nel
dettaglio dei singoli programmi entreremo nei prossimi giorni.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento