POLICORO – Mercoledì 15 luglio la
manifestazione indetta dall’Amministrazione comunale per dire no alle trivelle
nello Jonio non vedrà la partecipazione di No Triv. Jonio, No Triv.
Mediterraneo e No Scorie Trisaia. Le associazioni non condividono il metodo
scelto, non il fine, e lo hanno detto a chiare lettere in una conferenza stampa
organizzata domenica sera in piazza Eralcea: “Siamo stati i primi a mettere in
guardia le Amministrazioni comunali anni addietro del pericolo che correvamo
–osserva Felice Santarcangelo con a fianco Giovanna Bellizzi, Maria Antonietta
Tarsia e Ivano Farina- e ora i fatti, purtroppo, ci hanno dato ragione. Però andare
in passerella per l’ennesima volta non serve a nulla. Ecco spiegato il motivo
per il quale noi non ci saremo. E’ da anni che organizziamo manifestazioni
simili, Consigli comunali aperti e cose di questo genere, e se dobbiamo
replicare con una passeggiata in giacca e cravatta sul lungomare centrale noi
non ci stiamo. Quella del 15 è una manifestazione arbitraria organizzata di sua
spontanea volontà dal sindaco Leone e volta alla strumentalizzazione del
problema: contro chi si protesta? Cosa si manifesta? Noi invece le nostre
manifestazioni ce la paghiamo da soli…gli atti concreti che noi chiediamo sono:
escludere il mar Jonio come il Golfo di Venezia dal rischio perforazioni per il
principio di precauzione in base al quale se uno studio terzo dimostra che il
mare da perforare presenta delle criticità, ebbene lì non si perfora. Inoltre
il rischio mare può arrivare anche dalla terra. Bisogna dire no anche alle
perforazioni nella terra che si possono ‘allungare’ a arrivare finanche in
mare. Inoltre bisognava impugnare l’articolo 38 del decreto legge ‘Sblocca
Italia’ che prevede il ritorno delle competenze in materia dalle Regioni allo
Stato e ciò non è stato fatto; né le Amministrazioni a tutti i livelli hanno
bocciato la politica energetica nazionale nella quale si prevede anche la
perforazione del sottosuolo. Per queste e altre ragioni noi non faremo parte
della passerella di mercoledì. Oltretutto –continua Santarcangelo e i suoi
volontari dell’associazione- chiediamo al Comune di Policoro l’Imu sui pozzi,
tasse ad hoc per le estrazioni (vedi il pozzo masseria Morano), una polizza
fideiussoria a 30 per le conseguenze ex post delle estrazioni dal sottosuolo
come è capitato per alcuni pozzi di Policoro e un monitoraggio continuo per la
tutela dell’agricoltura, dell’ambiente circostante dopo le estrazioni verificatesi
nel centro jonico negli anni passati. Nulla di tutto questo è stato fatto. Ecco
perché riteniamo una presa in giro la manifestazione del 15”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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