venerdì 18 maggio 2012

La famiglia in Basilicata – La scheda


La famiglia e i nuclei familiari

Il 99,6 per cento della popolazione lucana vive in famiglia con un numero medio di componenti, che nel 2010, è pari a 2,5. La coppia lucana non manifesta propensione per il modello del “figlio unico”. Il 47,1 per cento delle coppie ha in media (nel 2007/2008) un numero di figli pari a 2. Le famiglie con un numero di figli superiore a tre sono il 18,3 per cento, il valore più alto d’Italia. Le convivenze sfiorano appena lo 0,3. Le famiglie “unipersonali” sono il 25,1 per cento delle famiglie anagrafiche e nel 60,4 per cento sono costituite da persone con più di 60 anni. Tre volte su quattro queste persone sono donne.
Al 31.12.2010 sono 230.607 i nuclei familiari in Basilicata, 1.879 in più rispetto alla rilevazione dell’anno precedente.


Il matrimonio
In Basilicata nel 2009 si è registrato un sensibile aumento dei matrimoni pari allo 0,3 per cento. Da 2410 matrimoni nel 2008 si è saliti a 2.419 nel 2009. Si evidenzia una tendenza alla posticipazione delle prime nozze che nel 2009, in linea con il dato nazionale, vede l’età media al primo matrimonio per i maschi pari a 33,3 anni, mentre per le donne a poco meno di 30 anni con un incremento di 1,4 anni rispetto al 2003. Il rinvio delle prime nozze è quasi sempre dovuto alla prolungata permanenza dei giovani nelle famiglie di origine, legata tra le altre cose, al difficile ingresso nel mondo del lavoro ed alla condizione di precarietà del lavoro stesso. A queste cause si aggiunge anche un mercato dell’abitazione sempre più difficile e meno agevole per le giovani coppie.
Il 94,8 per cento dei matrimoni totali si celebra tra celibi e nubili, portando la Basilicata al primo posto tra le regioni italiane al di sopra della media nazionale (85,7 per cento) e della media del Mezzogiorno (92,9). Il rito religioso resta la scelta più frequente da parte delle coppie anche se, in Basilicata, subisce una diminuzione del 4 per cento nel quinquennio 2004-2009 attestandosi all’85,4 per cento. La solidità contraddistingue, secondo i dati statistici ufficiali (che, ovviamente, non tengono conto delle separazioni di fatto), i matrimoni in Basilicata.

Divorzi e separazioni
Il tasso di divorzi, nel 2008, è il più basso del Paese con il valore di 1,2 per mille coniugati (valore più che dimezzato rispetto alla media nazionale del 3,4 per mille coniugati). Dal 2003 al 2008 aumentano però divorzi (21,8 per cento) e separazioni (69,46). In Basilicata, confrontando i dati del 2003 con quelli del 2008, la quota di minori in affido congiunto passa dal 5,5 per cento al 70 per cento nel caso di separazioni e dell’1,2 per cento al 36,7 per cento in caso di divorzio. Chi divorzia difficilmente si risposa. Lo fa il 5,2 per cento dei divorziati.

Famiglie con stranieri
Tra i cambiamenti più recenti in tema di nuzialità vi è la crescita delle coppie in cui almeno uno dei due sposi è di cittadinanza straniera. La propensione al matrimonio con straniero riguarda più i lucani di sesso maschile, attestandosi, nel 2009, al 3,6 per cento, mentre solo una donna su 100 si sposa con un uomo di nazionalità non italiana. Nelle coppie “miste” il rito privilegiato è quello civile.

Il reddito delle famiglie
Il reddito netto familiare più elevato è quello derivante dal lavoro autonomo. Dal 204 al 2006 si è assistito ad un lieve aumento dei redditi derivanti da lavoro dipendente (+7,1).
Secondo l’indagine sulle Condizioni di vita e distribuzione del reddito 2008 condotta dall’ISTAT, la Basilicata presenta, dal 2007 al 2008, un aumento medio del 7,2 degli indicatori di disagio economico (dato in linea con la tendenza italiana).

Reti informali come aiuto alla famiglia
Il rapporto conferma che la rete di aiuto informale rappresenta ancora una risorsa fondamentale per le comunità della Basilicata, soprattutto in presenza di una popolazione anziana che spesso convive con la famiglia dei figli e che necessità di assistenza. La rete di famiglie che si prodigano ad aiutare le altre famiglie è molto efficace ed efficiente. Tali famiglie sono spesso quelle senza anziani e bambini, in modo particolare se composte da una coppia.

Spesa sociale
La spesa per l’assistenza sociale ha avuto nel 2008 un notevole incremento (rispetto al 2004); in particolare, la spesa nell’area famiglia e minori è cresciuta del 55,4 per cento. Al cospetto di tale dato, cresce la quota di domanda di servizi per bambini e di età inferiore ai 3 anni, che risulta soddisfatta soprattutto da strutture private con l’aumento del carico economico per le famiglie.

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