mercoledì 22 febbraio 2012

L'assalto al territorio continua...

TOTAL: TRIVELLE  NEL METAPONTINO  E   SULLA  COSTA JONICA 
Noscorie Trisaia chiede ai Comuni facenti parte dei nuovi permessi della Total “Tempa La Petrosa” e “Oliveto Lucano” di produrre le proprie osservazioni ai progetti depositati per il parere VIA, presso l’ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata entro 45 giorni, ovvero entro il termine dell’1 aprile 2012, tenendosi poi pronti a ricorrere contro “colpi di mano” degli Uffici della Regione Basilicata, che potrebbero escludere i loro pareri contrari con lo stesso stratagemma (esclusione procedura VIA), già utilizzato per il permesso Eni “Frusci”. Un procedimento amministrativo, messo in atto dal dipartimento ambiente della Regione Basilicata, atto a favorire le estrazioni petrolifere. Il territorio interessato dai due permessi della Total pari a centinaia di chilometri quadrati, comprende i Comuni di Montalbano Jonico, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Sant’Arcangelo, Senise, Tursi e Valsinni e i comuni calabresi di Canna, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Rocca Imperiale (permesso Tempa La Petrosa) e ancora per il permesso Total “Oliveto Lucano” l’intera area del parco regionale e i comuni di Accettura, Albano di Lucania, Calciano, Campomaggiore, Castelmezzano, Cirigliano, Garaguso, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, San Mauro Forte, Stigliano e Tricarico. In questi giorni i Comuni lucani e calabresi hanno ricevuto i relativi progetti per
il rilascio dei pareri amministrativi. Nel preannunciare le proprie osservazioni, Noscorie Trisaia invita i Comuni, i cittadini e associazioni a presentare le osservazioni in base alla procedura VIA in base alla L.R. 47/98 ai due nuovi permessi di ricerca della Total che prevedono rilievi sismici anche in aree protette nazionali (parco nazionale del Pollino e Val d’Agri) e regionali (parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane).Vicino il centro nucleare Itrec, e i centri abitati dei comuni lucani e calabresi. I campi agricoli, le aree turistiche, la costa jonica, i fiumi e addirittura vicino la diga di Senise.  Il piano di trivellazione di queste aree va oltre il raddoppio delle estrazioni previsto dal memorandum (200.000 barili/giorno).Un grave danno alle acque e alle economie agricole e turistiche del metapontino e del senisese e delle aree interne in cambio del nulla(le franchigie sulle misere royalites). Dopo quindici anni di estrazioni petrolifere  solo chi ha interessi nelle lobby petrolifere può far finta di nulla di questa razzia del territorio. Mentre la Regione Veneto e la Regione Abruzzo hanno votato una legge di moratoria sulle estrazioni petrolifere ,il disegno di trasformare la Regione Basilicata in un hub energetico e pattumiera di rifiuti è troppo chiaro. Ai sindaci interessati ricordiamo che la Total è oggetto d’inchieste giudiziarie tuttora in corso per aver riversato a cielo aperto fanghi petroliferi nei campi agricoli della concessione gorgoglione in agro di Corleto  (di cui non conosce l’esito, con la
bonifica dell’area ancora non compiuta). Nel reinvitare i consigli comunali lucani a deliberare per una moratoria sulle estrazioni petrolifere in Basilicata ricordiamo ai sindaci che sono primi responsabili della salute pubblica per la tutela   delle popolazioni interessate e delle economie locali.

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