POLICORO – Il gruppo “Trenta”,
lista civica di centro destra che amministra la città jonica insieme al Pdl e
“Impegno civico” dal maggio 2012, nella serata di giovedì 16 nella sede di via
Caltanissetta ha tenuto un incontro pubblico dal tema: “Tares, l’evoluzione dei
tributi”. Abbiamo sentito l’assessore al Bilancio, Massimiliano Scarcia, il
quale ci ha spiegato: “Amministrare la cosa pubblica di questi periodi è
veramente difficile, poiché oltre alle difficoltà economiche c’è anche un caos
legislativo che crea complicazioni anche ai tecnici. Comunque sia andiamo
avanti tra mille difficoltà e mi preme sottolineare che la Tares è un’imposta
europea basata su due principi: più si inquina e più si paga, e il quantum
dell’importo è dovuto in base al numero dei componenti del nucleo familiare e i
metri quadri dell’immobili. Purtroppo questi parametri non sono fissati dai
Comuni, per questo in molte municipalità rispetto alla vecchia Tarsu di paga di
più. Noi come Amministrazione comunale andiamo incontro ai contribuenti di
Policoro avendo previsto delle agevolazioni, per la precisione esenzioni del
30% per chi abita in campagna, la stessa percentuale per gli operatori
turistici stagionali e il 20% per quelle abitazioni dove c’è un solo occupante.
Inoltre abbiano stanziato un fondo di 25 mila euro per esentare coloro i quali
hanno un reddito, documentato con Isee (Indicatore di situazione economica
equivalente) fino a 5500,00; mentre coloro i quali presentano lo stesso modello
con un reddito che va da 5501,00 a 6000,00 c’è un abbattimento della Tares del
50%. Questo siamo riusciti a fare per dare una boccata di ossigeno ai ceti meno
abbienti. Tuttavia per pagare la Tares, e questo vale per tutti i contribuenti,
l’importo per il 2013 è stato spalmato su 5 rate. Purtroppo per le utenze non
domestiche, tipo bar e attività economiche varie, i coefficienti Tares sono
stati fissati dal ministero competente e dunque ci siano attenuti a quelle
rigide disposizioni. Per l’imminente futuro, 2014, la legge prevede un cambio
di nome, da Tares a Tari e da Imu a Tasi, ma per le tasche dei contribuenti non
prevedo grosse novità essendo delle mere variazioni linguistiche e nulla di
sostanziale nel senso che, almeno fino ad oggi, non sono previste esenzioni o
deduzioni particolari; anzi per quanto riguarda l’Imu sui fabbricati della
categoria D (capannoni) i soldi vanno direttamente allo Stato. Questo non è
federalismo fiscale, ma chiedere ai Comuni di riscuotere le tasse in nome e per
conto dello Stato”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento