venerdì 17 gennaio 2014

Convegno. I Trenta spiegano come cambia la fiscalità locale



POLICORO – Il gruppo “Trenta”, lista civica di centro destra che amministra la città jonica insieme al Pdl e “Impegno civico” dal maggio 2012, nella serata di giovedì 16 nella sede di via Caltanissetta ha tenuto un incontro pubblico dal tema: “Tares, l’evoluzione dei tributi”. Abbiamo sentito l’assessore al Bilancio, Massimiliano Scarcia, il quale ci ha spiegato: “Amministrare la cosa pubblica di questi periodi è veramente difficile, poiché oltre alle difficoltà economiche c’è anche un caos legislativo che crea complicazioni anche ai tecnici. Comunque sia andiamo avanti tra mille difficoltà e mi preme sottolineare che la Tares è un’imposta europea basata su due principi: più si inquina e più si paga, e il quantum dell’importo è dovuto in base al numero dei componenti del nucleo familiare e i metri quadri dell’immobili. Purtroppo questi parametri non sono fissati dai Comuni, per questo in molte municipalità rispetto alla vecchia Tarsu di paga di più. Noi come Amministrazione comunale andiamo incontro ai contribuenti di Policoro avendo previsto delle agevolazioni, per la precisione esenzioni del 30% per chi abita in campagna, la stessa percentuale per gli operatori turistici stagionali e il 20% per quelle abitazioni dove c’è un solo occupante. Inoltre abbiano stanziato un fondo di 25 mila euro per esentare coloro i quali hanno un reddito, documentato con Isee (Indicatore di situazione economica equivalente) fino a 5500,00; mentre coloro i quali presentano lo stesso modello con un reddito che va da 5501,00 a 6000,00 c’è un abbattimento della Tares del 50%. Questo siamo riusciti a fare per dare una boccata di ossigeno ai ceti meno abbienti. Tuttavia per pagare la Tares, e questo vale per tutti i contribuenti, l’importo per il 2013 è stato spalmato su 5 rate. Purtroppo per le utenze non domestiche, tipo bar e attività economiche varie, i coefficienti Tares sono stati fissati dal ministero competente e dunque ci siano attenuti a quelle rigide disposizioni. Per l’imminente futuro, 2014, la legge prevede un cambio di nome, da Tares a Tari e da Imu a Tasi, ma per le tasche dei contribuenti non prevedo grosse novità essendo delle mere variazioni linguistiche e nulla di sostanziale nel senso che, almeno fino ad oggi, non sono previste esenzioni o deduzioni particolari; anzi per quanto riguarda l’Imu sui fabbricati della categoria D (capannoni) i soldi vanno direttamente allo Stato. Questo non è federalismo fiscale, ma chiedere ai Comuni di riscuotere le tasse in nome e per conto dello Stato”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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