mercoledì 13 novembre 2013

Campo nomadi permanente nella zona Lido

POLICORO – “A rieccoli”. E’ proprio il caso di dirlo. Al peggio non c’è mai rimedio. Nel ponte di “Tutti i Santi” li avevamo trovati nello spiazzo di via Mascagni, meglio conosciuto come il parcheggio a ridosso del centro visite e oasi del Wwf. Poi da lì sono spariti per ritornare dove? Di nuovo sul lungomare centrale, spesso posto e stessa area: primo parcheggio a destra. Solo che questa volta i nomadi sono stati un po’ più furbi e si sono collocati sulla strada perpendicolare, parallela a quella centrale, più nascosta di quella trafficata ma ugualmente visibili. Tanto da attirare l’attenzione di qualche passante il quale giovedì 7 ottobre li ha visti addirittura intorno ad un falò come se stessero celebrando un rito satanico o pronti al sacrificio di un animale in nome di chissà quale divinità. E subito dopo la segnalazione ci siamo recati sul posto, a distanza di sicurezza, e il riscontro è stato esattamente uguale alla segnalazione. Non facevano nulla di male per carità, però se le fiamme del falò si fossero propagate chissà cosa sarebbe successo in mezzo alla pineta. Proprio quel polmone di verde più volte violentato dalla mano dell’uomo che nel tempo è diventato, purtroppo, bersaglio privilegiato di chi appicca gli incendi a prescindere se c’è dolo o meno. Dov’è la prevenzione? Ci sarebbe se un’apposita ordinanza del 2011 fosse fatta rispettare e invece i gitani considerano Policoro ormai come casa loro. Infatti si sono fermati, sempre a ridosso della Duna centrale, per tutta la settimana e quando siamo ritornati sul luogo sabato 9 li abbiamo rivisti nella loro ormai zona franca. Roulotte ferme, macchine, sedie a sdraio, tavoli e gli immancabili fili stendi panni fatti asciugare al sole. Per chi passa da quelle parti non è un belvedere. Sempre nella giornata di sabato in tarda mattinata gli schiamazzi si sentivano anche dalla rotonda, per non parlare poi del fatto che girano alla ricerca di cosa? Nessuna discriminazione sia ben chiaro però se le roulotte da tre/quattro dovessero diventare di più per effetto dal passaparola allora si che bisognerebbe drizzare le antenne e stare in guardia: la prevenzione non è mai troppa.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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