POLICORO – La città di Policoro e
Scanzano jonico ancora i ferri corti. Non è la prima volta che le due cittadine
si trovano di fronte ad una dura contrapposizione politica amministrativa. Di
recente c’è stato il trasferimento del Commissariato da Scanzano a Policoro con
non poche polemiche. Ora invece Scanzano sembra essersi ripresa la rivincita
con l’individuazione di un’area produttiva al confine tra i due territori. E
l’Amministrazione comunale della città d’Ercole non ha ben digerito tale scelta
spiegando i motivi in una conferenza stampa tenutasi nel Palazzo di città nella
mattinata del 26. Il sindaco Rocco Leone (Pdl) e il vice Enrico Bianco
(Indipendente) hanno spiegato agli organi di informazione che il protocollo di
intesa sottoscritto tra il Consorzio di sviluppo industriale di Matera a la
città di Scanzano è inopportuno in quanto, a loro dire: a Policoro è stata
individuata già un’area industriale negli anni ’70 nella zona Filici, alle
spalle del centro commerciale, che per il momento rimane solo sulla carta; il
confine tra Policoro e Scanzano ha un vincolo paesaggistico e storico essendoci
il castello e l’area archeologica; le attività produttive artigianali inizialmente
e industriali in un secondo momento sorgerebbero nei pressi del letto del fiume
Agri con tutte le conseguenze in caso di calamità naturali con il fiume che ingrossandosi
può esondare con tutte le ripercussioni in termini di danni facilmente
immaginabili a cose e persone; infine c’è un’altra questione di opportunità
dovuta al fatto che il dirigente dell’area tecnica del Municipio di Scanzano,
Luigi Dichio, e anche dirigente dello stesso Consorzio e dunque ci sarebbe un
conflitto di interessi su un Ente commissariato. E proprio sul commissariamento
del Consorzio avvenuto nel 2010 con decreto del presidente della Giunta
regionale che ha nominato reggente l’ ingegner Gaetano Santarsia, Leone ha
affermato che bisognerebbe uscire da questa palude e restituire la gestione
dell’ente agli amministratori locali perché il Consorzio gestisce soldi
pubblici e le decisioni di straordinaria amministrazione come quella di ubicare
a Scanzano un’area produttiva deve uscire da una concertazione più ampia
politica amministrativa e non da decisioni prese singolarmente, oltretutto da
un Commissario che dovrebbe preoccuparsi solo dell’ordinaria amministrazione.
L’Amministrazione comunale di Policoro teme che dietro questa manovra si possa
nascondere la volontà politica di mettere definitivamente nel cassetto il
progetto Filici a scapito di quello nascente alla foce del fiume Agri.
Ricordiamo che il Consorzio è un ente pubblico sub regionale e proprio alla
Regione il Comune cercherà di chiedere un parere sul perché a Scanzano è stato
dato il via libera, con il parere anche dell’autorità di bacino, mentre
Policoro aspetta da 40 anni l’istituzione di un’area industriale.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
Cos’è il Consorzio di sviluppo
industriale
Il Consorzio per lo sviluppo industriale della
provincia di Matera (Csi) è un ente pubblico economico che opera in una delle
realtà più dinamiche dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Grazie alla sua
autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, il Csi opera come un soggetto
imprenditoriale. Ha una struttura operativa molto snella che gli consente di
funzionare come uno sportello unico per le aziende e di assisterle sia nella
fase di insediamento che in quella di crescita produttiva. E’ un ente virtuoso:
ha una struttura finanziaria sana, non ha debiti e, anzi, produce utili che
vengono reinvestiti, insieme ai capitali messi a disposizione dalla Regione
Basilicata nell’ambito dei Fondi Fesr dell’Unione Europea, nel potenziamento
delle infrastrutture e per accrescere qualitativamente la dote dei servizi
erogati alle imprese insediate. Gestisce tre aree industriali (una nelle
immediate vicinanze del porto di Taranto, le altre due a pochi chilometri da
Matera) di medie dimensioni in cui operano centinaia di imprese. Ha partecipazioni
nella società di gestione dei servizi industriali in Valbasento (Tecnoparco) e
nella Lucana Fly.
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