domenica 5 giugno 2011

Confronto sul Piano sanitario

POLICORO –Venerdì pomeriggio, l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, accompagnato dal direttore generale del Dipartimento, Piero Quinto,ha incontrato a Policoro i sindaci del comprensorio egli operatori sanitari,compresi i medici di Medicina generale, per illustrare loro le misure messe in campo dalla Regione, contenute nel nuovo Piano sanitario, che verrà emanato entro il prossimo 30 giugno. La discussione ha riguardato, in particolar modo, il futuro dell’ospedale di Policoro. L’assessore ha voluto evidenziare come il Piano non tracci le coordinate di un singolo ospedale. Ma traccia le coordinate della programmazione sanitaria e divide praticamente gli ospedali in Dea di secondo livello, Dea di primo livello, ospedali sede di Psa (Pronto soccorso attivo) che sono Policoro, Villa D’Agri, Melfi e Lagonegro,e poi definisce tutti gli altri ospedali come “distrettuali”, che non sono sedi di Psa, deputati al trattamento di patologie acute, ma presidi sanitari organizzati per trattare patologie cronico-degenerative e che hanno bisogno di trattamenti riabilitativi. Questa classificazione individua gli standard operativi, tracciati da Piano. Dopo di che il piano attuativo deve essere redatto dalle Direzioni generali delle aziende sanitarie provinciali. Pertanto chi vuole cercare nel Piano, la fotografia del singolo ospedale, non la troverà mai. Troverà in pratica le classificazioni dei vari ospedali, all’interno dei quali saranno individuati gli standard delle strutture operative. Per Policoro, che sarà collocato nel Piano tra quegli ospedali sedi di Psa, pericoli di depotenziamento non ce ne possono essere perché l’ospedale sede di Psa, avrà l’unità coronarica, la rianimazione, l’ostetricia e la ginecologia, la pediatria, la medicina ecc., ossia tutte quelle unità operative che sono necessarie per far sì che un ospedale venga identificato come Psa. Martorano ha anche evidenziato che il nosocomio di Policoro non può essere ridimensionato, poiché vocato a intercettare l’immigrazione del nord Calabria, dove c’è una situazione critica, è stata commissariata ed il piano di rientro ha fortemente ridimensionato alcuni ospedali come quello di Trebisacce, Castrovillari e Corigliano, la cui utenza si riversa in maniera naturale a Policoro. Martorano ha detto che l’ospedale jonico “va rilanciato, sviluppato e ulteriormente potenziato». L’assessore ha, inoltre, specificato che anche gli interventi che modificano l’organizzazione delle strutture, è un problema squisitamente legato alla gestione aziendale, ma questo non significa che una modifica organizzativa può portare alla soppressione dei servizi. Su questo l’assessore ha detto che sarà attento e vigile. I sindaci hanno apprezzato la chiarezza espositiva di Martorano e il portavoce del “Comitato di difesa dell’ospedale di Policoro”, Ottavio Frammartino: «Abbiamo apprezzato –ha detto al Quotidiano- l’intervento dell’assessore, soprattutto questa volontà politica, che il Psr venga condiviso con i cittadini».

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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