martedì 24 agosto 2010

A Policoro Lorena la Sirena

Da martedì 24, per tre giorni, la Bianchetti in diretta dalla Basilicata col suo nuovo programma

Intervista ad Antonio Preziosi, direttore di Radio Uno: i legami con la terra d’origine


Spiaggia sabbiosa, mare, tanti ospiti e divertimento. Saranno questi alcuni degli ingredienti di “Lido Lorena”, il varietà radiofonico scritto da Casimiro Lieto e Marcello Villella. Arriva sulla spiaggia di Policoro, la trasmissione in onda su Radio Uno e condotta da Lorena Bianchetti. Così, l'appuntamento con l'estate e i suoi protagonisti, dopo la tappa romagnola, sbarca in Basilicata. Dal 24 al 26 agosto appuntamento con i racconti, le storie e le curiosità raccontateci dalla bella voce della Bianchetti. Appuntamento dalle 18 alle 19 per tutti i radioascoltatori sulle frequenze di Radio Uno. «Sarà rigorosamente in diretta come tutta la programmazione di Radio Uno – dice il direttore del Giornale radio Rai e di Radio Uno, Antonio Preziosi». L'idea di approdare sui lidi lucani è venuta proprio a Preziosi, policorese doc. Il direttore racconta in un'intervista esclusiva a “Il Quotidiano della Basilicata” del suo legame con la cittadina ionica e con la nostra regione. Tre giorni per promuovere la Basilicata. Come nasce l'idea e come sarà articolato il programma?
“Con il programma Lido Lorena siamo già stati sulle spiagge romagnole e, quando i miei autori mi hanno chiesto quale potesse essere una spiaggia del sud dove portare la trasmissione di Radio Uno, non ho avuto alcun dubbio: la Basilicata. Il film di Rocco Papaleo ha avuto il merito di accendere i riflettori sulla nostra regione. Adesso e' arrivato il momento di farla conoscere ancora di piu': bellezze naturali, enogastronomia, l’onestà della gente….io mi sento profondamente lucano”
Chi saranno gli ospiti?
“Le scalette sono ancora rigorosamente top secret. Casimiro Lieto e Marcello Villella sono al lavoro con il loro staff. Posso solo anticiparvi che saranno ospiti di Lorena Bianchetti i personaggi che hanno fatto grande la Basilicata. Un racconto della Basilicata attraverso personaggi famosi”.
Quanto ha contribuito la lucanità a essere quello che è?
“Quando l'agenzia Ansa mi ha fatto la prima intervista dopo la nomina a direttore del Giornale Radio Rai e di Radio uno, mi chiese una definizione che amavo dare di me stesso. Ed io mi definii "orgogliosamente lucano". Della nostra gente mi porto dentro l'onestà, la voglia di fare nonostante le difficoltà, ed un pizzico di testardaggine che nella vita fa sempre bene”.
Un legame forte con la tua terra d'origine. Quanto è lucano?
“Quando facevo l’inviato ho viaggiato in tutto il mondo. A New York come a Tokyo mi sono sentito italiano e soprattutto lucano. Ripeto, non sono lucano e basta. Sono orgogliosamente lucano. Nel senso che mi piace farlo sapere. Sono orgoglioso, insomma, delle mie origini”.
Cosa le piace di più di questa terra ancora poco conosciuta?
“Tutto. Oltre alle spiagge del Metapontino e alla bellissima Maratea, direi che tutta la regione merita di essere visitata e conosciuta. Dai Sassi di Matera ai laghi del Vulture, passando per il Pollino. E' una regione di bellezze e di incanto. Per non parlare della vivacità che caratterizza, ad esempio, la nostra agricoltura. Arrivare nel Metapontino e' semplicemente sbalorditivo. Sembra di stare in California. O pensate agli straordinari paesaggi che non hanno nulla da invidiare alla ormai famosa Toscana. Ecco, vorrei che i sapori e le bellezze della Basilicata diventassero famosi in tutto il mondo”.
Dovendo immaginare di fare un servizio su questa terra, come la descriverebbe?
“Dopo aver visto il video con la meravigliosa testimonianza che il maestro lucano Francis Ford Coppola ha dedicato alla Basilicata, credo che non ci sia un modo migliore per parlare della nostra regione. Cultura, gastronomia, ambiente sono gli ingredienti che vanno messi in evidenza ogni volta che si parla di questa regione”.
Quali sono i suoi maggiori ricordi legati a Policoro?
“Ne ho tanti, ma certamente il ritrovarsi dei giovani sotto i portici bianchi del centro e' un ricordo di quando ero ragazzo al quale sono emotivamente legato. Faceva tanto Magna Grecia... Oppure l’ autoradio di mio padre che ascoltavo tutte le mattine quando mi accompagnava a scuola. Pensi che a dodici anni andai a bussare alla porta di una radio privata di Pisticci per propormi come conduttore di un programma di bambini. E poi a Policoro ho continuato a fare radio privata con l’amico Domenico Santopietro…”
I piatti a cui non può rinunciare nelle sue capatine qui in Basilicata?
“La pasta fatta in casa da mia madre rimane una delle mie delizie alimentari preferite. Ma tutta la cucina lucana è ricca di bontà e di sorprese. Pensi che qualche giorno fa, in un ristorante nei Sassi di Matera, ho assaggiato degli ziti al forno, in fascine di porro su crema di peperoni che era un' esplosione di sapore! Ho chiesto allo chef: perché non esporta questo piatto in tutto il mondo?”
Qual è la prima immagine quando pensa alla Basilicata?
“Mi viene in mente il carpe diem di Orazio, altro immenso lucano. Ma soprattutto penso ai boschi di cui e' piena la nostra regione. E' una immagine
che mi rilassa molto”.
Come mai la Basilicata resta ancora poco conosciuta?
“Un po' a causa della nostra ritrosia, della nostra riservatezza. Un po' perche'
solo da poco stiamo acquisendo orgoglio e consapevolezza della nostra forza e della nostra bellezza. E' come se pagassimo una sorta di piccolo "complesso di inferiorità" che invece non ha ragione di esistere. Invece, io vorrei dire a tutti i lucani di investire sulla propria immagine e sulla propria bellezza, di osare l'impresa del turismo. Ed ai politici e agli amministratori direi di crederci di più: di non accontentarsi del piccolo, del quotidiano. Nel medio e nel lungo termine questa regione può trasformarsi davvero in un paradiso per tutti”.
Persone come lei, come possono contribuire a promuoverla in modo diverso e innovativo attraverso un mezzo, quale quello della radio?
“Semplicemente consentendo alla Basilicata di farsi conoscere, di svelarsi. Di offrirle quelle opportunità che finora le sono state negate...”
Tra i tanti emigranti che hanno lasciato la Basilicata chi ha contribuito a farla conoscere di più nel mondo?
“Tutti i lucani che hanno lasciato la nostra regione sono degli ottimi testimonial della nostra terra perché ne parlano sempre con orgoglio e nostalgia. Tra tutti ricordo ancora Francis Ford Coppola, uno straordinario maestro che si sente un regista italiano, ed ancora di piu' si sente un regista lucano”.
Volendo trovare un'assonanza, cosa hanno in comune la radio e la Basilicata?
“La Radio è uno strumento tecnologicamente antico, ma è il più capace di adattarsi al nuovo e allo sviluppo tecnologico. E lo dimostra la straordinaria vitalità che porta Rai Radio Uno ad avere successo, ascolti, credibilità. Direi che la Basilicata ha questa stessa caratteristica. Terra antica, ma capace di essere moderna. Piu' riuscirà ad imporre questa sua modernità, piu' riuscirà ad avere successo. Io credo che ce la faremo”.
Una curiosità. Qual è il personaggio, in generale, che l'ha maggiormente colpito durante le sue interviste?
“In generale posso dire che più il personaggio è importante più mostra un inaspettato carico di umanità. Solo i mediocri manifestano quella arroganza che spesso è sinonimo di insicurezza. Se dovessi fare un nome, racconterei
un episodio che riguarda una mia domanda all'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Mi rispose chiamandomi "Antonio". La cosa mi emozionò molto. Ci pensarono i colleghi a farmi notare che naturalmente, prima di rispondermi, aveva sbirciato il mio nome sul badge che portavo appeso al collo....”
fonte il Quotidiano della Basilicata
Iranna De Meo

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