lunedì 23 agosto 2010

Altragricoltura chiede le dimissioni del presidente del CbBM

POLICORO – Gianni Fabbris, leader del movimento agricolo autonomo Altragricoltura, chiede le dimissioni dei vertici del Consorzio di bonifica Bradano Metaponto (CbBM). Le proteste dei giorni scorsi hanno portato i suoi adepti a chiedere la testa del management: “Il Consorzio dichiarerebbe –spiega il sindacalista- un disavanzo di circa 2.400.000 €, una esposizione debitoria di oltre 4 milioni ed una serie di voci di spreco come le consulenze con oltre 300 mila euro o l’appesantimento delle voci con molte e disinvolte promozioni “clientelari” di personale”. La sua è una vera e propria requisitoria che trova una sponda a suo dire in quella già manifestata di altre sigle sindacali e rappresentanti politici: “In realtà i dati che sta raccogliendo il gruppo di lavoro interno (costituito con l’obiettivo di produrre un dossier sulla situazione del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto come annunciato nei giorni scorsi e che verrà diffuso alla riapertura dei lavori del Consiglio Regionale), parla di una situazione ben più grave sia quantitativamente (nelle entità delle poste reali) che qualitativamente (per la gestione allegra che ha operato e sta operando). Un quadro, quello che stiamo raccogliendo, che parla di un buco di bilancio tanto grave che potrebbe presto portare all’emissione di un nuovo ruolo di tributi pesante per cittadini ed agricoltori. E’ intollerabile che, proprio nel momento in cui la pressione di banche ed istituti sulle aziende agricole sta diventando sempre più grande e da più parti si richiamano gli agricoltori ad una gestione delle aziende accorta e responsabile, un istituto come quello del Consorzio che dovrebbe essere di esempio continua ad essere gestito in maniera personalistica come un carrozzone sprecone e clientelare. Noi chiediamo il commissariamento che dovrebbe servire a riaprire una fase di riforma, e non semplicemente a fare il lavoro sporco di far pagare nuove tasse per coprire il buco fatto da chi ha gestito finora, e traghettare l’ente consortile a nuove elezioni dopo 7 anni (sic!), uno scandalo palese di violazione dello statuto. La via è stretta e passa per la riforma del Consorzio con al centro la trasparenza; un processo di partecipazione democratica vera; una gestione efficiente e professionale”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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