giovedì 1 gennaio 2015

Ritorna l’incubo del sito unico di scorie radioattive


POLICORO – L'Osservatorio Jonico Indipendente sulle Scorie Nucleari e No Scorie Trisaia promuovono, all'inizio del prossimo anno 2015 a Matera, un incontro pubblico al quale saranno invitati sindaci, associazioni, cittadini e partiti politici per dibattere sui criteri di scelta per il sito unico dove dovrà essere realizzato il deposito unico ingegneristico di superficie dei rifiuti nucleari italiani che ammonterebbero - secondo fonti governative - a 75.000 mc di rifiuti a media e bassa intensità e 15.000 mc ad alta intensità radioattiva. Ne dà notizia l’associazione No Scorie Trisaia dopo un altro incontro, abbastanza segreto secondo gli ambientalisti, tenutosi ad inizio novembre. I volontari dell’associazione temono che il Governo Renzi possa individuare nella Murgia materana/pugliese il cimitero di scorie nucleari dopo il pericolo, per i lucani, scampato nel 2003 su Terzo Cavone in Scanzano Jonico. Da qui il simposio di inizio anno e nel frattempo fanno sapere che sono già partite le prime mobilitazioni cittadine, con tanto di sit in Regione e volantinaggio informativo tra le popolazioni. “Il 7 novembre 2014 –fanno sapere  quelli di No Scorie Trisaia- il sindaco di Matera Salvatore Adduce, in qualità di presidente Anci Basilicata, ha partecipato a Milano al Seminario Sogin - Anci ‘Deposito nucleare, vediamoci chiaro’ . Su tale incontro non è stata diffusa alcuna informativa pubblica da parte del sindaco Adduce, che ci risulta, alla cittadinanza di Matera e agli altri Comuni. Non abbiamo nulla ovviamente contro il sindaco Adduce, che deve sapere che è nostra prassi e nostro protocollo segnalare alle popolazioni gli incontri che amministratori locali (vedi quelli di Rotondella e/o comuni limitrofi all’Itrec) hanno con l’esercente Sogin, soprattutto quando non si conoscono gli argomenti discussi nell’incontro. Infatti l’iter di localizzazione del deposito nazionale delle scorie radioattive e il Parco Tecnologico, delineato nel decreto legislativo n. 31/2010, ha introdotto, per la prima volta in Italia, un processo partecipativo per la realizzazione di un’infrastruttura considerata di interesse strategico per il Paese. Entro il 3 gennaio 2015, cioè entro 7 mesi dalla definizione dei criteri di localizzazione pubblicati il 4 giugno 2014 da ISPRA, Sogin presenterà ai Ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo Economico la proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e poi si seguirà un iter. Nell'evidenziare lacune metodologiche nel processo e nei tempi che già sarebbero decisi, vorremmo in proposito conoscere dall’Anci Basilicata cosa ne pensa sulla metodica fin qui seguita per l'individuazione del sito dove dovrà essere realizzato il deposito unico nucleare? Tale metodica è stata condivisa dai sindaci lucani? In caso di fallimento della concertazione con Regioni e Comuni l'opera potrebbe essere comunque imposta ai territori e alla comunità dal governo Renzi. Di qui la necessità e l'urgenza di valutare tutti i passaggi che si stanno seguendo in un percorso partecipativo dei territori”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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