domenica 18 gennaio 2015

Modarelli (Fi): tagliati i fondi per talassemici


POLICORO – Fasce sociali più deboli abbandonate dalla Regione Basilicata. Dopo la presa di posizione della presidentessa Lofiego dell’Anffas, anche il consigliere comunale e provinciale del centro jonico, Gianluca Modarelli (Fi), denuncia l’abbandono delle famiglie anche hanno al proprio interno malati di talassemia tanto per fare qualche esempio: “La Regione Basilicata - dichiara - con Legge Regionale (L.R.) 26.7.1982, n. 22 ha istituito le provvidenze in favore dei cittadini affetti da talassemia, modificata ed integrata con la L.R. 4.9.1989, nefropatia, emofilia, da emolinfopatia maligna e da immuno deficit grave congenito o acquisito; nonché nei confronti dei cittadini già affetti da tali forme morbose e sottoposti a trapianto di midollo osseo e che necessitano di interventi terapeutici e di controllo in forma continuativa (DGR1873/95). A fronte di ciò, ogni anno, con propria delibera regionale dall’entrata in vigore della legge ha sempre provveduto a rideterminare i limiti di reddito, minimo e massimo, per l’accesso ai benefici economici in misura, rispettivamente, totale o ridotti del 50% oltre ad un contributo forfettario a titolo di rimborso spese per i pazienti che effettuano le emotrasfusioni nel comune di residenza (L.R. 23/2004) ed in località diversa da quella di residenza o strutture pubbliche o private situate anche nel comune di residenza. Con la Legge di Stabilità 2015 si riduce drasticamente la platea dei beneficiari dei contributi. Con l’articolo 21 della finanziaria 2015, infatti, è stato disposto che a partire dall’anno 2015 le provvidenze economiche possono essere erogate agli assistiti aventi un reddito familiare inferiore a 14.000 euro annui. La normativa precedente, invece, si basava su tre scaglioni: fino a fino a € 26.506,00, con un contributo mensile di € 238,00; a partire da € 25.507,00 sino alla soglia di € 31.950,00, con contributo mensile di € 119,00 oltre € 31.950,00, nessun contributo;  limiti rivalutati anno per anno dalla Giunta. Con la modifica apportata dall’art. 21 in parola, invece, il primo scaglione reddituale va da 0 a € 5.000, con un contributo di € 240; il secondo da € 5.001 a € 10.000, con u contributo di € 120; il terzo da € 10.001 a € 14.000, con un contributo di € 60.  È evidente l’iniquità di tale situazione. In tale contesto, si rende assolutamente necessario, - continua Modarelli - ripristinare i parametri vigenti prima dell’entrata in vigore della legge di Stabilità ed allargare la platea anche a quelle persone che soffrono di malattie rare. La salute e la vita dei cittadini non può e non deve essere messa in pericolo neanche in periodi di austerity come questo ne tantomeno diventare l'elemento sul quale effettuare limitazioni di spesa o Patti di Stabilità, perché siamo di fronte ad un grave disagio che coinvolge non solo i soggetti affetti dalle patologie di cui alla suddetta normativa, ma anche le loro famiglie. Non si possono chiudere gli occhi e alzare le spalle dinnanzi a tale problema.  Non si può aggravare la posizione di gente che tutti i giorni è costretta a combattere con la propria malattia lasciandola sola ad affrontare anche la gravosa spesa economica relativa alle cure necessarie. La mia proposta – conclude Modarelli– è quella di tagliare qualche altra voce in bilancio ma non la spesa sociale”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)


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