venerdì 14 ottobre 2011

Lo sport raccontato dai protagonisti






POLICORO – Lo sport come mai nessuno lo ha raccontato. L’Unione nazionale veterani dello sport (U.N.V.S.), sede di Policoro denominata “Magna Grecia”, di concerto con il Coni e il Comune di Policoro ha organizzato una tavola rotonda lunedì sera 10 ottobre nella sala consiliare del Municipio dal tema: “La storia dello sport dal 1500 ad oggi”. Tanti i relatori invitati. Tra questi Michele Barbone, componente della Giunta del Coni, il quale ha fatto il punto sullo stato di salute dello sport in Italia: “Si è passati da una piccola percentuale, il 2%, di coloro che praticavano sport negli anni del dopoguerra ad arrivare a punte di oltre il 60%, con un’associazione, palestra, ogni 600 abitanti. Lo sport è il settore più capillare oggi nella società civile la cui presenza è addirittura superiore a quella di bar, ristoranti, luoghi tra i più frequentati dagli italiani. Inoltre lo sport rappresenta il 3,1% del Pil (Prodotto interno lordo ndr) del Paese. Proprio per gli interessi che vi ruotano intorno, il Coni ha il compito di vigilare, organizzare, coordinare affinché interessi illeciti non attecchiscano in questo mondo dal grande risvolto sociale economico. Oggi affiliate al Coni ci sono 45 federazioni sportive agonistiche; 18 federazioni associate; 14 enti di promozione sportiva e 19 associazioni benemerite tra cui c’è anche l’U.N.V.S.. Questo è il mondo dello sport oggi in Italia. E in un momento difficile non possiamo sottrarci alla linea di austerity sottoposta ai cittadini dal Governo. Nelle scorse settimane è stato diramato un documento programmatico sulla razionalizzazione della spesa anche nello sport. Tra le ipotesi c’è anche quella di sopprimere le strutture provinciali, facendo rimanere solo il referente provinciale, anche se la mia personale posizione è quella di abolire il Coni dei capoluoghi di provincia dove c’è anche la sede regionale (ad esempio nel caso della Basilicata il Coni della provincia di Potenza, dove c’è anche la sede del regionale ndr), così come saranno ridimensionate le cariche, troppe, delle varie federazioni che tra indennità, missioni e rimborsi costano troppo”. Giovanni Bagaglia ha invece spiegato la storia dello sport dai suoi albori con i frontespizi di libri storici della biblioteca nazionale del Coni di cui è stato direttore dal 1956 al 1982, sostenendo che lo sport è amicizia, emozione, dialogo e le 130/140 sedi nazionali dell’U.N.V.S. hanno il compito di diffondere la cultura dello sport. Così dopo gli aspetti moderni e storici della pratica sportiva il cerchio delle relazioni è stato chiuso dal docente universitario di Bari di filosofia morale, Prof. Michele Indellicato, il quale ha trattato la materia oggetto di discussione sotto il profilo etico: “Lo sport oggi non può prescindere dall'etica, in un mondo purtroppo caratterizzato da episodi di violenza. La cultura sportiva deve caratterizzarsi come biofila, amante della vita, e non necrofila, e deve poter trasmettere valori che devono connotare in senso etico, il “modus vivendi” e il “modus operandi” di ogni persona. L'etica dovrebbe avere un ruolo guida nella società e anche al livello sportivo: lo sport come scuola di vita, una palestra dove si impara a convivere con gli altri per interiorizzare e quindi mettere in pratica un comportamento eticamente corretto e che costituisca la base per il rispetto reciproco e il rispetto della dignità della persona. E' opportuno quindi recuperare il valore originario dell'olimpismo, proposto da Pierre de Coubertin, inteso come pratica sportiva che fa rivivere i valori autentici della convivenza civile fra i popoli e che consenta al tempo stesso di superare una mentalità individualistica che dà importanza solo alla ricerca del successo e del profitto ad ogni costo, mediante una dilagante cultura dell' illegalità. Lo sport come via alla pace e della pace, come impegno non esclusivamente agonistico, ma anche soprattutto etico, diretto a far vivere valori come la libertà, la corretta competizione, la giustizia, la verità, la lealtà, il rispetto per l'ambiente e il rispetto reciproco, tutti valori che caratterizzano la nozione di “fair play”, che non deve essere vista solo in un'ottica riduzionistica di “gioco leale”, ma di integrazione del diverso inteso soprattutto sotto l’aspetto della: lingua, razza, religione. Un saluto è stato portato dagli amministratori Otello Marsano e Mary Padula, i quali hanno sottolineato la grande capacità di aggregazione e integrazione dello sport, le cui testimonianze sono visibili nelle tante attività che si svolgono in loco, a partire dall’aver ospitato come città di Policoro le fasi finali dei campionati studenteschi di vela per due anni consecutivi e nel 2011 anche quelle di orienteering. Mentre l’assessore provinciale Antonio Montemurro ha puntato l’indice sulle sacche di evasione che si nascondono dietro lo sport utilizzato da qualcuno come paravento. Ci sono stati poi tanti altri interventi dei responsabili del Coni e Us Acli di Lucania, mentre le conclusioni sono state tirate da Giannandrea Lombardo di Cumia, vice presidente nazionale U.N.V.S..

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento