mercoledì 9 marzo 2011

Zingari sul lungomare. Continua ad essere disattesa l’ordinanza sindacale

POLICORO – Sul lungomare del centro jonico non c’è pace il fine settimana. Quando ci si riversa sulla Duna centrale per trascorrere qualche ora in tranquillità ecco che l’imprevisto è dietro l’angolo. Domenica 20 febbraio qualcuno ha forzato l’automobile di una signora che abitualmente porta a spasso il suo cane; mentre domenica 27 febbraio c’è stato il furto di una borsa. Sullo sfondo aleggia il sospetto che siano gli zingari. Fatto sta che la ragazza alla quale è stata sottratta la borsa avrebbe denunciato il furto e fortuna ha voluto che proprio domenica mattina sul lungomare ci fosse un militare dell’Arma abituato a fare jogging che, dopo l’accaduto, ha immediatamente avvisato una gazzella di commilitoni per far sgombrare il campo rom. Al di là dei due incresciosi episodi, e senza voler criminalizzare nessuno senza prove, ogni fine settimana si assiste al solito film già visto: occupazione della piazzetta, la prima sulla destra del lungomare centrale, da parte di roulotte, a volte accompagnate da mercedes, panni stesi sia sulla Duna che tra gli alberi della pineta, gradi tavolate fino all’imbrunire. Sarebbe tutto normale se non ci fosse un piccolo particolare: sono campi abusivi. Un’ordinanza sindacale di mesi fa (sic!) viene puntualmente disattesa. Si fa divieto assoluto per gli zingari di sostare su tutto il territorio di Policoro: non solo a mare ma in qualunque altro posto rientrante nel perimetro della città jonica. Ma il fine settimana il lungomare sembra una zona franca dove ognuno fa quello che vuole. Ma a che servono le norme se non vengono fatte rispettare? Eppure tutti assistono quasi inermi e rassegnati ad uno spettacolo poco decoroso senza che nessuno intervenga. A meno che non sparisca qualcosa, al di là delle responsabilità che possono essere anche di indigeni locali visto che ciclicamente anche in città si verificano furti in appartamenti e recentemente anche di olio nelle campagne. Manca la prevenzione, accompagnata ad una dose di menefreghismo.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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