POLICORO –
Domenica 24 agosto si è concluso il Mlac (Movimento lavoratori azione
cattolica) che nel centro giovanile di Padre Minozzi dal 19 ha celebrato il suo
campo nazionale interrogandosi su quale debba essere il ruolo della comunità
cristiana nei confronti delle periferie del lavoro. I luoghi e le situazioni in
cui viene lesa la dignità dei lavoratori rappresentano gli ambiti privilegiati
di evangelizzazione del Movimento che vuole con coraggio prendersene cura
rendendole i punti di forza dell’Azione Cattolica e della Chiesa tutta.
Nell’essere associazione e nello sperimentare la solidarietà tra coloro che si
riconoscono fratelli in Cristo, si sono delineate le possibili strade
prospettate dal Presidente nazionale Matteo Truffelli e da Mons. Agostino
Superbo che citando Don Tonino Bello ha ricordato che l’impegno di tutta la
comunità è quello di “mantenere
alti gli orizzonti, procedendo a piccoli passi”. Strade che passano per
l’ascolto delle realtà dei territori e l’attenzione ai giovani, ciò chiede al
Mlac un impegno significativo per essere movimento di sfondamento nel mondo del
lavoro, potenziando il suo ruolo nella filiera del Progetto Policoro. Il Mlac si pone come antenna per captare la realtà del mondo del
lavoro in cui essere presente portando quel essere associazione che, come
sottolineato da Matteo Truffelli, è antidoto alle periferie esistenziali.
Occasione di uscita verso le persone sperimentata nel campo è stata anche l’animazione territoriale della
piazza della città di Policoro, e
con momenti di festa e incontro
per cementare le nostre relazioni e l’essere associazione. Ma anche per
superare il rischio dell’ottundimento delle coscienze il cui livello si abbassa
nell’assuefazione a questa realtà di crisi che frantuma il Bene Comune,
formando insieme una nuova mentalità,
come evidenziato da mons Mansueto Bianchi, Assistente generale dell’AC,
che chiede ai laici un discernimento vigile, segnato dalla Dottrina Sociale
della Chiesa per rifondare un’economia amica dell’uomo, attenta al creato e ai
poveri, aperta al futuro, e si fa
carico che il lavoro sia offerto a tutti nel pieno riconoscimento della dignità
di ogni uomo… un’economia amica della felicità. Nel compito di
corresponsabilità e di antenna, concretamente il campo è stato occasione di
analizzare le strategie ed i programmi europei per
l’inserimento lavorativo dei giovani, evidenziandone le potenzialità e
debolezze come ad esempio Garanzia Giovani, che chiedono presenza e conoscenza
di tali possibilità perché siano efficaci, e riscoprendo il forte valore della
formazione con gli interventi di Gino Magno e Flavio Venturi. I momenti di
preghiera e di spiritualità vissuti nel campo e nello scenario straordinario e
suggestivo di Matera, sono stati il cuore pulsante per fondare l’impegno di
tutto il Mlac, che con coraggio si fa presente nel mondo del lavoro. Il Mlac si
è ritrovato insieme quindi per impegnarsi ad essere il volto dell’AC capace di
portare le periferie del lavoro al centro della Chiesa e della società. A
piccoli passi ma con grandi orizzonti si impegna ad aiutare la comunità
cristiana a trovare percorsi di solidarietà concreta e ad acquisire la
consapevolezza che con il proprio lavoro si può responsabilmente collaborare a
costruire il Regno di Dio, con l’auspicio di una seria progettualità di
formazione “Una formazione che ricordi ai giovani e ai meno giovani, che
fidarsi di Dio è possibile, e che il Mlac è chiamato in questo tempo a essere
profeta:” esprime Simona Loperte, segreteria nazionale.
Gabriele Elia
(fonte il
Quotidiano del Sud)
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