mercoledì 11 settembre 2013

Spiaggiate tre tartarughe. Una è stata tratta in salvo

POLICORO – Sono un po’ come medici senza frontiere, solo che anziché entrare in azione per salvare gli esseri umani, per i quali c’è il servizio Basilicata soccorso del 118, curano le tartarughe marine che si spiaggiano in riva allo Jonio o che vengono segnalate ferite da pescatori della zona. La loro missione potrebbe essere descritta in un manuale da libro cuore, ma al centro recupero animali marini, in particolare testuggini, non vogliono sentire parlare di eroi o salvatori dell’ecosistema marino. Così nei giorni scorsi i volontari del Wwf sono stati tempestivi nel proiettarsi sull’arenile della Duna centrale per trarre in salvo una tartaruga, l’ennesima di quest’estate, ferita e che le acque avevano portato a riva nel territorio di Policoro. Probabilmente è stata vittima di un’elica di un natante che d’estate circolano nello Jonio, anche se non è esclusa l’involontaria mano di un pescatore che nello gettare una rete a mare o un’esca abbia ferito l’animale marino. Fatto sta che grazie all’intervento di Antonio Colucci e collaboratori, la tartaruga è stata curata nell’ “ospedale” del centro visite Wwf dell’Idrovora salvandone la vita. Purtroppo il rammarico è stato quello di non aver potuto fare nulla per salvare le altre due tartarughe perché sono arrivate in riva già morte, come ci ha riferito lo stesso Colucci, il cui centro è in stretto contatto con l’università di Bari e presso cui ci sono giovani studenti che prestano il loro sapere e le loro competenze per la causa e l’amore verso questo docile animale che è la tartaruga, della specie in genere Caretta Caretta che nuota nel Mediterraneo. E non sono mancati durante l’estate e l’anno 2013 il soccorso immediato ad altre tartarughe che dopo le dovute e minuziose cure o sono state liberate in mare o sono state poi trasferite altrove per le dovute medicazioni. La stagione che sta per chiudersi, almeno da calendario, non è stata caratterizzata solo da incendi, purtroppo, domati comunque con professionalità dai Vigili del fuoco, Protezione civile e volontari di varie associazioni a tutela dell’incolumità umana, ma anche da altri “angeli” che hanno salvato la vita agli animali che tutti gli esseri umani vorrebbero accarezzare.

Gabriele Elia

(Fonte il Quotidiano della Basilicata)

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