venerdì 14 giugno 2013

Contro il femminicidio costituita l’associazione Difesa Donna

POLICORO – Una nuova associazione si costituisce nel centro jonico: Difesa Donna (Di.Do). Tra le promotrici la psicologa Carmela Vitale: “Nasce da un gruppo di persone che hanno deciso di dare corpo ad un progetto che pone al centro la donna e la sua difesa. Tra gli obbiettivi, non solo quello di aiutare e supportare donne vittime di violenza, ma anche realizzare interventi mirati atti a prevenire o curare ogni forma di violenza. L’aiuto alle donne è reso concreto anche con la predisposizione di una adeguata tutela legale efficace e tempestiva ed al tempo stesso con l’identificazione del grado di pericolosità del caso. L’auspicio è di poter contribuire così a creare un
sistema in grado di dare garanzie di tutela durante tutto l’iter processuale. Quella della violenza femminile, tra tutte le forme di aggressione, è la più urgente da contrastare perché quasi ogni giorno le notizie riferiscono di donne uccise per mano del marito, del fidanzato o dell’ex compagno. Oggi si parla di “Femminicidio”, parola critica e inopportuna secondo il parere di molti uomini che in tal modo continuano a perpetrare quella inutile e quanto mai dannosa percezione del rapporto uomo donna come pura contrapposizione. E’ giusto ritenere che questa sia solo la punta dell’iceberg, che si tratti in realtà di forme di violenza in progressivo aumento e che riguardi un po’ tutti gli strati della nostra società. La violenza viene chiamata in modi diversi a seconda del luogo in cui si manifesta: bullismo se parliamo di scuola, mobbing se parliamo di aziende, stalking se di dipendenza affettiva ecc. Ci si aspetterebbe uno studio capillare per fronteggiarla e prevenirla, invece, quando va bene, si disquisisce sull’uso del linguaggio giornalistico troppo enfatico che trascende il fatto e crea erroneamente il fenomeno violenza. L’associazione Di.Do si pone un obiettivo ambizioso: provare a gettare le basi per un cambiamento nel modo di pensare di essere uomini, donne o genitori. Come processo di sensibilizzazione saranno attuate, attraverso la forma del piccolo gruppo (due/tre al mese) percorsi formativi sulla violenza psicologica: che cos’è, come riconoscerla, quali sono i segni identificativi, le parole che la nutrono e le forme di comportamento da adottare per fronteggiarla”. L’associazione, per far tutto ciò in modo rigoroso, mette a disposizione le competenze di diverse figure professionali. Oltre alla Dott.ssa Carmela Vitale, si avvale della collaborazione dell’avvocato Giovanna Bellizzi (Vice Presidente ), la Dott.ssa Laura Cosi, esperta nei processi di formazione e valutazione, per la parte organizzativa il contribuito dei dottori Giovanni Lasalandra e Gianni Panetta, oltre ad altri associati che hanno condiviso il progetto.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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