sabato 9 febbraio 2013

Stalking, donna senza giustizia


Protesta silenziosamente da giorni davanti al tribunale di Pisticci e di notte dorme in auto. La signora Anna Logiodice, 53 anni di Policoro, ha preso questa estrema decisione dopo che una causa da lei intentata per stalking contro l'ex marito è stata
prescritta. «Non hanno nemmeno dibattuto il caso -spiega la signora Logiodice- nonostante mi abbiano convocata qui a Pisticci, in tribunale. Ma che mi chiamano
a fare? A cosa servono tutti gli inviti a denunciare casi come il mio se poi noi donne non siamo protette e tutelate?». Accompagnata solo da un cartello con su scritto: “Voglio giustizia adesso, non quando sono al cimitero”, la donna, al secondo giorno di protesta, spiega di «aver ricevuto tanta solidarietà dalla gente comune, da persone
che hanno subito preso a cuore questo caso e vengono anche a trovarmi durante la giornata». Assenti, invece, le istituzioni: «Non ho avuto alcune segnale dagli amministratori,dai politici, da un sindaco,da un consigliere, da qualche assistente sociale e, soprattutto, da questo tribunale. Il mio ex marito -prosegue- è già stato condannato nel 2008 per le mie denunce relative ai maltrattamenti, io ho chiesto il
suo allontanamento, invece continuo a ritrovare la sua presenza e questo mi fa violenza a livello psicologico. All'udienza di mercoledì me lo sono dovuto pure trovare davanti. Nel 2011 ho denunciato altri reati, senza considerare che non ottempera alle sentenze relative agli alimenti. Ma tutto questo non basta affinché cambi qualcosa». L'episodio dell'altra mattina, quella notizia di prescrizione, ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Ho deciso di scendere a pian terreno -aggiunge la signora Loiodice- ed iniziare una protesta che
sono determinata a portare avanti. I tempi della giustizia, quando va bene, sono troppo lunghi e noi donne in queste situazioni non siamo tutelate, anzi siamo costrette e doverci continuamente guardare le spalle». La sua, in breve tempo,è diventata una battaglia dietro la quale possono rivedersi tante altre persone. «Dietro di me -riferisce
con convinzione- c'è una marea di donne che io so bene cosa prova. E' anche per loro che devo trovare la forza per continuare. Voglio delle risposte e le voglio in questa vita. Mi sono stati riconosciuti dei diritti e pertanto devo poter ritrovare la mia tranquillità, perché lo stalking non è solo violenza fisica. Ci sono tanti modi per minacciare la nostra serenità e noi dobbiamo essere tutelate per davvero. Diversamente le leggi sullo stalking sono inutili e noi non possiamo avere fiducia nella giustizia ». Sono le passate da poco le 18, quando un agente di polizia municipale, con molto garbo e delicatezza, chiama il tempo chiedendo alla signora
Loiodice di uscire. «Ma domattina - promette - sarò di nuovo qui, perché questa volta voglio delle risposte ed andrò fino in fondo».

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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