venerdì 14 maggio 2010

Un cantante senza tempo: Amedeo Minghi chiude i festeggiamenti della festa patronale


POLICORO – Il verbo cantare per lui è sinonimo di amore. E come tutti i sentimenti che si rispettino è pronto a toccare le corde dell’anima e a riscaldare il cuore dei suoi beniamini. Sarà il 63enne romano Amedeo Minghi a chiudere in bellezza con un concerto i festeggiamenti religiosi e pagani della festa patronale Maria SS. del Ponte nella serata di lunedì in piazza Eraclea con inizio alle 21:30. La sua è una lunga carriera ricca di ricordi felici e di soddisfazioni che lo hanno portato ad essere sulla cresta dell’onda da sempre. E anche oggi i suoi brani sono ancora molto ascoltati dal pubblico giovanile e di mezza età. Un’artista senza tempo. Dopo un inizio non brillantissimo di carriera nel 1966 con: Alla fine e Ma per fortuna, (entrambi con testo di Mogol), e Dove credi di andare, il primo successo arriva agli inizi degli anni ’70 grazie all’amicizia di Edoardo Vianello e al testo Fijo mio. Dopodichè và in crescendo sia come cantante che come compositore scrivendo: La fantasia, Il mio mondo, Il mio giardino, Camminando cantando per artisti del calibro di Gianni Moranti, Anna Oxa, Marcella Bella. La sua canzone più bella cantata e che scala vertiginosamente la vetta di tutte le classifiche è: L’immenso. Nel 1983 Minghi partecipa al Festival di Sanremo, con 1950, canzone verrà ripresa da Gianni Morandi ed oggi viene considerata come una delle più belle del repertorio di Amedeo Minghi. Con Canzoni nel 1989 fa scoprire al grande pubblico Mietta, che vincerà non solo nella categoria Nuovi del Festival di Sanremo, ma anche il premio della critica e successivamente un disco di platino e un telegatto d'argento come rivelazione musicale dell'anno. È di questo periodo l'invenzione della formula musica più monologhi dove l'artista definisce la sua essenza per la musica: il suo "cantar d'amore" è il solo tema della musica, del vivere quotidiano, del vivere sociale senza ricorrere a canzoni didascaliche, a storie sempre cantate ma mai lette nel profondo e nel vero senso dell'amore. Nel 1990 arriva la consacrazione con Vattene amore, meglio conosciuta come "trottolino amoroso" cantata assieme a Mietta. La canzone oltre ad arrivare terza al Festival di Sanremo e a vincere dieci dischi di platino e un telegatto d'oro diverrà uno dei brani più celebri della storia della canzone italiana e permetterà ai due interpreti di imporsi definitivamente come protagonisti della musica italiana degli anni novanta. Poi seguono due partecipazioni a Sanremo: Notte bella, Magnifica (1993) e Cantare è d'amore (1996). Nel 1997 pubblica in America Latina l'album Cantar es de amor, versione spagnola dell'album Cantare è d'amore contenente inoltre, sempre in lingua spagnola, altri tre brani storici dell'autore: La vita mia, Marì e Gelosi amori miei. Il fortunato percorso artistico di Amedeo Minghi saluta la fine di questo millennio con Un uomo venuto da lontano dedicata a Papa Giovanni Paolo II. Esegue il brano in presenza di Sua Santità insieme a Gerusalemme, brano inedito commissionato dal Vaticano in occasione del Giubileo 2000. In particolare, a Gerusalemme, è legato un grande progetto: quello di essere eseguita, in Terra Santa, proprio presso le mura della città, insieme ad un cantante ebreo e ad uno palestinese, segno questo di incontro concreto tra i popoli. Anche con l’inizio del terzo millennio la sua attività canora è intensa: nel 2004 è l'autore di un brano per Andrea Bocelli Per noi. In una nuova raccolta pubblica un suo brano Cosi sei Tu interpretato in duetto con la cantante moscovita Diana Gurzkaya presentata a Mosca nel teatro del Cremlino. Sua anche la colonna sonora del film L'allenatore nel pallone 2. Nel 2006 scrive il suo primo libro autobiografico: l'ascolteranno gli americani, edito da Rai-Eri. Ill 22 dicembre dello stesso anno partecipa ad una cerimonia organizzata in suo onore a Roma, all'interno dei Musei Capitolini e del Campidoglio, nel corso della quale riceve una targa alla carriera consegnatagli da Walter Veltroni, Sindaco della città. Nel 2008 viene insignito dell’onorificenza: Commendatore al merito della Repubblica dal Prefetto di Roma e l’anno dopo ha cantato nell'ultimo album di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella canzone Mia libertà.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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