giovedì 27 maggio 2010

LA MANOVRA E GLI ENTI LOCALI

La rivolta delle province "tagliate" «Incostituzionale e contro il Sud»
La parola ai presidenti che rischiano il posto: «Salve Imperia, La Spezia,
e Sondrio? Come mai»
MILANO - «Non vorrei essere ricordato come l'ultimo presidente della
provincia». Si preoccupa Franco Stella, partito democratico, presidente
della provincia di Matera, alla notizia dell'abolizione delle province con
meno di 220mila abitanti prevista dalla manovra del Governo.
«È una notizia che ci fa sorridere».
In che senso scusi?
«Nel senso che ha il suo lato positivo».
E cioè?
«Fa vedere quando sia bistrattato il Sud. Perché sono più quelle del Sud
le province tagliate, vero?».
Per la verità nella lista, depennate le province sopra i 220mila abitanti,
le province che confinano con stati esteri, le province che ricadono nelle
regioni a statuto speciale, ne restano 9: i dati Istat del 2009 rilevano
la popolazione residente al 2008. Ecco l'elenco: Piemonte, Biella (187
mila abitanti); Toscana, Massa Carrara (203 mila abitanti); Marche, Ascoli
Piceno (212 mila), Fermo (176 mila); Lazio, Rieti (159 mila); Molise,
Isernia (88 mila); Basilicata, Matera (203 mila); Calabria, Crotone (173
mila) e Vibo Valentia (167 mila). La lista non è ufficiale perché l'Upi
rileva come non siano ancora stati resi noti i parametri di riferimento:
se fosse il censimento - si fa notare - le province sarebbero alcune, se
fossero gli ultimi dati Istat, altre.
Matera però è tra quelle sicure. Presidente Stella, il governo taglia per
risparmiare...
«Cosa c'è da risparmiare. Noi siamo virtuosi, in 11 mesi di mandato, ho
tagliato personale e auto blu...»
Per la verità su internet appare come tramite per parlare con lei un capo
gabinetto, una segretaria particolare, una segretaria operativa e un
portavoce. Un po' tanti non crede?
« Non è così. Queste figure l'ho ereditate dalla precedente
amministrazione. Ora il mio autista mi fa anche da usciere. E l'ufficio
stampa da segreteria».
FONTE CORRIERE DELLA SERA

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