mercoledì 19 maggio 2010

L’attualità dei valori della Costituzione: democrazia, solidarietà, uguaglianza. Terminato il progetto scolastico dell’Ipsia di Policoro









POLICORO – C’è sempre stata nel nostro Paese una Costituzione materiale, quella applicata, e una formale, enunciazione di principi. Da questa dicotomia discende l’aforisma giolittiano: la legge si applica ai nemici e si interpreta con gli amici. La logica dei due pesi e due misure non dovrebbe valere però per i primi dodici articoli della nostra Magna Charta: i principi fondamentali. E proprio sui valori, base fondante poi della legge scritta, soprattutto i primi tre articoli: democrazia, solidarietà ed uguaglianza, che nella mattinata di martedì 18 maggio nella sala consiliare del Comune di Policoro l’Ipsia del centro jonico, in collaborazione con l'ufficio scolastico regionale e l' Università di Basilicata, ha organizzato una tavola rotonda dal tema: "La Costituzione: tra solidarietà e uguaglianza -lotta alla povertà e alle esclusioni sociali", cui hanno preso parte le scuole del comprensorio. Prima del dibattito il coro della scuola “L. Milani” e l’orchestra dell’ “A. Moro”, diretti da due maestri, si sono cimentati in un mini concerto, il cui pezzo forte è stato l’Inno di Mameli. I lavori sono stati diretti egregiamente dal preside dell’Ipsia del centro jonico, Fracnesco Di Tursi, che ha parlato dei primi tre articoli della Carta fondamentale della Repubblica come delle pietra miliare della nostra società da amare ed applicare. Angela Granata dell’Usr (Ufficio scolastico regionale) ha spiegato come: “sia un punto di arrivo la manifestazione di oggi di un percorso didattico che serve a dare visibilità alla nostra scuola e ai nostri territori. La Costituzione bisogna guardarla in una dimensione europea investendo i giovani delle giuste competenze per affrontare la globalizzazione, senza però dimenticare l’identità locale di ciascuno di noi. Il tema di questo evento è stato scelto dall’Unione europea (Ue) e la povertà non è riferita solo a quella economica dei Paesi in via di sviluppo, ma anche privazione di diritti, primo fra tutti quello all’istruzione, di cui oggi molti ragazzi sentono il bisogno. Il nostro impegno deve andare nella direzione di garantire a tutti pari opportunità”; ed ha chiuso il suo intervento citando un proverbio orientale: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Il referente del progetto, Antonio Filippo (Ipsia), si è soffermato sull’impoverimento del tessuto sociale, che limita le aspirazioni dei giovani, e di come i professori dovrebbero infondere autostima negli studenti avvicinandoli allo studio, il primo dovere di un discente. Il vice sindaco di Policoro, Rocco Leone, con delega alla Pubblica istruzione, nei suoi saluti alla platea e ai relatori, ha sottolineato come ci sia estremo bisogno per tutti, a maggior ragione fanciulli, anziani ed extracomunitari, le fasce sociali più deboli, di pari dignità in una società che dovrebbe essere incentrata sul colloquio con le giovani generazioni a cui è affidato il futuro, e parlato di Policoro come di un modello di città dove convivono civilmente varie etnie. Ha chiuso i lavori Maurizio Artale, un allievo di Don Giuseppe Pugliesi ucciso in Sicilia dalla mafia agli inizi degli anni ’90, raccontando la straordinaria esperienza del parroco di prossimità che si batteva per le scuole in quartieri poveri di Palermo: Zen e Brancaccio, e la cui morte non è stata vana. Il merito è suo se oggi a Palermo qualcosa è cambiato in positivo: “La solidarietà e l’uguaglianza non sono argomenti astratti ma devono vivere in noi con la cultura e l’attività sociale al fianco dei più deboli; sta a noi applicarli”; parafrasando poi il suo concetto ad un gruppo di solisti che solo in coro riescono a completare il puzzle che egli ha chiamato Cristo Pantocratore (la sovranità su ogni cosa). “Il meccanismo dell’uguaglianza si inceppa –conclude- quando ognuno di noi pensa a se stesso. In ognuno di noi deve subentrare il bisogno di condivisione perché la legge morale è uguale per tutti e tutti viviamo sotto lo stesso cielo. Questo però non significa non indignarsi e non dire quello che si pensa quando vengono violati i precetti morali, e di conseguenza materiali, del nostro vivere quotidiano”. A margine della mattinata sono state lette toccanti testimonianze di ragazzi, alcuni dei quali extracomunitari (Albania, Iraq, Marocco), di integrazione nella Lucania grazie alle attività didattiche e in questo contesto il baby sindaco di Scanzano Jonico, Mattia Passarelli, ha letto un messaggio. Infine c’è stata la premiazione del concorso fotografico e grafico sullo stesso argomento.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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