venerdì 2 ottobre 2009

C’è anche una delegazione policorese ad Assisi

Ci sarà anche una delegazione del Comune di Policoro, guidata dal primo cittadino, Nicola Lopatriello, alle celebrazioni per la festa del Santo patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, il prossimo 4 ottobre. Quest’anno la ricorrenza ha un valore doppio per i lucani: infatti sarà il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, ad accendere a nome di tutta la regione Basilicata e i Comuni d’Italia per l’anno in corso, la lampada votiva presso la tomba del “poverello”, testimone di fede e speranza per tutta la nazione. Inoltre a tutte le parrocchie di Assisi saranno distribuiti 60 quintali di olio prodotto in regione. Il 2009 è anche l’ anno del settantesimo anniversario della proclamazione di San Francesco quale patrono d’Italia, e dunque una data da onorare nel migliore dei modi: “San Francesco è il Santo patrono d’Italia e pertanto guida spirituale per tutti noi, fedeli e laici, che deve illuminare le menti degli esseri umani –spiega il sindaco Nicola Lopatriello- nel pensiero e nelle azioni quotidiane finalizzate sempre al bene comune e ai valori morali di cui ogni essere umano è portatore, indipendentemente dal credo religioso. Soprattutto chi ha responsabilità pubbliche, a vari livelli, deve avere sempre come riferimento la crescita e il benessere delle proprie comunità, la sensibilità nel tendere una mano ai più bisognosi, dunque solidarietà, rispetto per il prossimo e non deve mai essere animato da sentimenti di vendetta nei confronti di chi ha idee diverse. Anzi il confronto e il pluralismo sono il sale della democrazia e dell’arricchimento culturale personale di ciascuno di noi. Questi sono gli insegnamenti, unitamente al perdono e alla carità, inculcati dalla Chiesa cristiana ed interpretati alla perfezione da San Francesco d’Assisi, che noi onoriamo non solo in questi giorni ma tutto l’anno e gli chiediamo di vegliare sempre su di noi affinché ci tracci la strada dell’amore, dell’amicizia e della fratellanza tra i popoli in un mondo in cui in alcune zone ci sono lotte tribali e guerre civili o di religione; ma la sua fede in Dio e nella vita eterna ci deve portare tutti ad essere meno attaccati al materialismo e più idealisti, orientando le nostre azioni al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, garantendo loro i diritti inalienabili e la dignità che ogni essere umano ha intrinsecamente, e che si manifesta soprattutto con il diritto al lavoro. Quello che in questi ultimi mesi, purtroppo, per colpa di una crisi economica internazionale che piano piano sta passando si è abbattuta anche nella nostra regione con forza. Sono sicuro che dopo questa esperienza di Assisi, tutti noi ne usciremo più temprati per affrontare meglio e con più coraggio le sfide che ci attendono”.

Gabriele Elia

Nessun commento:

Posta un commento