sabato 11 febbraio 2017

La Coldiretti stima in 50 milioni di euro i danni del maltempo


 

POLICORO – Nella mattinata del 6 febbraio nella sala consiliare del Palazzo di città il mondo agricolo iscritto alla Coldiretti si è incontrato con le istituzioni, amministratori del comprensorio; l’onorevole Maria Antezza (Pd) e l’assessore regionale al ramo, Luca Braia (Pd), per fare il punto sulla crisi post calamità naturale di un mese fa: neve e conseguente gelata. Sul settore primario dell’economia lucana, nei vari interventi susseguitisi, piove sul bagnato nel senso che alle difficoltà di mercato si aggiungono pure gli imprevisti come appunto le calamità naturali. Ecco dunque alcuni sollecitazioni poste dalla Coldiretti alla politica nazionale e regionale, che poi sono quelle con le competenze settoriali: richiesta di calamità naturale al Governo di Roma; rivisitazione della legge nazionale 102 sulle provvidenze all’agricoltura; meno burocrazia nelle procedure di aiuto al settore; utilizzare la misura 5.2 del Psr (Piano di sviluppo rurale) per aiutare le imprese agricole; monitorare chi effettivamente ha subito danni post freddo/gelata per evitare speculazioni di sorta nel settore; non penalizzare chi non ha potuto sottoscrivere le polizze assicurative. Tutto questo nasce per alleviare gli agricoltori dalla perdita delle colture ortive (carciofi, cavolfiori, finocchi,); agrumi e in parte pure piantagioni di fragole dovute, appunto, alle temperature polari di un mese fa che hanno raggiunto le temperature di meno 4-5 gradi per diversi giorni. Queste le richieste più urgenti della Coldiretti (uno dei sindacati di categoria dell’agricoltura) alle istituzioni. Dal canto loro i due esponenti politici presenti al tavolo dei relatori non si sono sottratti nel rispondere a queste istanze e prendere impegni. In particolare Maria Antezza ha sostenuto che la legge 102 è stata derogata con più fondi messi dal Governo dopo il sisma delle scorse settimane nel Centro Italia ma bisognerebbe fare un ulteriore sforzo per rimpinguare lo stesso allargando i beneficiari. L’onorevole si è impegnata a derogare la stessa 102 aggiungendo ai danni subiti dalle imprese anche quelle alla produzione in modo tale che anche la Regione potrebbe intervenire con soldi propri per le imprese agricole lucane. Infatti Braia ha sostenuto che il Psr non si può toccare, per le calamità, secondo il Regolamento Ue. Lo stesso assessore ha portato dei numeri che danno il senso dei danni, al lordo delle speculazioni però: 93 Comuni colpiti; 1450 domande pervenute in Regione al 31/01/2017 di risarcimento danni di cui solo 30 ammontano a 18 milioni di euro; solo 13 dipendenti girano per le verifiche e, infine, entro il 20 febbraio chiusa la stima dei danni che ammonterebbero a 50 milioni di euro, partirà la richiesta al Governo dello stato di calamità dopo il quale si passerà al ristoro dei danni, previa certificazione di attività. Tra gli impegni che Antezza ha preso ci sono anche: esonero dei contributi previdenziali; esonero dei pagamenti degli interessi sul credito agrario e abbassare dal 30 al 20% la soglia comunitaria dei fondi di stabilizzazione al reddito. Per avere un’idea dei danni causati dal cattivo tempo che ha mandato al macero ortaggi e frutta di stagione basti guardare all’aumento dei prezzi alla vendita delle colture sopravvissute alla calamità; infatti anche i consumatori finali sono penalizzati dall’impennata dei costi.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano del Sud)

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