sabato 2 gennaio 2016

Il Pd contesta l’esternalizzazione del servizio sociale


POLICORO – L’esternalizzazione del servizio sociale professionale torna a far discutere in città dopo un’accesa discussione in Consiglio comunale circa un anno fa nella quale il gruppo di minoranza del Pd sosteneva una sorta di illegittimità, mentre la maggioranza con l’assessora al ramo dell’epoca, Livia Lauria, affermava che c’è un parere favorevole della Regione a supporto della tesi dell’Amministrazione. Ora il Pd con una nota ritorna sul problema forte di un parere della Corte di Conti che: “attraverso la deliberazione n. 57/2015 di fatto censura l’operato dell’Amministrazione. La posizione del partito è stata, fin da subito, molto chiara: l’affidamento del servizio sociale professionale, così come effettuato dal Comune di Policoro, metteva in dubbio la titolarità del servizio ponendosi di fatto nella zona grigia di illegittimità, presso cui molte scelte non trasparenti hanno trovato e trovano rifugio. Il quadro giuridico di riferimento, come appare chiaro anche dalla lettura della deliberazione della Corte dei Conti, è molto complesso. Tuttavia, in essa sono confermati gli stessi dubbi che hanno allarmato il Pd cittadino: l’elusione delle specifiche prescrizioni dettate in materia di personale alle dipendenze della Pubblica Amministrazione. La Corte, infatti, sostiene che, nella fattispecie, pur trattandosi di servizi sociali e alla persona, l’appalto esterno sia possibile, ma all’interno di un perimetro di legittimità molto ben determinato. Innanzitutto il contratto di appalto non deve essere ‘una mera modalità di acquisizione di personale’,  caso in cui si configurerebbe ‘un’espressa violazione della legge’ e di responsabilità anche erariale dei soggetti che ivi hanno dato causa. Inoltre il bando deve rispettare altri limiti evidenziati specialmente nella Legge Regionale n.4/2007, la quale stabilisce la gestione associata dei servizi. Dunque l’ente appaltatore non è più il Comune ma l’associazione di Comuni che, avendo tra i propri obiettivi quello di garantire l’efficientamento della macchina amministrativa, sia economicamente sia qualitativamente, deve assicurare la preventiva e proporzionale ripartizione dei costi tra il fondo condiviso di provenienza regionale ed i singoli bilanci comunali. La stessa Corte dei Conti di Potenza ventila possibili opportunità di soluzione. Dunque l’auspicio è che l’amministrazione Leone con umiltà torni sui propri passi rientrando nella piena legittimità e trasparenza”.

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