POLICORO – La riserva
naturalistica del bosco Pantano gestita dal Wwf tramite una società locale da
qualche settimana è un’oasi protetta non solo della flora e fauna, tra cui
caprioli, cinghiali, volpi, ma anche di zingari! Nella serata di domenica 27
ottobre due roulotte stazionavano nel parcheggio del centro visite del Wwf in
via Mascagni, località Idrovora, con tanto di macchine per il loro traino,
sedie a sdraio come quelle che si usano in spiaggia, l’immancabile bottiglione
di vino, tavoli per mangiare. Insomma una zona franca tutta a loro
disposizione. Solo che non hanno fatto i conti con l’oste: non sarebbero
autorizzati a stare lì. Usiamo il condizionale perché se c’è un centro visite e
un’oasi protetta si presume che non possano stazionare in maniera permanente
ospiti indesiderati che si “appropriano” dell’area come se fosse loro, con il
rischio di allarmare i possibili utenti non solo del patrimonio ambientale del
Bosco Pantano, ma anche chi decide di recarsi al mare dato che le temperature
sono ancora estive in riva allo Jonio. Chi si reca nel week end all’Idrovora è
rimasto colpito, in negativo, dello scenario che si è trovato di fronte non
casualmente dato che da settimane l’andazzo è lo stesso. Senza discriminare
nessuno è inconcepibile che gitani vedano in Policoro una loro seconda casa,
dopo il camper, dove trascorrere il fine settimana. E non è la prima volta che
arrivano nel centro jonico. In realtà è da anni la loro meta privilegiata. Solo
che sono stati furbi a delocalizzarsi in un luogo meno frequentato di questi
periodi. Già perché prima il loro posto preferito dove parcheggiare, stendere i
panni, mangiare, portare i cani spasso, o meglio lasciarli liberi, era il
lungomare centrale, lato destro primo spiazzo. Lì erano troppo in vista e non a
caso le lamentale fioccavano puntualmente ogni fine settimana quando la Duna si
popola di persone che passeggiano, corrono, o vanno a pranzo in quale
ristorante aperto anche d’inverno. Tanto che ci volle un’ordinanza sindacale nel
2011 per farli sloggiare poiché deturpavano il patrimonio pubblico.
Quell’ordinanza dovrebbe essere tutt’ora in vigore con efficacia su tutto il
territorio comunale, Idrovora compreso. I nomadi non lo sanno o fanno orecchie
da mercante e si sono spostati più a Sud per non dare troppo nell’occhio: per
la città di Policoro il problema persiste. Se si devono accogliere si revochi
l’ordinanza, altrimenti la si faccia rispettare o in alternativa individuare
un’area per camperisti disciplinati. Così si dà l’idea di vivere in un far west
in cui ognuno fa ciò che vuole.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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