lunedì 30 aprile 2012

Contro la crisi contratto di rete


Duemila piccole imprese fanno un movimento. Sono tante infatti le aziende italiane finora coinvolte nelle reti di impresa. Secondo il registro Unioncamere a far data il 10 aprile erano stati formalizzati dal notaio 313 contratti di rete che avevano interessato un totale di 1.648 imprese. Ma è stima comune degli addetti ai lavori che altri contratti siano in dirittura d' arrivo, possano essere stipulati già dalla prossime settimane e di conseguenza la stima di 2 mila è più che plausibile. E comunque stiamo parlando delle imprese che hanno steso un vero e proprio contratto legale, se volessimo contare le reti di collaborazione stabili ma informali il numero salirebbe e di molto. La notizia è che i Piccoli hanno cominciato a mettersi assieme. Hanno rotto un tabù e hanno cominciato a capire che si può fare impresa anche in un altro modo, non solo da single. Le reti sono la proposta giusta perché non chiedono di rinunciare al protagonismo imprenditoriale, né di farsi da parte e lasciare il campo a manager esterni (come prevedevano progetti avanzati in passato dalla stessa Confindustria). Sono una via dolce all' aggregazione e alla crescita dimensionale e comunque hanno permesso di superare quella che il garante delle piccole e medie imprese Giuseppe Tripoli chiama «la storica visione isolazionista del piccolo imprenditore». Laddove la formula delle classiche fusioni continua a non convincere artigiani e commercianti perché di due imprenditori ne rimane in gioco solo uno, le reti ce l' hanno fatta. Le tipologie di contratto sono le più diverse. C' è, ad esempio, la rete verticale come nel caso dell' Esaote (biomedicale) dove la società capofila ha stretto in un contratto i suoi fornitori con l' obiettivo di consolidare la filiera, responsabilizzarla e coinvolgerla in una forma di partenariato. Qualcosa del genere ha fatto la Gucci che ha favorito la nascita di una rete di imprese fornitrici di pelletteria senza farne parte direttamente ma con l' intento di renderle più strutturate e più attente al raggiungimento degli standard qualitativi necessari alle sue produzioni d' eccellenza. Del tutto differente è invece il caso della bolognese Racebo, una rete au pair tra aziende della componentistica per motociclette. Ognuna è specializzata in una nicchia ma soffriva di scarsa visibilità e basso potere di negoziazione. Si sono messe assieme, possono andare con qualche orgoglio al Motorshow e scambiarsi tra di loro le informazioni necessarie per fidelizzare la clientela. Altro caso di scuola è quello di 33 aziende oil & gas della Basilicata, piccole imprese fornitrici dei grandi gruppi petroliferi come Eni e Total che estraggono in zona. Unendosi in Rete Log i Piccoli lucani che assicurano una serie di servizi accessori hanno potuto integrarsi e presentare ai loro committenti un' offerta più strutturata. Quelle ricordate però sono alcune delle tipologie possibili. La Confindustria nazionale, per seguire/promuovere il fenomeno e catalogare le novità, ha costituito un' apposita agenzia guidata dal vicepresidente Aldo Bonomi e affidata a Fulvio D' Alvia. Le cinque organizzazioni che hanno dato vita a Rete Imprese Italia (l' assonanza lessicale non è casuale) non si sono date (ancora) una vera e propria struttura nazionale e affidano la promozione ai territori. Di particolare rilievo è l' esperienza di Lecco con i «Men at work», un progetto nato in un ristorante e che ha coinvolto 23 imprese prevalentemente meccaniche, alcune concorrenti tra loro, che hanno saputo collaborare per aprirsi nuovi mercati. Commenta D' Alvia: «Quando si va dal notaio formalmente si stende un contratto di aggregazione organizzativa ma di fatto si intraprende un percorso per diventare più moderni e più competitivi». Non è un caso, infatti, che il contratto di rete preveda la stesura di un business plan e quindi obblighi i contraenti a programmare azioni e obiettivi della filiera. Per limitarsi a segnalare i casi più singolari va ricordata la rete creata a Verona da 18 piccole aziende con meno di 10 dipendenti nel campo della trasformazione dei funghi in Veneto, Lombardia e Trentino e che coltivano l' ambizione di conservare la leadership italiana in questa particolare nicchia dell' agroalimentare. Un caso altrettanto interessante è «Baco» nato a Bologna per iniziativa di Unindustria. Quattro aziende della riabilitazione medica e dell' ortopedia hanno formalizzato una rete che mette assieme mille addetti e ha un obiettivo impensabile: conquistare, grazie a un accordo raggiunto con la Federazione cinese dei disabili, il mercato della disabilità che nel Paese di Mao conta numeri monstre (circa 83 milioni di persone interessate). Commenta Tripoli: «Tutti questi casi dimostrano la forza della cooperazione tra imprese. Solo unendosi gli imprenditori coinvolti possono porsi degli obiettivi che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Quindi siamo di fronte a un fenomeno culturalmente nuovo ma che ha già solidi risvolti economici». Dal punto di vista delle politiche industriali va ricordato come nella manovra del 2010, conosciuta più per i tagli che per le misure pro-crescita, l' allora ministro Giulio Tremonti avesse insistito per inserire una posta pluriennale di 48 milioni di euro destinata proprio a incentivare le reti defiscalizzando gli utili reinvestiti. Per poterne usufruire, le aziende devono sottoscrivere un contratto di rete, devono chiudere il bilancio in utile e sono esentate dal pagamento delle tasse solo sui profitti accantonati. Di quelle risorse del 2010 sono ancora rimasti da erogare fondi residui per 14 milioni nell' anno in corso e altrettanti per il 2013. Qualcosa del genere stanno ora facendo Regioni - come la Lombardia - che nei bandi di gara prevedono incentivi per le start up. «Ma al di là delle risorse stanziate - osserva D' Alvia della Confindustria - la norma del 2010 è servita ad accendere i riflettori e attirare l' attenzione delle imprese».

Fonte
Corriere della Sera

La scuola “Giovanni Paolo II” alle finali del Giffoni film festival



POLICORO - Per il terzo anno consecutivo in Basilicata la scuola primaria “Giovanni Paolo II” del centro jonico guidata dal dirigente scolastico Francesco Dellorusso si aggiudica, nella categoria Elements 10+, il Concorso Giffoni film festival. Infatti il 26 aprile 2012 la scuola di corso Pandosia si è classificata nella selezione, avvenuta al cinema “Andrisani” di Montescaglioso, prima nella persona dello studente Andrea Marino della classe 5 sez.A, grazie anche all’apporto delle Pross.sse: Vittoria Cirigliano, Giovanna La Teano, Felicetta Simone e Pia Pugliese. “Il Progetto intitolato “Il Cinema tra sogno e realtà”  ha avuto l’adesione di tutto l’istituto perché, -spiega la referente del progetto Stella Bonavita- è importante far conoscere ai ragazzi, attraverso la visione del film, la validità dei valori, dei sentimenti, che spesso la quotidianità dimentica”. Durante l’anno scolastico sono stati visionati 3 films,  prima di proiettare le pellicole gli insegnanti hanno fatto conoscere la trama e dopo la messa in onda gli alunni hanno scritto la recensione; mentre nella sala del cinema i ragazzi hanno fatto interventi inerenti alla morale del film”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

domenica 29 aprile 2012

Piano dei Lidi, Venezia chiede lumi


“In questo grave momento di crisi, ogni governance responsabile dovrebbe avvertire un senso di responsabilità profondo. Purtroppo indecifrabile appare l’atteggiamento della Giunta De Filippo che non conosce o non vuole valorizzare le ricchezze naturalistiche del nostro territorio. Dopo agricoltura, sanità, energia, pubblica amministrazione, formazione anche il turismo lucano purtroppo non è scevro da pesanti lacune determinate da un'assoluta incapacità progettuale del governo lucano”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Mario Venezia facendo riferimento, nello specifico, al Piano di Utilizzazione delle Aree Demaniali Marittime della Costa Jonica, più conosciuto come Piano dei Lidi. Il consigliere Venezia in un’interrogazione rivolta al presidente della Giunta regionale e all’assessore alle Attività Produttive ricorda che “l’impianto legislativo nazionale delegava tale funzione alle regioni sin dal lontano 1977 ed oggi – aggiunge - a 35 anni di distanza, la Basilicata si dota di un'altra medaglia nera. Infatti, non ha ancora pianificato l’economia balneare costiera. Nel 2005 il Consiglio regionale approvò un piano poi bloccato oltre che dalla mastodontica macchina regionale anche da un progetto di variante adottato nel 2010. Intanto la costa jonica è entrata in progetti finanziari d’ambito europeo, quali i PIOT, oltre ad investimenti derivanti da accordi di programma che hanno sancito la nascita, lungo i litorali, di diversi villaggi turistici”. “Presidente De Filippo – chiede l’esponente del Pdl - è ammissibile che i proprietari degli stabilimenti balneari debbano vivere assillati da incertezze quali la continua erosione della costa e la mancata possibilità di regolamentare la propria attività e siano posti, per la sua ‘disattenzione’, a ripartire sempre da zero? Alla luce della situazione socio-economica lucana, che è catastrofica come riferisce il ‘Sole 24 Ore’ di ieri 25 aprile 2012, si potrebbe svegliare il suo apparato burocratico? Perchè non sostenere e sollecitare iniziative volte a creare strutture ricettive, attività commerciali, aree verdi attrezzate, aree camper, campus naturalistici, attività ittiche che, certamente, riuscirebbero a trasformare la costa in una autentica risorsa? Dove sono i principi previsti dal Piano di Sviluppo regionale alla luce di numeri che per l’economia lucana sono solo negativi? Senza dimenticare Maratea, fiore all’occhiello nel panorama turistico lucano, ancora incapace di esprimere tutto il suo potenziale”. “Caro Presidente – conclude Venezia - Le attribuisco un'altro primato. Lei è riuscito a trasformare il Metapontino da culla della Magna Grecia a terra delle calende, sempre greche”.

Al via i cantieri Vie Blu: La giunta vara progetto da 12,5 milioni


Al via il progetto “Vie blu” 2012 che, in continuità con quanto fatto negli anni passati, prevede l’impiego di operai specializzati per la manutenzione dei corsi d’acqua lucani. La Giunta Regionale ha infatti approvato oggi, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Vilma Mazzocco, il progetto esecutivo degli interventi da realizzare nel corrente anno, individuando anche una dotazione finanziaria di 12 milioni e mezzo di euro. L’intervento varato oggi da continuità ad un impegno settennale varato nel 2007 e partito nel 2008, che prevedeva l’impiego di una parte degli operai forestali nella realizzazione di lavori di bonifica e conservazione degli habitat fluviali, con la riduzione del rischio idrogeologico e la riqualificazione di sistemi ambientali. Il progetto varato oggi dalla giunta individua ulteriori interventi da mettere in campo nell’annualità corrente, con le dotazioni finanziare che danno certezze ai lavoratori coinvolti. “Si tratta di un intervento sostanzioso – ha spiegato l’assessore Mazzocco – con il quale assicuriamo continuità ad un’iniziativa partita 5 anni fa, ma in un quadro economico e sociale molto diverso da quello con cui ci troviamo a fare i conti oggi. Ma nella scelta fatta col presidente De Filippo e i colleghi di giunta – ha spiegato l’assessore – ha pesato sia la scelta di puntare molto sulla coesione sociale e sul dare sicurezze, sia pur minime, a fasce deboli di popolazione, sia la presa d’atto che un territorio come quello lucano necessita di attività di manutenzione”. Lo stralcio 2012 delle “Vie blu” è stato così inquadrato nell’ambito della linea di intervento del Piano Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo regionale finalizzata alla sistemazione e ripristino della funzionalità dei reticoli idraulici e dei relativi ambiti fluviali, garantendo, anche per l’annualità in corso, il cofinanziamento europeo del progetto. L’attuazione degli interventi, il cui beneficiario è la Regione Basilicata, è stata delegata alle due Province che si vedranno così ammesse a finanziamento le spese sostenute nel progetto a far data da oggi. I cantieri, insomma, possono partire.

sabato 28 aprile 2012

Trivelle nello Jonio: osservazioni al progetto Total


Con un documento approvato in Giunta, il Comune di Rotondella ha formalizzato le proprie osservazioni -comunicandole alla Regione Basilicata- relative al Progetto di ricerca di idrocarburi “Tempa La Petrosa” della Total E&P Italia Spa che nelle sue analisi si sofferma sulle aree urbane omettendo “una più approfondita analisi dei territori” ed una serie di rischi possibili ad iniziare da quello idrogeologico. Il Progetto di ricerca di idrocarburi della Total interessa, oltre a Rotondella, i comuni di Colobraro, San Giorgio Lucano, Montalbano Jonico, Nova Siri, Valsinni, Tursi, Senise e Santarcangelo. Alla Regione – spiega un comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Comune - viene richiesta la “non-concessione” del “V.I.A. favorevole” in quanto “il progetto Total è palesemente contrario alla vocazione dei territori interessati e quello di Rotondella in particolare, vocato al turismo ed all’agricoltura di qualità” oltre ad essere “fortemente carente delle informazioni necessarie richieste dalla normativa regionale”. Il documento dell’Amministrazione comunale del centro jonico sottolinea, tra l’altro, come dagli elaborati del Progetto “Tempa La Petrosa” non si evince compiutamente “dove le attività di ricerca saranno realizzate e dove saranno effettuate le perforazioni” impedendo così la valutazione delle compatibilità delle attività con le specificità del territorio “che la procedura richiede con rigore particolare”. Da aggiungere – sottolinea la nota dell’Amministrazione comunale - che l’assenza di alcuni strumenti di competenza regionale (Piano Territoriale Paesistico e/ Piano di Area Vasta) e provinciale (sia la Provincia di Potenza che quella di Matera non si sono ancora dotate di un PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) non consente di effettuare in termini appropriati le valutazioni per le quali viene richiesto il parere. Infatti, questi strumenti dovrebbero permettere un’indagine sulla conservazione delle caratteristiche del territorio nei rapporti con le attività umane, sulla salvaguardia dell’ambiente (naturale ed antropizzato) e la sua funzione collettiva, la salvaguardia del territorio e delle sue risorse primarie, fisiche, morfologiche e culturali. Per ciò che riguarda la specificità del territorio rotondellese, il documento dell’Amministrazione fa rilevare che il Progetto “Tempa La Petrosa”, facendo riferimento alla attività indotte, “non analizza il rischio derivante da eventuali prospezioni nelle vicinanze del Centro Itrec (Enea Trisaia) di Rotondella e sulla possibilità di fenomeni di subsidenza, in relazione alla particolare conformazione idrogeologica della zona”. In ultimo viene contestata la durata del permesso da accordare alla Total (sei anni) per l’attività di ricerca mentre in relazione “alla registrazione delle nuove linee sismiche e magnetotellurica, a fronte di dichiarazioni rassicuranti in materia”, dalla relazione della società petrolifera si evidenzia “che al momento non si è in grado di stabilire quale sorgente di energia verrà utilizzata (vibratori o esplosivo), nè definire l’esatta ubicazione delle linee da registrare”. Infine non è dato, al momento, conoscere quali saranno “le cautele da porsi in atto per il controllo delle modalità da seguirsi in relazione alle singole specificità”.



venerdì 27 aprile 2012

Operatori ecologici non pervenuti in via Siris


POLICORO – Quello della raccolta differenziata è sicuramente un tema tra i più scottanti di questa campagna elettorale ed è tra quelli su cui la futura Amministrazione dovrà impegnarsi nei primissimi giorni del suo insediamento. Non sono mancate in questi mesi diverse lamentele sui giorni del conferimento dei rifiuti, sulla mancanza di campane per isolati per agevolare il porta a porta, a cui si aggiunge ora anche la rimostranza sui ritardi del servizio. Nei scorse ore, dopo giorni di sopportazione, non ce l’ha fatta più ed è uscita allo scoperto una commerciante della centralissima via Siris che non citiamo per essere impegnata in campagna elettorale: “Paghiamo la spazzatura regolarmente in cambio di un servizio scadente. Guarda a terra e renditi conto tu se quello che dico corrisponde o meno alla realtà. Se questo è il centro cittadino non voglio pensare ciò che accade in periferia…anche lì mia sorella deve sostituirsi agli operatori ecologici per evitare di far giocare i bambini del quartiere in un immondezzaio…Non vediamo lo spazzino da giorni ma quello che mi ha lasciata sbigottita è stata la scena di lunedì 16 aprile quando la spazzatrice si è fermata per pochi attimi in piazza Eraclea per poi andare via. Gli addetti alle pulizie non danno spiegazioni di questo disservizio e al numero di telefono scritto nella brochure nemmeno la ditta Tradeco risponde, a nessuna ora. A questo punto non mi resta che andare a sporgere denuncia. C’è stato anche chi ha subito la beffa di controlli e multe nelle scorse settimane. Ma di fronte ad un servizio del genere come di dobbiamo comportarci? Se non passano a ritirare la spazzatura e a pulire le strade cosa dobbiamo fare?”

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

giovedì 26 aprile 2012

Il decalogo di Legambiente ai candidati sindaci per una città più vivibile


POLICORO - Il circolo di Legambiente del centro jonico entra in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale previsto per il 6/7 maggio con una serie di proposte ai sei candidati sindaci di Policoro. “Alla base delle nostre proposte –spiegano i volontari ambientalisti- vi è l’idea che occorra sperimentare pratiche partecipative, finalizzate al coinvolgimento dei cittadini e delle loro associazioni nelle scelte di governo della città e del territorio.  Crediamo necessario che attraverso meccanismi di partecipazione – ben definiti, sistematici e stabili – tutti i cittadini “contino” nei processi di definizione delle priorità del territorio, di elaborazione e di presa delle decisioni che incidono sulla città. In questo modo la città diventa più bella, accogliente e viva, nella misura in cui le persone che la abitano e la vivono se ne sentono parte e agiscono con essa perché risponda sempre di più ai desideri di tutti. Pertanto sottoponiamo all’attenzione dei candidati alle prossime elezioni amministrative le nostre priorità: limitare l’uso edificatorio del suolo, evitando di produrre in tutto il territorio disponibile livelli di urbanizzazione che in alcune parti della città hanno già raggiunto la non sostenibilità. La città deve tornare ad essere lo spazio finito entro il quale si moltiplicano le possibilità di scambio e di relazione. Sviluppare un maggiore senso di appartenenza dei residenti al proprio territorio anche attraverso la nascita di comitati di quartiere che possano occuparsi anche della segnalazione e della vigilanza sul territorio; pannelli solari su tutte le scuole e gli edifici pubblici; ristrutturazione delle scuole e abbellimento dei cortili scolastici, mense scolastiche biologiche. Policoro pare aver completamente dimenticato il fatto di possedere anche un patrimonio agricolo, soprattutto una storia agricola. Favorire le zone rurali significa da un lato sviluppare il turismo legato a paesaggio, natura ed ambiente con il recupero delle case coloniche abbandonate per uso turistico(agri-turismo, alberghi diffusi, B&B), con funzione anche didattica. Se vogliamo incrementare il turismo bisogna fare strutture non cementificate e offrire una spiaggia e un mare pulito contro le trivelle nel mar Jonio e porre maggior controllo ai fiumi per gli scoli agricoli e per il cattivo funzionamento dei depuratori. Sensibilizzazione a tappeto dei cittadini sulla Rsu e creare percorsi di educazione ambientale nelle scuole, in tutte le classi”.
Gabriele Elia

Lions Day


POLICORO – In una giornata soleggiata come quella di domenica 22 aprile in piazza Eraclea i soci Lions hanno diffuso il loro loro “verbo”: we serve nella giornata nazionale del Lions Day. Per l’occasione abbiamo avvicinato il presidente cittadino Piermichele La Sala: “Giornate come questa servono a diffondere l’attività dei Lions per la conoscenza dell’associazione, le opere realizzate e per promuovere le nostre comunità. In questi anni ci siamo spesi per il territorio conferendo tre borse di studio ad abilmente diversi su una ricerca sulle malattie trasmissibili; donato due sedie a rotelle all’ospedale di Policoro; raccolto fondi per le ragazze madri, centro Smile e famiglie bisognose. Non sono mancati poi momenti di sensibilizzazione su temi di stretta attualità come: droga, diabete, bioetica, malattie cardiovascolari, tumori, bullismo, cure palliative, dislessia e quelli sulla tutela dell’ambiente sia in riferimento al bosco Pantano che al turismo jonico. Con questo nostro movimentiamo per la causa della città ci è valsa, da parte dell’Amministrazione comunale nel 2005, l’intitolazione di un parco a Mervin Jones, fondatore dei Lions, nel quartiere Italia, ex II Piano di zona, e ci motiva a continuare su questa strada a servire i più indifesi e a promuovere i valori positivi del nostro territorio”. I soci Lions a livello nazionale sono circa 50 mila ed è l’associazione con il più alto rapporto tra iniziative benefiche ed aiuti umanitari verso i più indigenti, oltre ad essere un’associazione tre le più longeve al mondo. Nel XXX anniversario dell’omologazione della sede di Policoro domenica 29 aprile alle 10:30 all’hotel Residence di via Lido è in programma la tavola rotonda dal tema: “I Lions al fianco delle istituzioni” dove saranno premiati i past president.  

Gabriele Elia

mercoledì 25 aprile 2012

La presenza di Dio nel quotidiano raccontata nel libro: “Cristo e il lavandino”




POLICORO – Nuovo appuntamento culturale nella biblioteca “Massimo Rinaldi” del centro jonico lunedì 23 aprile. Questa volta non è stato presentato un romanzo, ma il libro spirituale: “Cristo e il lavandino” elaborato da Aldo Trento e presentato da Don Franco Laviola: “Questo è un libro educativo nel quale si testimonia la presenza di Cristo nel quotidiano, in tutto ciò che è ordine, pulizia. Nostro Signore è presente nella polvere, è dappertutto anche nella pulizia delle scarpe. Già perché chi ha le scarpe sporche non ha un rapporto reale con Dio e prevale in se la superstizione dove Cristo è fuori dalla sua realtà. La lettura di questo libro ci avvicina alla Fede facendo diventare la vita più bella, più intelligente, più libera grazie anche all’apporto della ragione. Questo perché Fede e ragione sono complementari tra loro, dove la prima è il vertice. Ogni essere umano va alla ricerca di alcuni punti chiave della vita umana che sono: amore, libertà, giustizia, i valori centrali nella persona. E devono essere coltivati e perseguiti seguendo la Legge naturale del cuore, che poi è quella che in filosofia viene chiamata Giusnaturalismo: la Legge del Signore. Dalla quale poi nasce il diritto positivo che regola la pacifica convivenza tra i consociati. Dunque i soprusi e le forzature sono contro la legge di Dio e dell’uomo dalla quale poi discende la stessa ragione. In ogni nostra azione quotidiana, da qui il richiamo del libro all’educazione, all’ordine, alla pulizia, c’è una valutazione da fare, una scelta che non può non essere di natura etica. Quell’etica soggettiva che caratterizza ogni essere umano e nella quale si manifesta il volto di Cristo: comportati sempre come tu ti comporti con te stesso! Non fare agli altri quello che tu non vorresti fosse fatto a te! Senza andare ad assolutizzare od oggettivizzare l’etica per non svuotarla dei contenuti umani che ciascuno di noi deve dare alla vita. Per questo il relativismo etico è una ricchezza per noi e guai se andassimo ad uniformala: non ci sarebbe più dialogo. Viceversa guardiamo all’etica come ad un cerchio grande all’interno del quale ce n’è uno più piccolo che prende il nome di diritto, regolato dalla morale e quando non lo è (un fatto lecito può essere immorale perché sono tanti gli accadimenti che la legge deve regolare) ricordiamoci sempre che proveniamo da: amore, libertà e umana giustizia, che sono poi le basi della civiltà giuridica”. Gli onori di casa sono stati fatti dalla direttrice della biblioteca, Angela Delia, mentre l’introduzione è stata curata da Carmela Romano e Raffaella Delli Veneri.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Il posto delle fragole


Grande successo il 15 e 17 aprile a Policoro in zona porto turistico per la sagra dedicata a Camarosa, Candonga, Carmela, Tudnew e Ventana. Chi sono costoro? Le varietà di fragole (Fragaria vesca) ampiamente coltivate nel Metapontino, in provincia dì Matera. La Lucania svolge un ruolo rilevante nella produzione di fragole, preceduta solo dalla Campania e dall'Emilia Romagna, Per questo la sagra riservata alle fragole ha assunto importanza di evento per mostrare le migliori varietà prodotte in zona. La Candonga, già da qualche anno, ha un mercato a sé in Italia e comincia a essere notata all'estero. Intorno alla fragola girano annualmente tra i 60/70 milioni di euro di fatturato e parte di questo è prodotto nel Metapontino. Le prime piantagioni di fragola ionica risalgono al 1960 con il picco massimo di 900 ettari degli anni immediatamente successivi fino ad oggi, quando si contano 480 ettari con una produzione di 40 tonnellate per ettaro. La fragola in realtà, è un falso frutto essendo un ricettacolo carnoso contenente i veri frutti, cioè ì semini (acheni ovali) di color giallo-bruno sulla superficie della fragola, che a loro volta racchiudono un seme unico. Le varietà oggi coltivate sono ibridi (incroci artificiali), classificate in "cultivar" (diverse varietà coltivate) a frutto piccolo e cultivar a frutto grande. La fragola è l'omonimo frutto di una pianta perenne di origine europea (zane alpine), asiatica e dell'America del nord e del sud, che appartiene alla Famiglia delle Rosacene, sottofamiglia Rosoideae, genere Fragaria. È un frutto caratterizzato da un ottimo profumo e un sapore dolce, che cresce spontaneo nei nostri boschi. La progenitrice della fragola dunque si trova ancora oggi nei boschi di bassa montagna nella sua forma spontanea, la fragolina di bosco, una pianta di piccole dimensioni con frutti minuscoli e molto profumati. Ma a dar retta a storia e a leggenda i romani erano grandi estimatori delle fragole e per il loro intenso profumo, le chiamarono fragrans. Da fonti storiche si sa che erano degustate durante le festività in onore del dio Adone. Una leggenda, infatti, narra che alla sua morte, Venere pianse copiose lacrime che cadendo a terra, si materializzarono in cuoricini rossi: erano nate le fragole! La prima varietà coltivata risale agli inizi del Settecento in Francia. In quel periodo, infatti, tal Frézier, ufficiale del genio francese, fu mandato in Cile e al suo ritorno portò con sé la specie indigena di fragola da cui derivano tutte le varietà coltivate oggi. Un giardiniere del Re Sole, che utilizzava la fragolina di bosco per scopi ornamentali, fu l'iniziatore della selezione della fragola a scopo alimentare: la necessità di ottenere frutti più grandi e meno delicati ha portato poi alla selezione di molte varietà che oggi sono coltivate molto spesso in serra. Le fragole coltivate fino al Diciottesimo secolo quindi, provenivano da specie europee o nordamericane. In seguito però si creò un ibrido con specie provenienti dal Sudamerica, da cui hanno origine tutte le varietà adesso coltivate.

Fonte
La Gazzetta dell’Economia

martedì 24 aprile 2012

Il Policoro spegne i sogni del Viggiano


POLICORO – Dopo 5 anni il “Perriello” torna ad essere “infausto”. Era il 25 marzo 2007 quando il Viggiano perse in terra jonica, guarda caso con lo stesso risultato, quando allora i valligiani, al loro primo anno di Promozione, a tre giornate dal termine si giocavano la salvezza, poi conquistata attraverso i play – out contro il San Nicola il 13 maggio di quell’anno. Domenica si presentava una situazione inversa ma con delle analogie: la formazione di De Stefano, ad un punto di distanza dall’Atletico Potenza prima della gara, a tre turni dalla fine anche in questo caso, era in lotta per la serie D, ma la conseguente sconfitta ha decretato l’al - lungo dei potentini verso la massima competizione dilettantistica e la certezza del Policoro di disputare i play – off accorciando le lunghezze dal secondo posto da 9 a 6 punti. Qualunque sia il piazzamento del Viggiano a fine stagione vanno apprezzati i suoi risultati, perché mai nessuno avrebbe creduto, che questa squadra se la fosse giocata fino a poche settimane dalla conclusione del campionato per la vittoria finale. Il record stabilito mercoledì contro l’Avigliano di 53 punti, miglior risultato di sempre da quando la compagine valligiana disputa il massimo campionato regionale, conferma che l’annata dei viggianesi è stata strepitosa a differenza di qualche altra formazione che ha reso meno rispetto alle aspettative. Policoro che invece a domicilio si ripete ancora una volta come avversario ostico delle grandi: 0-0 contro l’Atletico Potenza, 1-1 contro il Real Metapontino e il 2- 0 al Viggiano la dicono lunga sulla forza degli eraclei che al “Perriello” si mostrano insuperabili e che devono affrontare tra sei giorni il Gr Valdiano, che fino a qualche tempo fa era stata una potenziale vincitrice del massimo torneo lucano, in una sfida che può valere addirittura il quarto posto. Il primo tempo tra Policoro e Viggiano non presenta particolari azioni da rete e il tatticismo tra le due squadre prevale per i primi quarantacinque minuti. La gara diventa subito entusiasmante al 4’ della ripresa quando gli ospiti hanno una ghiotta palla – gol con Altieri che suggerimento di Santalucia messo in condizioni di segnare davanti a Coretti fallisce a pochi metri dalla porta. Poteva essere l’occasione che avrebbe cambiato la partita. Ed invece il match si sblocca a favore del Policoro che al 20’ in - corna perfettamente in rete su angolo calciato da Ragazzo ed insacca la sfera alla sinistra di G. Perna. I valdagrini sembrano storditi dal vantaggio jonico e al 34’ vedono ogni speranza di rientrare in gara chiusa. Il capitano La Neve trattiene Castoro e viene mandato anzitempo negli spogliatoi per doppio giallo. Il fallo commesso in area di rigore significa penalty. Ferrara dagli undici metri trova l’opposizione di R. Perna, ma Serritella è più veloce di tutti nell’arrivare sul pallone e a ribadire in rete la palla del definitivo 2-0.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

“Biodiversità e gestione sostenibile: due priorità per la Regione Basilicata”




In riferimento al bando relativo alla misura 211 del P.s.r. Basilicata 2007-2013, che prevede l’erogazione di indennità compensative per gli agricoltori delle zone montane soggetti a svantaggi naturali, con vivo compiacimento si riscontra che una delle priorità del Dipartimento Agricoltura è quella di dare attuazione alla “Tutela delle risorse genetiche autoctone vegetali ed animali” secondo il disposto della L.R. n° 26 del 14 ottobre 2008, che va a regolamentare, forse  con  ritardo rispetto ad altre regioni, questa materia della tutela ambientale e della valorizzazione del patrimonio naturalistico secondo le indicazioni prioritarie della nuova PAC.
Personalmente, in qualità di tecnico del settore, credo che tutto ciò rappresenti una buona partenza per il programma di lavoro del nuovo assessore all’agricoltura, non solo perché mette in campo strategie ed attenzioni relative al programma di difesa dell’immenso patrimonio genetico  a rischio di estinzione, ma soprattutto perché si ritiene che per la nostra piccola Regione, ricca di tradizioni e di cultura contadina, azioni di tutela e di conservazione del sistema delle “cose naturali” possano rappresentare un grimaldello per la ripresa del comparto primario, attraverso la valorizzazione delle specificità locali e la promozione dei percorsi di caratterizzazione qualitativa dei prodotti della biodiversità.
Davvero non si parte da zero, e si condivide  la DGR proposta dall’Assessore Rosa Mastrosimone, che pur nella ristrettezza economica del momento, prevede azioni di sostegno al reddito della zootecnia delle aree interne.
Si ritiene tutto ciò un impegno che va comunque completato, a nostro avviso, con azione analoga per tutela della  biodiversità vegetale così come prevede la misura 214 del PSR 2007-2013 sui “Pagamenti Agroambientali” che con una cifra considerevole, (circa 210 milioni di euro) da sola, vanta oltre il 25% del budget di tutte le misure dell’intero FEASR.
Queste risorse, se opportunamente utilizzate, potranno contribuire a migliorare la struttura di quelle Aziende soprattutto delle aree interne o marginali che vogliono aderire al sistema delle produzioni, nel rispetto della compatibilità ambientale, tutelando nel contempo, la natura e le specie a rischio. Occorre riferirsi proprio alle attività agricole e zootecniche delle aree montane che sono soggette ad un costante fenomeno di erosione demografica, ed al conseguente abbandono di attività economiche importanti e significative per  la tutela del territorio  e la  permanenza di presidi agricoli in ambito montano.
In questo contesto diventa anche importante l’implementazione  dell’Azione 5 della Mis. 214 sulla “Agrobiodiversità: progetti di azione integrata” tanto auspicata dal  mondo della ricerca, in particolare dai soggetti pubblici che si occupano di raccolta, caratterizzazione e conservazione di risorse genetiche autoctone regionali di interesse agrario. Ciò consentirebbe a queste strutture di  esercitare azioni di tutela di specie, razze, varietà, cultivar, ecotipi e biotipi attualmente scomparsi dal territorio regionale per conservarli, a norma di legge, in apposite banche genetiche, campi catalogo, centri di ricerca, per sviluppare azioni di studio o valutare l’interesse per favorirne la reintroduzione.
A tal proposito ci permettiamo di segnalare all’Assessore che, oltre a tutte le strutture scientifiche qualificate ed accreditate della regione, anche il CNR – Istituto di Genetica Vegetale (ex Istituto Nazionale del Germoplasma) opera già da diversi anni in Basilicata con il “Centro Tematico per la Difesa della Biodiversità Vegetale Mediterranea” realizzato su fondi POR 2000-2006 nell’ambito dell’Azione B della Misura 1.4 sulla Rete ecologica regionale.
Il Centro custodisce oltre 3000 campioni di materiali genetici di specie locali e del bacino del Mediterraneo, e vi lavorano  ricercatori, assegnisti del programma “Giovani Eccellenze Lucane” ed alcuni dottorandi di ricerca. Esso rappresenta una sezione operativa  della banca internazionale del germoplasma dell’IGV di Bari che detiene circa 85.000 campioni di seme di specie coltivate e spontanee raccolte in tutto il  mondo. Il Centro Lucano per la biodiversità collabora con l’Università di Basilicata, con la Metapontum Agrobios, con l’Enea e queste strutture, con buona sinergia, stanno portando avanti il progetto “Agrobiotech verde” che rappresenta un agreement per il futuro, che potrà portare la ricerca della nostra regione ad un livello più competitivo  di quello attuale.

                                                                                                  Giulio SARLI
CNR - Istituto di Genetica Vegetale
                                                                                                        U.O. - Centro Tematico
per la Biodiversità Vegetale  Mediterranea
(sarli.cnr@tiscali.it; giulio.sarli@igv.cnr.it)

lunedì 23 aprile 2012

Il Policoro espugna Tolve


Il vento che ha spazzato il San Rocco per tutti i novanta minuti di gioco sembrava pettinare gli alberi durante il minuto di raccoglimento in memoria di Piermario Morosini, e le chiome degli alberi disegnavano il profilo del numero 25 del Livorno, scomparso prematuramente sabato scorso sul terreno di gioco dell'Adriatico di Pescara. Applausi. L'illusione di un mercoledì di Champions sembrava dover portare i tre punti in riva all'Alvo ma il cinismo dei ragazzi di Valente ha avuto la meglio su un Tolve che non ha per nulla impensierito l'estremo difensore ionico. Partita tutto sommato noiosa che si è accesa a cavallo tra il 26' ed il 28' della seconda frazione di gioco in seguito a tre azioni ravvicinate da una parte e dall'altra. Mettiamo un po' di ordine cronologico agli eventi. Al 4' diagonale sul fondo di Selvaggi. Il Policoro entra in area tolvese con una facilità disarmante ed al 5' è Serritella a mancare la rete da due passi. Si vede Vitale del Tolve al quarto ma la conclusione termina alta. Al 26' Scuotto si libera prepotentemente di un avversario sulla tre quarti ,si invola verso la porta e batte Coretti in uscita con una conclusione potente sotto la traversa. Primo gol in casa per l'attaccante napoletano. Alla mezz'ora per poco il vento non fa un regalo al Policoro e solo un superbo Fusco, che si oppone due volte, evita il peggio. Al 33' un attivissimo Vitale serve l'accorrente Provenzale che calcia alto dal limite dell'area. Sembra svegliarsi dal torpore il Tolve con un gioco di prestigio di Bacio Terracino che non trova nessuno pronto all'appuntamento con la palla in area di rigore. Al 43' pareggiano gli ospiti: cross dalla destra a centro area e Serritella salta ed insacca indisturbato di testa. Difesa di casa spettatore non pagante. Pareggio che sembra tagliare le gambe ai giallorossi. Seconda frazione di gioco alla camomilla che si accende tra il 26' ed il 28': Selvaggi colpisce la traversa, sul ribaltamento di fronte Scuotto di testa evita Coretti in uscita e serve Vitale che a porta praticamente vuota manda incredibilmente fuori. Dal fondo palla ancora a Selvaggi che piazza il destro e la palla si adagia sul fondo sfiorando di un niente
il palo. È il preludio al gol che arriva al 39' dopo uno svarione di Balsamo, palla a Serritella
che appena dentro l'area insacca. Finisce la partita con il rosso a Balsamo, già apparso troppo nervoso in precedenza. Continua a cullare il sogno play off il Policoro mentre il Tolve conta le giornate che mancano alla fine di questo campionato che sta assumendo le sembianze di un'estenuante Via Crucis.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

Lions Day a Policoro



Domenica 22 aprile i soci dei Lions Clubs saranno nelle piazze italiane per diffondere la conoscenza dell’associazione, le opere realizzate e l’immagine fra i cittadini e le comunità. Con gazebo e altre iniziative essi tendono a rafforzare il volontariato al servizio delle proprie città, per rispondere ai bisogni umanitari, per incoraggiare la pace e promuovere la comprensione internazionale tramite i Lions club: progetti e proposte concrete a vantaggio delle comunità locali. Anche i soci del Lions Club di Policoro, aderendo alle celebrazioni del Lions Day, saranno in Piazza Heraclea dalle ore 10:00 alle ore 13:00 per promuovere le iniziative del club per il territorio e successivamente nelle ottiche di Policoro, fino alla fine di maggio, per la raccolta degli occhiali usati. Il programma Lions di raccolta e riciclaggio di occhiali da vista è un’attività di servizio che impegna il Lions Clubs International da oltre 70 anni. Gli occhiali usati raccolti dai Lions e da altri volontari vengono riciclati in uno dei diciassette Centri Lions per il riciclaggio di occhiali da vista esistenti nel mondo che nel corso dell'anno 2011 hanno raccolto circa 5 milioni di paia di occhiali da vista e ne hanno distribuito oltre 2,5 milioni nelle nazioni in via di sviluppo. Gli occhiali vengono puliti, riparati e classificati a seconda della gradazione, quindi vengono distribuiti dai volontari Lions e da altre organizzazioni che si occupano della protezione della vista nei paesi in via di sviluppo.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

domenica 22 aprile 2012

Sì alle analisi sugli abiti di Luca


POLICORO - Svolta clamorosa nelle indagini sulla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, i fidanzatini di Policoro trovati cadavere la notte del 23 marzo 1988 nel bagno di casa Andreotta. Dopo mesi di inspiegabile silenzio, seguito alla nuova tumulazione delle salme in seguito all'esame autoptico effettuato la scorsa primavera, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, Rosa Bia,ha accoltola richiesta presentata a più riprese dall'avvocato della famiglia Orioli, Francesco Auletta, disponendo l'esame scientifico dei vestiti che il giovane indossava quella notte. Le analisi, in cui la difesa ripone grande speranza, saranno effettuate il prossimo 3 maggio presso i laboratori altamente specializzati del Raggruppamento investigazioni scientifiche (Ris) dei carabinieri a Roma. La notizia si è appresa ieri, cogliendo quasi di sorpresa la mamma di Luca, Olimpia Fuina, impegnata da 24 anni in una strenua battaglia per la ricerca della verità su quanto accaduto quella notte maledetta. Negli ultimi mesi, dopo l'esame autoptico tardivo che ha riproposto la tesi della morte per avvelenamento da monossido di carbonio (ampiamente confutata da altre risultanze scientifiche), l'avvocato Auletta aveva insistito molto sulla necessità di verificare l'esistenza di eventuali fonti di prova tra le fibre dei vestiti. Resta comunque il mistero sul ritrovamento degli indumenti, che Olimpia ricordava fossero stati tumulati insieme con la salma dopo l'autopsia del 1996, poi scomparsi nel nulla salvo riapparire un anno fa nel deposito reperti dell'università La Sapienza di Roma, dove li avrebbe inviati il professor Giancarlo Umani Ronchi, all'esito della prima autopsia. Sarebbero contenuti in una scatola di cartone, che la Procura di Matera aveva già deciso di far aprire nella sede del Commissariato di Scanzano Jonico, per consentirne il riconoscimento a mamma Olimpia. Un atto che non si è mai realmente compiuto, poiché l'avvocato Auletta si oppose chiedendo con forza l'apertura e l'analisi scientifica in ambiente protetto e qualificato. Dopo quella parentesi spiacevole,non si è più saputa la destinazione del plico con gli indumenti, che di fatto non sono mai stati riconosciuti dalla madre del ragazzo, quindi ad oggi non c'è ancora la certezza matematica che siano quelli giusti, dopo anni di abbandono su qualche scaffale polveroso. La speranza è sempre quella di ritrovare, tra le fibre, qualche traccia di Dna mitocondriale appartenente a terze persone, per dimostrare ed avvalorare l'ipotesi dell'omicidio, o comunque fornire nuovi indizi utili alla ricerca della verità.Mamma Olimpia non desidera altro, almeno per trovare una qualche forma di rassegnazione dopo 24 anni di dolore.

Fonte Il Quotidiano della Basilicata

Sequestrato mega deposito di Gpl


POLICORO - I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Policoro, insieme con il personale dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Matera, al termine di intensi controlli relativi alle attività commerciali connesse con le sostanze pericolose infiammabili ed esplodenti, hanno sottoposto a sequestro preventivo una attività di rivendita di bombole di Gpl operante nel centro cittadino. Gli accertamenti effettuati la
mattina del 12 aprile scorso, hanno consentito di appurare che V.G. (classe 1970) e V.G. (classe 1971), gestivano l’attività di rivendita di gas liquefatti in bombole, omettendo di richiedere il rilascio del pertinente certificato di prevenzione incendi, detenendo circa 50 (cinquanta) bombole in un locale ubicato nel centro di Policoro, con grande pericolo per l'incolumità pubblica.
Inoltre, successive verifiche hanno consentito di accertare che i commercianti avevano stoccato in un deposito ubicato lungo la via Isonzo circa 1.200 (milleduecento) bombole di Gpl, di fatto accantonate in luoghi diversi da quelli previsti nella documentazione allegata al certificato di prevenzione incendi rilasciato dai Vigili del fuoco di Matera nell'anno 2007, esclusivamente per quel sito, nonché in quantità eccedenti quelle previste dal medesimo certificato. Il controllo si è concluso con il deferimento in stato di libertà dei due commercianti alla Procura della Repubblica di Matera e con il sequestro
preventivo di circa 1.250 bombole di Gpl di varia capienza, un bombolone con capienza di 500 (cinquecento) chilogrammi di Gpl, una macchina elettrica a pompa adattata per il vuoto e travaso di gas in bombole, di un complesso immobiliare ubicato in Policoro alla via Isonzo costituito da una palazzina e da due pertinenti locali garage, il tutto nella disponibilità dei due deferiti. Il provvedimento di sequestro è stato convalidato il 16 aprile dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, Angela Rosa Nittis, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Alessandra Susca. Contestualmente alla convalida del sequestro preventivo operato dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile, il Gip ha emesso un proprio decreto di sequestro preventivo. Nel centro di Policoro, insomma, c’era un’autentica polveriera, dove non veniva garantita alcuna sicurezza, non essendoci le certificazioni previste per legge su quei quantitativi di gas e per quel genere di stoccaggio. L’operazione dei carabinieri ha permesso di evitare ogni pericolo.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

Basilicata da scoprire. Operatori turistici a Policoro





Basilicata tutta da scoprire. Tour operator padani hanno visitato nei giorni scorsi la Lucania la cui prima tappa è stata il Metapontino e Policoro in particolare. A portarli in loco il tour operator Franco Garofalo, ideatore del marchio Welcome Lucania, in un educational, presso l’Oro hotel di via Lido mercoledì 18 aprile, denominato: Travel agent Lombardia workshop. Ad aprire i lavori è stato proprio l’operatore turistico policorese, che è a capo anche dell’associazione Lucania turismo doc: “Stiamo lavorando per una sinergia tra i vari protagonisti del settore insieme all’Apt (Azienda di promozione turistica) per far conoscere la nostra Basilicata, il cui capitale di qualità e quantità delle strutture ricettive lo stiamo patrimonializzando grazie anche a queste iniziative per esportarne il buon nome oltre i nostri confini”. Per l’Apt era presente Marcella Di Feo: “Gli educational, i press tour, sono gli strumenti che noi privilegiamo per far veicolare il buon nome della regione Basilicata rispetto all’obsoleta fiera. Questo perché abbiamo la necessità di avvicinare, con azioni mirate, le nuove tendenze della domanda dei potenziali turisti con la nostra offerta. Ad esempio per noi Milano è una città obiettivo e salutiamo con favore questa giornata”. Sergio Lapenna, dirigente di una società che gestisce gli aeroporti di Puglia, ha parlato della Basilicata come entità geografica cui la Puglia guarda con interesse potenziando i collegamenti tra le due regioni, in particolare autobus e bus navetta: “Oggi –spiega- i turisti si muovono molto con l’aereo e logicamente preferiscono spostamenti rapidi per raggiungere le località di villeggiatura. Per questo stiamo facendo in modo che da Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie, dove ci sono gli scali aerei, gli utenti possano muoversi con facilità”. Infine ha preso la parola Andrea Miccoli Meridiana Fly: “Non conoscevo la Basilicata -ammette- e devo dire di essere rimasto entusiasta della vostra terra che ha peculiarità incredibili con un mix di ingredienti invidiabili: ambiente, mare e strutture funzionali. Con i nostri voli da Bari cerchiamo di intercettare flussi turistici, italiani e stranieri, e portarli in queste località. La mia esperienza mi insegna che l’operatore turistico vuole toccare con mano le realtà da consigliere all’utente, e i semplici depliant, brochure non sono più sufficienti. Da qui l’esigenza di intensificare gli educational”. Non sono mancati durante la serata elementi di criticità da parte dei responsabili delle agenzie viaggi del Nord presenti. Tra questa si registra quella di Nunzio Cerulli: “Io personalmente conosco la Basilicata, però è una regione ancora sconosciuta ai più. Ha il difetto che non succede mai niente, è una regione povera dove non c’è niente e i collegamenti interni sono arretrati. Credo che sia troppo poco valorizzata. Oltretutto io non ho nemmeno materiale divulgativo da sottoporre all’attenzione del cliente, che sceglie così altre mete”. Anche la collega Elisa Caldieri di Padova è sulla stessa lunghezza d’onda: “Io è la prima volta che venivo qui, e devo dire di essere rimasta positivamente colpita dai grandi spazi verdi, dalle strutture ricettive, dai prodotti tipici. Purtroppo però ho constatato le difficoltà dei trasporti e manca una politica di marketing della regione. I nostri clienti non conoscono affatto la Basilicata e quando vengono da queste parti scelgono la Puglia”. Gli operatori dopo il soggiorno in riva allo Jonio si sono recati nella città dei Sassi per poi ritornare nelle rispettive città di appartenenza.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

sabato 21 aprile 2012

Cia: fragole del Metapontino in crisi


Calo produttivo tra il 25-30%, decine di quintali di fragole distrutte perché deformate a causa degli sbalzi climatici delle ultime settimane concorrenza spietata dal Nord Africa con fragole vendute all’ingrosso sui mercati italiani ad un terzo del prezzo della “Candonga” del Metapontino: questa la situazione che emerge dalla sede Cia, la Confederazione italiana agricoltori, di Scanzano Jonico. Antonio Stasi, presidente della Cia di Scanzano, facendo alcuni calcoli sostiene che “se si producono meno di 400 quintali ad ettaro e non si riescono a vendere ad almeno 2 euro al kg, i produttori ci rimettono”. “Il rischio – per la Cia del Metapontino – è pesante perché la fragola Candonga è un brand per il made in Basilicata. Con 60 milioni di piantine vendute, è la prima varietà utilizzata dai produttori di fragola del Sud Italia e nella piana di Metaponto viene impiegata nell’80% degli impianti su una superficie di 600 ettari, per 60-70 milioni di euro di fatturato. Dopo l’Irap – continua Stasi - che incide sulla redditività di impresa, ci aspettiamo adesso la stangata dell’Imu perché estimi e rendite catastali nel Metapontino hanno i valori più alti di tutte le aree agricole della regione. La Cia chiede una revisione all’Agenzia del territorio-ufficio catasto che tenga conto delle crisi ricorrenti di produzione e di mercato e alla Regione provvedimenti e misure straordinarie e immediate. Il Metapontino – conclude il dirigente della Cia – svolge una funzione fondamentale per il Pil, la produzione vendibile in agricoltura, l’occupazione ma di questo passo non può reggere”.



Licenziato per essersi candidato


POLICORO – L’articolo 1 della Costituzione sancisce che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Un diritto di ciascuna persona senza nessuna discriminazione di sesso, razza, religione, politica. E invece, strano a dirlo, in una società sempre più “moderna” e tecnologica che ha accorciato il mondo, almeno nello spazio, nel tempo purtroppo si è fermata al Medio Evo. Solo qualche giorno fa la scrittrice policorese Imma Vitelli nella biblioteca comunale raccontava nel suo libro: “Tahrir. I giovani che hanno fatto la rivoluzione”, come in Egitto un gruppo di ragazzi ha sovvertito il regime di Mubarak vogliosi di democrazia e di modernità. Invece nella democratica e moderna Italia, dove il regime ufficiale non esiste più da 60 anni, c’è ancora chi usa mezzi di bassa macelleria per offendere la dignità e la libertà di un suo connazionale. Policoro è in campagna elettorale e come nelle peggiori dittature alle proposte prevalgono le scorrettezze. Come quella capitata ad un giovane che all’indomani dell’accettazione della sua candidatura a consigliere comunale in una delle 17 liste che si stanno contendendo il voto di circa 13488 aventi diritto, è stato buttato via dall’azienda per la quale lavorava. Un padre di famiglia che in passato aveva avuto esperienze nel settore dell’agricoltura e dove vi era rimasto cambiando datore di lavoro. Quando ha deciso di poter dare un contributo alla causa della sua città, all’indomani della presentazione delle liste elettorali gli è stato detto pressappoco così: “Non ho più bisogno di te!”. A nulla sono valse le spiegazioni che legittimamente chiedeva. Licenziato su due piedi senza troppi complimenti dopo che in quella azienda aveva dato l’anima lavorando più del tempo previsto perché si sa: qualche ora in più bisogna sempre farla, a maggior ragione nei periodi di bella stagione quando il raccolto è enorme e per vendere il prodotto ad un prezzo accettabile bisogna battere la concorrenza sui giorni e addirittura sulle ore. Un colpo basso che abbiamo voluto raccontare in questo articolo, senza citare né il candidato né la lista o coalizione di appartenenza per non minare ancora di più la delicata fase elettorale che attraversa la città per il rinnovo della massima assise territoriale, ma che non può passare inosservata e merita, a bocce ferme, una serie riflessione sul salto culturale che necessita la città se tale vuol essere rispetto ad un villaggio. Prima di qualunque riforma del mercato del lavoro c’è bisogno di una riforma della mentalità. Che non si fa per legge.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

venerdì 20 aprile 2012

Telefono Azzurro sbarca a Policoro il 22 aprile


POLICORO – Telefono Azzurro, l’associazione che dal 1987 si batte a favore dei più piccoli, in occasione dei suoi 25 anni di attività, sarà presente con 10.000 volontari in 2.300 piazze italiane per parlare delle iniziative che, quotidianamente, porta avanti contro la pedofilia, la violenza fisica, sessuale e psicologica sui bambini e per raccogliere i fondi necessari al sostegno delle linee d’ascolto 19696 (linea gratuita per bambini e adolescenti) 199151515 (linea ascolto per adulti), delle linee d’Emergenza 114 (emergenza infanzia) e 116000 (linea per bambini e adolescenti scomparsi). Nel centro jonico domenica 22 aprile le volontarie della locale associazione Pippo’s House arriveranno in piazza Eraclea nella giornata intitolata: “Aprile Azzurro: il fiore dei bambini dalla parte dei bambini”, iniziativa per sostenere le tante attività di Telefono Azzurro dove sarà possibile, con una donazione, ricevere la pianta Calancola che, piccola e multicolore, ben rappresenta il mondo dell’infanzia. Il numero verde h24 di Telefono Azzurro è: 800090335 e il sito internet: www.azzurro.it

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Commissariato di Pubblica sicurezza trasferito a Policoro


“Il Commissariato della Polizia di Stato si trasferisce da Scanzano a Policoro”. Lo afferma con certezza il sindaco uscente della città di Policoro, Nicola Lopatriello: “Nella mattinata di martedì 17 aprile ho provveduto ad inviare un fax all’ex Questore di Matera Bernabei e all’ ex Prefetto della città dei Sassi Monteleone per ringraziarli dopo che hanno seguito con me passo passo questa delicata vertenza iniziata nel settembre 2011. Come noto i locali dov’è ubicato ancora per pochi giorni non erano idonei ad ospitare un presidio di pubblica sicurezza e così insieme alle altre istituzioni abbiamo scongiurato la soppressione del presidio statale. Infatti senza la nostra mediazione avremmo perso il Commissariato perché una politica di razionalizzazione del settore avrebbe comportato la sua soppressione. Viceversa Policoro può vantare una struttura pubblica nuova di zecca inaugurata nel 2008 in via Puglia e perfettamente idonea. Anche se ci sarà bisogno di piccoli lavori di manutenzione, ormai è questione di ore e Policoro dopo l’elevamento della tenenza della Guardia di Finanza in Compagnia che noi come amministrazione chiedemmo e la Compagnia dei Carabinieri, avrà anche il Commissariato di Polizia. I cui uffici sono a pochi metri di distanza dalla statale 106 jonica di collegamento con altri Comuni lucani e dell’intero comprensorio. Questa notizia deve rendere felici tutti superando steccati di campanilismi che non giovano al territorio del Metapontino, sul quale ci sono interessi appetibili di organizzazioni tutt’altro che dedite alla legalità. Le vicende degli ultimi mesi, su cui sono ancora in corso le indagini delle forze dell’ordine, non devono farci abbassare la guardia e per questo non sono mai troppi i controlli e la sicurezza. E a tal proposito mi auguro che la confinante Scanzano possa in futuro avere una stazione dei Carabinieri affinché la rete della prevenzione e repressione possa essere sempre più resistente e stroncare sul nascere ogni forma di illegalità. La politica delle restrizioni che ha soffocato e soffoca i Comuni al limite della mortificazione deve far allargare gli orizzonti dei politici locali e farli ragionare in un’ottica di macroterritori ottimizzando risorse umane ed economiche per evitarne il totale azzeramento”. 

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

giovedì 19 aprile 2012

Comitato acqua pubblica chiede l’applicazione dello sconto in bolletta del 5%



 
POLICORO – E’ partita domenica 15 aprile da piazza Eraclea la protesta del Comitato : “Obbedienza civile al referendum acqua 2011” con la quale si chiede lo sconto sulla bolletta idrica ad Acquedotto lucano Spa sulla base del referendum del 2011. A capo del Comitato Felice Santarcangelo: “Con la pubblicazione, in data 20 luglio 2011, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 116 è stata sancita ufficialmente la vittoria referendaria e l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette anche la componente della remunerazione del
capitale investito. Gli enti gestori dell’acqua come Acquedotto Lucano non hanno ancora provveduto ad eliminare dalla bolletta idrica questa “voce” contabile. Per quanto riguarda Acquedotto Lucano la cifra percentuale che l’ente dovrebbe restituire ai cittadini e ai consumatori da giugno 2011 per ottemperare agli obblighi referendari  (esercizi e attività commerciali compresi) è di circa il 4,5-5% secondo i calcoli del Comitato Acqua Pubblica di Basilicata. Dalle bollette successive invece l’ente gestore del servizio idrico dovrebbe già decurtare la percentuale prevista, diversamente la campagna obbedienza civile al referendum partita a livello nazionale prevede l’autoriduzione della bolletta. Invitiamo i cittadini a portarci la propria bolletta idrica (condomini compresi) per la compilazione del reclamo all’acquedotto lucano. Il reclamo sarà consegnato direttamente dal comitato all’ente. In questo modo si evitano ai cittadini i costi della raccomandata e inutili file alla posta. Traducendo in termini economici un condominio che consuma in media annua, circa 10.000 euro dovrebbe avere un risparmio di circa 500 euro. Il vero petrolio della Basilicata si conferma essere l’acqua, perché da vita ed economia a due regioni, è inesauribile se sappiamo mantenere intatti gli ecosistemi e se non inquiniamo gli invasi, i fiumi e falde con le trivellazioni petrolifere. L’acqua deve essere gestita dal pubblico e non dalle spa o dai privati, deve costare lo stretto necessario e non sono ammessi utili sulla gestione”.
 
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Mario Baldassari a Policoro. La ricetta del Fli contro il degrado della politica


POLICORO – Entra nel vivo la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale previsto per il 6/7 maggio con eventuale ballottaggio il 20/21. Nella serata del 15 aprile nel centro jonico è arrivato Mario Baldassari, già vice ministro dell’ultimo Governo Berlusconi passato poi tra le fila del Fli (Futuro e libertà). È intervenuto ad una convention, presso l’hotel Callà 2, di presentazione della lista del Fli che concorre, insieme ad altre tre liste (Api, Policoro Futura e Policoro Viva), ad appoggiare il candidato sindaco Gianni Di Pierri. Baldassari, docente universitario e allievo del premio nobel per l’economia Modigliani, scomparso anni fa, ha spiegato la necessità che in questa fase di passaggio tra la Seconda e Terza Repubblica il Governo Monti continui nella sua politica di risanamento del bilancio statale e di riforme necessarie al Paese per uscire dalla palude nel quale è caduto e dal quale per uscirne c’è bisogno di azioni politiche decise, impopolari. Nella sua relazione ha illustrato ai presenti l’urgenza che l’Italia, alla stregua delle sollecitazioni della Corte dei Conti, riduca la montagna del debito pubblico: la vera zavorra che l’impedisce di crescere e di creare occupazione. Le linee guida del partito di Gianfranco Fini sono: ridurre la spesa pubblica non in maniera orizzontale con tagli ovunque, ma: “andare ad incidere –osserva Baldassarri- la dove ci sono i veri sprechi: consulenze inutili nella Pubblica amministrazione, affidamento di servizi a privati a costi sostenuti, studi e ricerche superflui, appalti gonfiati. E’ qui che si annida lo spreco come evidenziato anche dalla relazione annuale della Corte dei Conti. Una qualificazione della spesa pubblica migliora i servizi al cittadino che così non vede nella politica la solita “casta” ma, viceversa, la sua vera mission di risoluzione dei problemi”. Baldassari oltre al ridimensionamento dei costi paralleli alla politica, ha anche precisato: “L’Italia sconta un altro gap di lungo corso: quello dello sperpero di denaro pubblico sottoforma di finanziamenti a fondo perduto ad imprese spesso decotte ancor prima di iniziare la produzione. La nostra ricetta è quella di sostituire questi finanziamenti con il credito di imposta: un risparmio fiscale”. Un passaggio poi anche sul petrolio in Basilicata: “E’ una grande ricchezza per l’Italia, però in cambio ricevete le briciole. Anche qui la proposta del Fli è quella di compensare direttamente i cittadini lucani, senza altre intermediazioni, con uno sconto sulla bolletta energetica almeno del 30%, che può significare attrarre investimenti e generare lavoro in una Regione tra le più povere d’Europa”. Erano presenti tutto lo stato maggiore del Fli di Lucano a partire dal Senatore Egidio Digilio, il coordinatore provinciale di Matera, Pasquale Di Lorenzo, Lazzazzera, Vincenzo Maida e Giuseppe Callà, quest’ultimo tra i promotori della lista a Policoro. Nei loro interventi è stato fatto rilevare come il Fli deve riscoprire le radici di An e prima ancora del Msi sul terreno della legalità, della passione, dell’impegno civile e della politica come bene comune. Valori questi, a loro dire, imprescindibili che si coltivano nei partiti: il luogo deputato a creare e selezionare una classe dirigente.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

mercoledì 18 aprile 2012

La Tennistavolo Heraclea promossa in C1


POLICORO – L’associazione Tennistavolo Heraclea di Policoro è stata promossa al campionato regionale di C1 di ping pong. Lo comunica il suo presidente/giocatore Vincenzo Ferraiuolo:  “Ad una giornata dalla fine del campionato regionale, la matematica promozione dell' ASD Tennistavolo Heraclea si è concretizzata con la vittoria sulla compagine pongistica del Miglionico “A” con il risultato di 5-1. Il campionato è stato avvincente e incerto fino a gennaio; però grazie al nuovo acquisto del pongista policorese Albino Stanzione, esperto e di categoria superiore, la classifica è cambiata a nostro favore  nei confronti delle squadre che ci precedevano, tra cui della tenace ASD Colmar Boys della città dei Sassi, che all'inizio di stagione aveva le credenziali per la vittoria finale.
I protagonisti sul campo sono stati: Salvatore Arpaia, Salvatore Di Sabato, Achille Stigliano, Francesco Stigliano, Eustachio Colucci, Albino Stanzione; completano la rosa Vincenzo Malvasi, Roberto Malvasi, Egidio Viola, Damiano Iannella, il tecnico Tommaso Romano e ovviamente il sottoscritto. Per il prossimo campionato contiamo di potenziare il nostro team per non sfigurare al cospetto di pontisti sicuramente più esperti”

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

La rivoluzione che ha rovesciato Mubarak raccontati nel libro: “Tahrir. I giovani che hanno fatto la rivoluzione”




POLICORO – Imma Vitelli, scrittrice del centro jonico, ha trascorso una parte della sua vita in un’area del mondo particolarmente “calda” non solo per le temperature alte ma anche metaforicamente: il Medio Orinte. In particolare nel suo libro: “Tahrir. I giovani che hanno fatto la rivoluzione”, con prefazione di Gad Lerner, presentato nella biblioteca “Massimo Rinaldi” di Policoro domenica 15 aprile, la Vitelli racconta la recente sommossa egiziana che ha portato alla detronizzazione del regime di Mubarak dopo 60 anni di ininterrotto Governo. E lo fa con un linguaggio asciutto, candido e la naturalezza di chi, come i ragazzi egiziani, stufi di essere oppressi, sono scesi in piazza e rovesciato il regime. Significativo il passo, citato dalla Vitelli durante la presentazione del suo libro, della giovane Amina la quale in nome della libertà vuole vivere da sola, in autonomia: “si reca da uno sceicco che è come il prete da noi –racconta la scrittrice- chiedendogli la fatwa, una sorta di lasciapassare per i musulmani, per poter coronare questo suo sogno, adducendo come motivazione che il Corano non vieta le donne di vivere per i fatti loro. Lo sceicco dice di no ed Aminia gli risponde di trovare il passo del testo sacro dei musulmani che vieta questa scelta. Alla fine la spunta lei e la sua volontà viene assecondata”. “L’Islam è una religione omnicomprensiva –osserva l’autrice del libro-, dove non mancano stili di vita per tutti gli adepti diversi dalla nostra civiltà. Ad esempio le donne che non lavorano sono quelle più penalizzate perché sottomesse e soggiogate. Non c’è una grande apertura mentale, e proprio questa è stata una delle cause generatrici della rivoluzione che ha sovvertito la società paternalistica. Ora in Egitto ci sono Istituzioni più democratiche e gli stessi Fratelli Musulmani stanno traghettando il Paese verso la democrazia. Purtroppo in tutto il Medio Oriente il quadro politico è in evoluzione. Ad esempio in Siria la dittatura continua ad esserci e lì l’onda lunga di quello che si è verificato in Egitto non è ancora arrivata. Questo perché la Siria è una nazione protetta da Cina e Russia, perché è adiacente lo Stato di Israele, alleato a sua volta con gli Stati Uniti e l’Europa. Questi equilibri geopolitica hanno portato una setta minoritaria della Siria a tenere sotto scacco i siriani da 40 anni”. La Vitelli ha poi concluso che le rivoluzioni partono da uno stato di povertà e miseria delle popolazioni interessate, e nel suo libro si può leggere anche coma nasce Al Qaeda. Gli onori di casa sono stati fatti dalla direttrice della biblioteca Angela Delia.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

martedì 17 aprile 2012

Piano dei lidi. La Fiba protesta


Si è svolta giovedì la riunione programmatica della Fiba Confersercenti provinciale di Matera, alla quale hanno preso parte, oltre ai responsabili locali dell'associazione –presenti Paolo Fuina e Massimo De Lorenzo del coordinamento provinciale della Fiba e Pasquale Di Pede direttore di Confesercenti il vice presidente nazionale della Federazione Balneari, Vincenzo Farina. I punti all'oggetto della discussione sono stati sviscerati e condivisi, soprattutto per quanto riguarda la nuova fase di riorganizzazione territoriale del Consorzio Fiba Service. «Molto proficua - si legge in una nota
dell’associazione-è stata, invece, la discussione incentrata sulle azioni da promuovere nel prossimo futuro al fine di sensibilizzare gli enti preposti, Regione Basilicata in primis, all'approvazione della variante del Piano dei lidi
in tempi brevi, rivendicando contestualmente un tavolo regionale sul quale poter discutere le osservazioni prodotte anche dalla Fiba provinciale di Matera». A tal proposito, dubbi e perplessità sono stati evidenziati circa la questione emersa dalla lettura complessiva della variante al Piano dei Lidi, quando si parla di “riduzioni” e di "rivalutazione della capacità media di ricettività delle varie strutture per la balneazione sulle nostre coste", al fine di ridurre il carico antropico; «la tal cosa -fanno sapere- appare impertinente, allucinante e appartiene ad un concetto di “fantaturismo”. Per un territorio, quale il Metapontino, a forte vocazione turistica, per la presenza di bellezze
naturali e paesaggistiche, queste limitazioni risultano ad alto contenuto provocatorio ed umilianti nei confronti degli operatori turistici accusati di nutrire scarso amore verso le risorse naturali quali le nostre spiagge, il nostro
mare ed il nostro ambiente oltre che limitanti per uno sviluppo economico e occupazionale. Rimane alta, inoltre, l'attenzione dei responsabili dell'associazione sugli sviluppi circa l'argomento dell'evidenza pubblica alla quale si vuole sottoporre l'intero comparto turistico-balneare ed è per questo che mercoledì 18 aprile prossimo a Roma la Fiba Confesercenti, insieme ad altre Associazioni di categoria, ha organizzato una grande Manifestazione di protesta dal titolo: “Confiscare 30.000 imprese balneari serve all'Italia?». E' stato infine presentato il numero “zero” della nuova rivista ufficiale di Fiba Confesercenti “Impresa Mare”, dedicata a tutti gli associati e reperibile presso gli uffici della Confesercenti.

Gli operatori turistici chiedono la revoca dell’area camperisti in piazzale Dionisio


POLICORO – L’estate è ormai alle porte, nonostante le incertezze del tempo degli ultimi giorni, e ritorna d’attualità, a maggior ragione durante questa fase di campagna elettorale, il problema dell’area camper sul lungomare centrale di via Lido, lato destro esattamente nel piazzale Dionisio. Negli anni è diventata una zona di sosta di camper “legalizzata” che ha generato non poche polemiche. Da un lato le Amministrazioni passate concedevano quello spiazzo gratuitamente per attirare altri turisti che soggiornavano e soggiornano durante l’estate e anche nelle belle giornate primaverili/autunnali; dall’altro associazioni di cittadini e di addetti al turismo che chiedevano e chiedono una regolamentazione per lo stazionamento di case mobili e il pagamento almeno dei servizi essenziali: vedi l’acqua e suolo pubblico. Così nei giorni scorsi alcuni titolari di lidi e strutture turistiche hanno chiesto, attraverso una raccolta firme, che per la stagione 2012 ci sia un’inversione di tendenza per non pregiudicare la stagione e la loro pianificazione estiva. In particolare le loro richieste, da girare poi alla futura Amministrazione, sono: spostare l’area sosta in altre zone della città per non alterare la concorrenza con aree camper a pagamento (Policoro Village); non sottrarre parcheggi a ridosso del mare ai potenziali frequentatori di lidi; l’attuale piazza è destinata, come prevede il Piano regolatore generale, a parcheggi pubblici e non ad aree di sosta dei camper. Sulla base di queste argomentazioni la posizione dei firmatari di tale sottoscrizione è quella della revoca di piazza Dionisio come luogo di accampamento roulottes, caravan e simili. Per rimanere in tema nel piazzale adiacente fino a dicembre 2011 sostavano camper e roulottes di gitani, durante il periodo invernale: in questo caso però il fenomeno venne debellato con la forza grazie ad un’ordinanza sindacale firmata dal sindaco uscente Nicola Lopatriello e formulata dall’assessore agli Affari generali Filippo Vinci.

Gabriele Elia  (fonte il Quotidiano della Basilicata)

lunedì 16 aprile 2012

Policoro sulla rivista Panorama


Sul numero 17 del settimanale Panorama c'è uno speciale dal tema: Turismo ed
evasione fiscale, dove tra le tante località italiane è citata anche Policoro
con queste parole: Sindrome da intercettazione a Policoro (Matera). La
trattativa rigurada una villetta sul mare di 110 metri quadrati e altri 300 di
giardino. Dal 30 luglio al 12 agosto costa 1550,00 euro. Il proprietario è
titubnte di fronte alla richiesta di uno sconto, ma poi accetta di togliere
100,00 dietro immediato bonifico con conferma per due settimanle. Ma senza
fattura lo sconto è così basso? "Oggi è rischioso. La Finanza controlla
dappertutto. E poi di certe cose non si parla al telefono".

Primo duello tra i candidati


POLICORO - Doveva essere un asettico confronto all’americana, ma su alcuni temi si è trasformato in duello a colpi di diritto e stilettate politiche. Così il dibattito tra i sei candidati sindaco per le Amministrative di Policoro, organizzato venerdì sera dalla nuova emittente Jonica tv con il conduttore Gianluca Colletta, è riuscito ad appassionare l’uditorio. Due minuti per presentarsi ai cittadini ed altrettanti per trattare i temi nevralgici della città, dalle criticità della raccolta differenziata dei rifiuti, al turismo, all’agricoltura, all’artigianato, fino ai canali di finanziamento del Comune, l’urbanistica e la spinosa questione della zona D7. I candidati Giuseppe Di Matteo, Rocco Leone, Gianni Di Pierri, Gianluca Marrese, Ottavio Frammartino e Filippo Vinci, hanno saputo valorizzare i loro programmi, senza però lesinare piccole schermaglie indirizzate soprattutto agli ex amministratori di ieri e di oggi. Di Matteo si è presentato come profondo conoscitore del mondo del volontariato e desideroso di «spendersi per la città»; Di Pierri ha precisato di essere canditato con tutta la sua lista, espressione di un terzo polo che si riconosce in Api e Fli; Frammartino ha esaltato la sua vocazione civica, ricordando l’asse De Magistris-Vendola-Pisapia; Leone non ha fatto riferimento al suo partito, il Pdl, ricordando che la sua lista è unica e formata da 48 persone, definendo il suo impegno politico come una passione; Marrese ha ricordato l’impegno nel partito come unico viatico per «ricollegare Policoro ai canali regionali perduti»; Vinci, infine, ha detto di voler saldare il suo debito con una città dove vive e lavora da anni, per la quale non si era mai speso. Sul tema della differenziata, quasi tutti hanno concordato che il servizio vada migliorato, con le punte più decise di Frammartino e Vinci, che hanno sottolineato l’assenza del certificato antimafia per la ditta appaltatrice e la necessità di annullare l’appalto da 15 milioni in 9anni,non prima di avere eliminato lo scempio dei sacchetti appesi ai cancelli fino a mezzogiorno. Sul tema turismo, pareri contrastanti sono emersi sull’opportunità di alimentare la politica dei mega villaggi, ma quasi tutti hanno sottolineato la necessità di procedere con il Piano dei lidi (di qui le bordate a Marrese ed alla Regione inadempiente) e la riqualificazione della Duna. Sul tema agricoltura, compatibilmente con i limiti d’intervento di un Comune, Vinci e Frammartino hanno sottolineato la necessità di agevolare i piccoli produttori, chi si sveglia alle 4 per lavorare la terra, oggi penalizzati dai grandi magazzini, mentre Leone ha detto no alla grande industria di trasformazione. Di Pierri ha parlato di Imu da ridurre e marchio di qualità. Il dibattito è scivolato spesso in polemica, soprattutto tra i due avvocati, Di Pierri e Vinci. Quest’ultimo ha attaccato il collega di professione sul tema della D7, mega lotto da 20 ettari acquistato dalla società “Itaca”per un insediamento turistico non andato in porto, fermato per inadempienza contrattuale dal Comune ed oggi al centro di una richiesta di risarcimento da 70 milioni, cifra in grado di mandare in bancarotta qualsiasi bilancio comunale. Vinci ha accusato Di Pierri, che è il legale difensore del Comune in questa vicenda, di non voler fare la transazione con la Itaca ed anzi di aver chiesto un risarcimento di 100 milioni. Di Pierri ha replicato, ribadendo che la via della transazione è certamente da privilegiare, purchè si garantiscano per iscritto i proprietari dei suoli, ma anche le promesse occupazionali e le ricadute economiche sulla città. Vinci non ha risparmiato neppure il candidato del centrosinistra, Marrese, accusato di essere simbolo della politica esausta, citando provocatoriamente il presidente De Filippo: «Gli impegni sono come le cambiali –ha detto- quelle di De Filippo sono tutte scadute senza che il presidente le abbia mai pagate». C’è stata, invece, piena condivisione su tanti argomenti tra Vinci e Frammartino, mentre tra gli altri candidati è prevalso il fair play,con qualche battuta di ironia.

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

domenica 15 aprile 2012

Nominati i vertici della Sel

La Regione Basilicata ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società Energetica Lucana avvenuta giovedì mattina nel corso dell’assemblea societaria. Presidente è stato nominato Ignazio Petrone, del Cda entrano a far parte Romano Cupparo, Franco Gentilesca, Francesco Labriola, e Rocco Sarli Il collegio sindacale è presieduto da Franco Martino e composto da Carmelo Donnoli e Domenico Colangelo, mentre sindaci supplenti sono stati nominati Nicola de Marco e Domenica Tripaldi. Direttore generale della società è stato nominato Giandomenico Marchese, mentre Direttore Tecnico sarà Massimo Scuderi. I compensi ridotti sia nella quota individuale, sia nella loro somma, nonostante l’aumento dei componenti del Consiglio di amministrazione da 3 a 5, così come previsto dallo Statuto Societario. Il Presidente riceverà un compenso annuo lordo di 55mila euro, i componenti di 21 mila, mentre il presidente del Collegio dei sindaci avrà un compenso di 6500 euro annui, i componenti di 5000. Il presidente uscente è Rocco Colangelo, dimissionario dopo la nomina a commissario Arbea dello scorso 14 marzo (ha comunque garantito continuità alla società, ma rinunciando da subito agli emolumenti) mentre i consiglieri uscenti sono: Gianfranco Blasi e Giuseppe Veneziano, il collegio sindacale era presieduto da Vincenzo Simone e composto da Eustachio Festa ed Eugenio Colaiacovo.

Proiettili nascosti in casa. Due denunce a Scanzano

POLICORO - I carabinieri della Compagnia di Policoro, supportati da un elicottero del VI Nucleo di Bari Palese, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio svolto nella mattinata di giovedì, hanno effettuato alcune perquisizioni domiciliari e numerosi controlli alla circolazione stradale sulle arterie principali dei Comuni di Policoro e Scanzano Jonico. In particolare si è proceduto al deferimento in stato di libertà di G.F. (classe 1978) e D.C.V (classe 1958) resisi responsabili, il primo del reato di detenzione abusiva di diverse munizioni calibro 45 colt per pistola e bossoli di vario calibro rinvenuti a seguito della perquisizione del proprio domicilio; il secondo di furto presso un supermercato ubicato in Policoro,dai cui scaffali aveva asportato generi alimentari per un valore di circa50 (cinquanta) euro non presentati alle casse per il pagamento. Inoltre, si è proceduto al controllo di circa quaranta autoveicoli e all'identificazione di oltre trenta utenti della strada, nonché al monitoraggio aereo del tratto di costa lucana compreso tra i Comuni di Scanzano Jonico e Nova Siri Marina e dei relativi centri abitati. Il servizio, iniziato alle ore 7 e conclusosi alle successiveore14, rientra nella pianificazione delle attività di controllo del territorio che l'Arma sta intensificando per contrastare con maggiore efficacia la criminalità di tipo predatorio.
Fonte Il Quotidiano della Basilicata