sabato 31 marzo 2012

No Scorie Trisaia.

Tempa la Petrosa:i sindaci non tradiscano il territorio e i suoi abitanti
 
Non appena la Total avrà trovato il petrolio nel permesso di ricerca Tempa la Petrosa, che coinvolge 10 comuni del Metapontino, 2 del potentino e 5 del cosentino, sia la Total che lo Stato non sapranno che farsene del consenso o meno del sindaci. A sostenere tale tesi è NoScorie Trisaia: “I politici fanno finta di non sapere che l'opposizione al permesso di ricerca va fatto ora e non domani o dopo, perché la legge 99 e l'art.16 del recente decreto sulle liberalizzazioni renderanno l'estrazione mineraria strategica per il Paese e automaticamente esautoreranno eventuali volontà del territorio. Il dito dietro il quale alcuni sindaci si nascondono, dichiarandosi in linea con la posizione del governatore che promette ciò che sa che non può mantenere («non apriremo alcun pozzo minerario nuovo senza il consenso delle popolazioni locali» - e allora perché da i nuovi permessi di ricerca) e un dito fragile e troppo sottile per nascondere la loro ipocrisia di amministratori.  Bisogna opporsi adesso alla prospezione sismica che la Total intende fare in questa vasta area che circonda l'area protetta del bosco di Policoro, della riserva di Montalbano, del Parco del Pollino, ma che soprattutto cinge d'assedio l'unico bacino idrico non ancora compromesso della Basilicata, quello del Sinni. I primi cittadini, nella loro foga di far sapere di non essere dalla parte di altri sindaci che si stanno opponendo alla Total e alla Regione, dimenticano che nell'eventualità che la diga di Monte Cotugno presenti dopo qualche anno gli stessi indici di inquinamento da idrocarburi registrati nell'area del Pertusillo (6,4 milligrammi/millilitri nelle acque di superficie e 32 volte superiore alle acque di fogna nei sedimenti dell'alveo della diga - dati pubblicati da D'Orsogna ed Epha), metteranno a rischio la pregiata e intensiva agricoltura del Metapontino che proprio da Monte Cotugno riceve buona parte della sua acqua di irrigazione. Si rischia, non opponendosi oggi alla Total, di trovarsi con le albicocche, le fragole e i percochi del Metapontino invendibili sul mercato nazionale e internazionale. Perché l'attività mineraria, al di fuori della comunicazione che gira in Regione, è ritenuta dovunque inconciliabile con una buona e florida agricoltura.  Dispiace essere rappresentati da primi cittadini che nonostante sappiano che il petrolio non ha portato ricchezza e occupazione in Basilicata dopo 50 anni di estrazioni e di indotto in Valbasento, e dopo 15 anni di estrazione e di raffinazione in Val d'Agri, fanno prevalere le logiche di partito e di appartenenza politica agli interessi delle popolazioni che amministrano(che restano all’oscuro di tutto nonostante eventuale ricerca petrolifera ipotecherà il territorio per altri 20/40 anni ) NoScorie Trisaia ricorda a sindaci che occorre opporsi oggi al permesso di ricerca della Total, non solo perché dopo aver trovato il petrolio sarà impossibile opporsi per vantare diritti e autodeterminazioni, ma anche perché la cancerogenicità delle attività minerarie comprende tutta la filiera dell'estrazione, anche la prospezione sismica (lo afferma la Proposithion 65 dello Stato della California, Usa)”. 
 

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