mercoledì 14 ottobre 2015

Chioschi chiusi già a fine agosto nonostante ci sia gente anche nella prima decade di settembre


Chioschi chiusi già a fine agosto nonostante ci sia gente anche nella prima decade di settembre

POLICORO – Continua il nostro viaggio all’interno del mondo turistico locale per capire, ad estate chiusa, quelle che sono state le problematiche degli operatori e per tirare un bilancio della stagione 2015. Sul lungomare “Riva dei colofoni” uno degli ultimi a smontare il chiosco mobile, lato destro, è Michele Schillizzi del Camelot Beach che fa parlare la moglie Giuliana: “Abbiamo avuto un piacevole riscontro dai policoresi, appena aperto il 9 luglio i primi clienti sono stati loro. Come al solito il boom delle presenze turistiche è stato nelle due settimane di Ferragosto e anche nella settimana dello Swing, che svolgendosi nell’ ultima settimana di agosto allunga la presenza di turisti e rallegrano tutto il lungomare. Tutto ok per la raccolta dei rifiuti. Come disservizio sinceramente quello più rilevante è stato la chiusura dei bagni pubblici: tante persone durante il giorno venivano a chiedere di usare il nostro bagno (chimico quindi a nostre spese), addirittura anche in tarda sera c’è stato un episodio di una signora anziana che verso le 23:00 passeggiando aveva bisogno del bagno e voleva pagarci 5 euro! Aggiungo che la destagionalizzazione di cui tanto si e parlato è un' utopia! Il 30 agosto hanno cominciato a smontare tutti, i primi 10 giorni di settembre c’erano forse 30 gradi e gente ancora sulle spiagge; il 13 è stata la nostra ultima domenica e abbiamo fatto 30 coperti e tutti che ci chiedevano il motivo della chiusura dei lidi e delle strutture così presto. Addirittura nella seconda metà di settembre ci hanno chiamato al telefono per sapere se la domenica a pranzo eravamo aperti”. Un chiosco simile, di somministrazione alimenti e bevande, è presente in località Torremozza, “Il chiosco di Petty” di Tonino Manolio, con specialità pesce: “Non mi posso lamentare delle presenze nella mia struttura. Ho lavorato bene –osserva il titolare della concessione- rispetto al 2014 e posso dire tranquillamente di aver avuto un 30% in più grazie anche ad una clientela consolidata per la tradizione gastronomica della mia famiglia e qualcuno di riflesso sceso da Matera per visitare la costa”. Non potevano mancare i classici alberghi, quelli che hanno un termometro diverso perché ospitano i turisti veri, quelli che pernottano, e non quelli di ritorno che studiano o lavorano fuori. Così ci siamo recati nell’hotel Callà 2 di via Lazio con Pino che ci accoglie con la solita cortesia: “Per una decina di giorni ad agosto c’è stato il tutto esaurito per il resto si è lavorato con il mordi e fuggi, giusto il fine settimana. Non esiste più, almeno per quel che mi riguarda, la vacanza di 15 giorni. Il massimo pernotto è di 5 giorni e sono pochi coloro che prenotano; per il resto normale amministrazione con l’estate vera che si è assottigliata a un paio di settimane. Scontiamo anni di ritardi sulle infrastrutture e programmazione come il piano dei lidi, ma anche noi operatori del settore non siamo in grado di fare sistema per offrire pacchetti convenienti e concorrenziali con altre località”.  

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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