martedì 18 agosto 2015

Presentato “Il Barone del Bosco di Policoro” di Vito Fiorellini

Il volume di Vito Fiorellini, dal titolo “Il Barone del Bosco di Policoro” è stato presentato il 17 sera a Camigliatello Silano, nella cornice del Parco Letterario “Old Calabria”. L’opera di Fiorellini - nato ad Avigliano nel 1927 e già autore del romanzo l’Ultimo dei Cusci - vede le stampe dopo circa vent’anni di ricerche documentali in archivi pubblici e privati. La storia raccontata dall’autore lucano parte dal 18 febbraio del 1956, quando “a Bari - si legge in un comunicato - si firma la transazione sull’espropriazione del Bosco di Policoro. Il barone Giulio Berlingieri, ultimo innamorato proprietario e strenuo difensore di quell’arcadia senza tempo, con le sue innumerevoli cause rappresenta un problema. Per attuare le previsioni della Riforma Agraria gli vengono concessi 300 ettari di appezzamento, più di 50 arenili. Durante la stipula il Barone rimane in albergo. Al ritorno del suo avvocato con l’accordo firmato si mette in macchina e, fino a Policoro, non dice una sola parola. Pensa sicuramente al suo amato Bosco, a suo nonno Luigi, a suo padre Pietro e a suo fratello Luigino, prematuramente scomparso di colera”. Le sorti di questa “selva incontaminata seguono quelle di un’antica famiglia crotonese: i baroni Berlingieri, acquirenti ottocenteschi dell’appezzamento. E’ il Barone Luigi a mettere insieme tutte le fortune di famiglia. Nel valutare l’acquisto di quei settemila ettari di selva resta immediatamente folgorato: “E’ una pianura in dolce declivio verso lo Jonio”. E poi si sarebbe potuto sentire sentito padrone anche di quel mare “tanto grosso, da poterci annegare tutta la Calabria, compresi gli altri baroni di Crotone”. Il Barone Luigi compra il Bosco di Policoro per il suo nipote prediletto Luigino. Ma lo sventurato muore giovane. Di li a qualche decennio anche il millenario Bosco di Policoro sarebbe scomparso sotto la scure della Riforma Agraria, al termine di un complicato intreccio burocratico”. Nel corso della presentazione, alla quale sono intervenuti rappresentanti delle famiglie Berlingieri e Barracco, Giuseppe Merlino e Carmelo Regolino, Vito Fiorellini ha espresso l’auspicio che “i giovani, soprattutto quelli di Policoro, possano conoscere e tramandare questa storia per accrescere, negli anni, l’amore e il rispetto per quella parte di Bosco ancora vivo e riserva del Wwf. Un’attenzione ancora oggi più che necessaria che mai, visto che il Bosco continua a subire danni a causa dell’attività dell’uomo”.

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