domenica 7 aprile 2013

Gianni Di Pierri (Policoro Futura): “Un anno di amministrazione fallimentare. Cambio di rotta o tutti a casa”


POLICORO – Poco meno di un anno è un termine sufficiente per tirare le somme di un rodaggio politico amministrativo che il consigliere comunale di minoranza, Gianni Di Pierri, ritiene concluso: “Continuo a vedere una città sempre più povera, abbandonata, dimenticata, sporca, buia, desertica, priva di socialità, di progetti e di aspettative, una città le cui strade e marciapiedi ti costringono a percorsi di guerra per evitare voragini e ostacoli vari (grazie ai quali il Comune con grande scioltezza si prepara a pagare centinaia di migliaia di euro di risarcimento danni per chi – a piedi o in auto - prima o poi subisce un infortunio). Continuo a vedere una città in cui i nuovi, freschi e rampanti Amministratori hanno mostrato tanta sensibilità nei confronti degli agricoltori che, appena saliti sul Comune, hanno eliminato l’assessorato all’Agricoltura, presidio fondamentale per la tutela e lo sviluppo del settore agricolo; basta leggere tutte le delibere prodotte dalla Giunta da giugno ad oggi, ce ne fosse una che – pure per sbaglio – parli di agricoltura. D’altronde  vogliono farci credere di poter risollevare, come promesso, le sorti dell’agricoltura con un bel dibattito e poi magari – come ormai consueto – con una sana festicciola (per questo i soldi escono sempre), mentre non hanno capito o non vogliono capire che occorrono battaglie serie volte a restituire ai nostri agricoltori la speranza di un futuro migliore (si pensi allo sviluppo dei marchi di qualità, alla promozione di forme di aggregazione e collaborazione tra imprese agricole etc.). Un’ Amministrazione, questa, che vuole convincerci che quattro canzoncine e un paio di sagre, come fossimo in un villaggio turistico, risolvono tutti i problemi del turismo e del commercio ma non arriva a preoccuparsi di progettare niente (e sottolineo niente) di concreto sotto il profilo strutturale, infrastrutturale, ricettivo, della riqualificazione e promozione del territorio.  Un’amministrazione che continua a mantenere le tasse altissime come fossimo a Montecarlo offrendo  però servizi pessimi, che approva addirittura l’istituzione della quinta farmacia (la quarta, comunale, era stata “sudata” dalla precedente amministrazione) ma il tutto resta carta straccia, che bandisce concorsi sulla cui legittimità ed opportunità personalmente nutro seri dubbi, che dice di non avere soldi ma distribuisce incarichi costosi e talvolta inutili come fossero noccioline, che se ne infischia dei limiti di spesa imposti dalla normativa e volti a risparmiare denaro pubblico ed a valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni, che non capisce la gravità dei rilievi della Corte dei Conti, che continua ad avvalersi di consulenze a pagamento vietate dalla legge, che firma un contratto facendo riferimento ad autorizzazioni del consiglio comunale mai emanate, che spesso distingue rigidamente i cittadini in amici e nemici regolando di conseguenza la propria disponibilità.
Un’Amministrazione che assume a tempo indeterminato un tecnico qualificato per redigere “il piano del traffico urbano e scolastico”, come se fossimo a New York, scegliendo il più titolato in materia (l’unico nella relativa graduatoria provinciale), e poi – dimenticando che era stato assunto, senza concorso, per occuparsi del traffico - lo adibisce a ben altri incarichi per svolgere i quali bastavano i tecnici comunali o qualsiasi altro ingegnere o architetto e di sicuro non serviva la specializzazione in “trasporti” (ma soprattutto – verosimilmente - aggirando la legge, considerando che forse la selezione pubblica andava fatta tra tutti coloro, e sono tanti, che hanno il relativo titolo).
Un’Amministrazione che aveva promesso di risolvere a tempo di record il problema della raccolta dei rifiuti dicendo di avere la soluzione in tasca (si sarà bucata la tasca?). Non credo che Policoro nella sua storia sia mai caduta così in basso. E’ il caso che si diano una  seria scrollata o, in caso contrario, di andarsene velocemente a casa”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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