POLICORO – Poco meno di un anno è
un termine sufficiente per tirare le somme di un rodaggio politico
amministrativo che il consigliere comunale di minoranza, Gianni Di Pierri,
ritiene concluso: “Continuo a vedere una città sempre più povera, abbandonata, dimenticata,
sporca, buia, desertica, priva di socialità, di progetti e di aspettative, una
città le cui strade e marciapiedi ti costringono a percorsi di guerra per
evitare voragini e ostacoli vari (grazie ai quali il Comune con grande
scioltezza si prepara a pagare centinaia di migliaia di euro di risarcimento
danni per chi – a piedi o in auto - prima o poi subisce un infortunio). Continuo
a vedere una città in cui i nuovi, freschi e rampanti Amministratori hanno
mostrato tanta sensibilità nei confronti degli agricoltori che, appena saliti
sul Comune, hanno eliminato l’assessorato all’Agricoltura, presidio
fondamentale per la tutela e lo sviluppo del settore agricolo; basta leggere
tutte le delibere prodotte dalla Giunta da giugno ad oggi, ce ne fosse una che
– pure per sbaglio – parli di agricoltura. D’altronde vogliono farci credere di poter risollevare,
come promesso, le sorti dell’agricoltura con un bel dibattito e poi magari –
come ormai consueto – con una sana festicciola (per questo i soldi escono
sempre), mentre non hanno capito o non vogliono capire che occorrono battaglie
serie volte a restituire ai nostri agricoltori la speranza di un futuro
migliore (si pensi allo sviluppo dei marchi di qualità, alla promozione di
forme di aggregazione e collaborazione tra imprese agricole etc.). Un’ Amministrazione,
questa, che vuole convincerci che quattro canzoncine e un paio di sagre, come
fossimo in un villaggio turistico, risolvono tutti i problemi del turismo e del
commercio ma non arriva a preoccuparsi di progettare niente (e sottolineo
niente) di concreto sotto il profilo strutturale, infrastrutturale, ricettivo, della
riqualificazione e promozione del territorio. Un’amministrazione che continua a mantenere le
tasse altissime come fossimo a Montecarlo offrendo però servizi pessimi, che approva addirittura l’istituzione
della quinta farmacia (la quarta, comunale, era stata “sudata” dalla precedente
amministrazione) ma il tutto resta carta straccia, che bandisce concorsi sulla
cui legittimità ed opportunità personalmente nutro seri dubbi, che dice di non
avere soldi ma distribuisce incarichi costosi e talvolta inutili come fossero
noccioline, che se ne infischia dei limiti di spesa imposti dalla normativa e
volti a risparmiare denaro pubblico ed a valorizzare le professionalità interne
alle amministrazioni, che non capisce la gravità dei rilievi della Corte dei
Conti, che continua ad avvalersi di consulenze a pagamento vietate dalla legge,
che firma un contratto facendo riferimento ad autorizzazioni del consiglio
comunale mai emanate, che spesso distingue rigidamente i cittadini in amici e
nemici regolando di conseguenza la propria disponibilità.
Un’Amministrazione che assume a
tempo indeterminato un tecnico qualificato per redigere “il piano del traffico
urbano e scolastico”, come se fossimo a New York, scegliendo il più titolato in
materia (l’unico nella relativa graduatoria provinciale), e poi – dimenticando
che era stato assunto, senza concorso, per occuparsi del traffico - lo adibisce
a ben altri incarichi per svolgere i quali bastavano i tecnici comunali o
qualsiasi altro ingegnere o architetto e di sicuro non serviva la
specializzazione in “trasporti” (ma soprattutto – verosimilmente - aggirando la
legge, considerando che forse la selezione pubblica andava fatta tra tutti
coloro, e sono tanti, che hanno il relativo titolo).
Un’Amministrazione che aveva
promesso di risolvere a tempo di record il problema della raccolta dei rifiuti
dicendo di avere la soluzione in tasca (si sarà bucata la tasca?). Non credo
che Policoro nella sua storia sia mai caduta così in basso. E’ il caso che si
diano una seria scrollata o, in caso
contrario, di andarsene velocemente a casa”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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