venerdì 2 aprile 2010

Pronti i referendum contro la privatizzazione dell’acqua


POLICORO – Giovedì 25 marzo padre Alex Zanotelli è stato nel centro jonico, precisamente nella villa comunale “Cotino”, per discutere del bene più prezioso per l’umanità: l’acqua. Durante l’incontro senza mezzi termini ha preannunciato una petizione popolare, raccolta firme, contro la privatizzazione definita un atto ingiusto perché antepone il diritto di poter usufruire di questo bene irrinunciabile a prezzi accessibili a tutti, a logiche di mercato speculative. Durante il dibattito si è anche sostenuto come attualmente la gestione dell’acqua in regione sia in mano ad una società di capitali, Spa, pubblica ma che la nuova normativa nazionale prevederebbe l’ingresso di privati con l’acquisto di quote nel capitale sociale. Da qui la contrarietà del missionario che con i referendum nazionali abrogativi vorrebbe riportare l’acqua all’uso pubblico sia per il contenimento dei prezzi che per l’utilizzo da parte di tutti, indipendentemente dal ruolo e ceto che si occupa nella società poiché rientrante nella categoria dei cosiddetti “beni pubblici”. Avrebbe inoltre affermato che l’acqua sul pianeta ce n’è in grande quantità: il 3% potabile e di questa percentuale il 2,7% in mano al mondo produttivo occidentale, e la restante piccola percentuale a libera disposizione di chiunque. Oltre al petrolio dunque anche intorno al bene acqua ci sarebbero interessi più o meno celati di grosse lobby che vedono nello sfruttamento della stessa un business. E padre Zanotelli (nella foto) vuole scongiurare questo pericolo più che mai alle porte, a suo avviso, lanciando questa battaglia a favore dei più deboli e di giustizia sociale. Oltretutto oggi nonostante ci sia tantissima acqua, soprattutto in Lucania, con gli invasi pieni l’uso di quella comprata, acqua minerale, è ancora alta con la conseguenza di una produzione di rifiuti (plastica) enorme e da smaltire con la raccolta differenziata con costi come si può immaginare alti per gli Enti locali che affidano la gestione a terzi. Questa abitudine avrebbe fatto sì che l’acqua per qualcuno fosse un bene barattabile, ma secondo padre Zanotelli di fronte ai problemi che potrebbe comportare la privatizzazione non ci si può piegare alla logica industriale ma tenere sempre desta la guardia degli interessi generali che coincidono con la morale perché nel mondo ci sarebbero più di un miliardo di persone senza acqua potabile.

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