venerdì 28 agosto 2009

Sulla spiaggia di Policoro si respira aria di Miami Beach



Quante volte abbiamo visto sul piccolo schermo la spiaggia di Miami Beach presa d’assalto da vacanzieri pronti a tutto pur di trascorrere più tempo possibile nel paradiso estivo americano? E quante volte abbiamo sognato di calcare la spiaggia più famosa del mondo? Nel frattempo che il sogno per qualcuno si avveri, c’è chi uno spicchio di quel turismo lo ha importato anche sul lungomare del Metapontino, precisamente a Policoro. E non da quest’anno. Già perchè quando partì qualche anno fa c’era chi lo vedeva come un alieno; chi invece storceva il naso per un’impresa titanica destinata a fallire nel giro di una stagione. Invece oggi è la sua forza. Proprio come i gelatai a Miami Beach, Tonio Cosa con un Ape 50 sfreccia in lungo e largo per la città jonica, presente ad ogni evento pronto a vendere il gelato artigianale, che produce in proprio nel suo laboratorio e vende al minuto anche in un locale fisso. E di questi periodi è diventato la mascotte del lungomare. Oltre a fare buoni affari con gelati e crepes, è una sorta di attrattiva per la sua simpatia, spontaneità e in qualche caso anche guida turistica, pronto a fare da Cicerone ai suoi avventori. E per ricambiarlo molti suoi clienti, oltre a fargli i complimenti per il gelato gli hanno anche scattato una foto ricordo di questa vacanza all’americana passata nel Sud Italia. Ma la sua inventiva lo ha portato anche a vendere pietre da collezione in una vetrina all’interno dell’edicola mobile “Heraclea 2”, vicino la quale in genere la sera si ferma per soddisfare i peccati di gola degli utenti creando anche quello che si suol dire “movimento” nella piazzetta antistante. E insieme all’edicolante Ivana Santamaria si fanno da spalla: prima il gelato e poi il giornale, o viceversa. Per entrambi grazie a Dio gli affari sono andati bene per tirare le somme di un’estate ormai al capolinea. Tonio Cosa non vuol dire per scaramanzia quanti gelati vende grazie alla sua mobilità, però ogni sera dopo l’01:00 quando ritorna in bottega come l’ape Maia ritornava nel suo alveare, i contenitori sono vuoti e non riesce nemmeno a raschiarli: tutto finito! Chi lo conosce bene dice: “guadagna però sgobba parecchio! E’ tutto meritato”. Non pensa solo a lucrare ma anche alla promozione del territorio: “se il territorio cresce si lavora di più…elementare Watson”, dice con il sorriso sgargiante che lo contraddistingue insieme alla bandana e all’immancabile maglietta: “Di che cioccolato sei?” dell’omonimo club. E per settembre ha in mente di organizzare una manifestazione che per il momento tiene top secret. Quando si dice: uno che vola alto. Lui se lo può permettere perché un semplice Ape tre ruote gli ha permesso di spiccare il volo verso un’idea che dall’altra parte del globo è fonte di enormi guadagni.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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