giovedì 13 agosto 2009

“Sporting Beach”, il lido dei ragazzi

POLICORO – “Impossible is nothing”. Da quando ha aperto il suo lido mobile, uno dei tanti, circa una decina, presenti sul lungomare centrale del centro jonico, le sue estati sono sempre in crescendo. Anche in questo annus horribilis per l’economia internazionale, con ripercussioni immaginabili anche su un settore, il turismo, non notoriamente un bene primario per gli italiani, all’interno del suo “Sporting Beach” si balla e si canta fino a tarda ora: animazione varia tutte le sere, dai balli di gruppo a quelli caraibici. E’ questa la movida marina che anima la Duna centrale di via Lido. Infatti è uno degli stabilimenti balneari più frequentati sia la sera che la mattina, con i suoi 100 ombrelloni ben piantati nella sabbia i cui utenti oltre al classico bagno possono anche svolgere attività ginnica. Già perché il proprietario, Massimo De Lorenzo, giovane intraprendente del posto, d’inverno gestisce anche una palestra. Chi meglio di lui, dunque, può riuscire ad abbinare bellezza fisica e relax? Secondo l’impresario del turismo per il momento la diversificazione delle attività è l’unica soluzione per vincere l’appiattimento generale e la monotonia di serate già preconfezionate: “quest’anno riesco ad avere più o meno gli stessi numeri della passata stagione –commenta De Lorenzo-. A luglio si è lavorato poco, però ad agosto c’è un incremento di utenti per certi aspetti fisiologico poiché è il mese delle ferie per antonomasia, e anche perché la vera stagione estiva almeno dalle nostre parti rispetto al passato inizia ai primi di agosto per terminare a fine mese, prendendosi in pratica gli ultimi giorni di luglio dove in passato si iniziava a vedere un po’ gente. Comunque andiamo avanti lo stesso con le nostre forze e le nostre idee per tenere ancora vivo l’intesse di chi decide di trascorrere le ferie qui da noi”. Ma ci si può aspettare qualcosa di innovativo? “Io credo che le svolte non piovano dall’alto, ma nascono dal basso. In questo dobbiamo essere chiari e fare autocritica. Se non siamo noi operatori del settore a dare una svolta continueremo a piangerci addosso per chissà quanto altro tempo. E qui ripetiamo gli argomenti di sempre: non siamo in grado nemmeno di creare un consorzio tra di noi; ognuno attua una propria politica del turismo senza un coordinamento; il cambio di gestione ogni anno che si verifica in alcuni lidi, sono solo alcune palle al piede del mancato decollo del turismo. Io per esempio da quando sono partito, circa 7/8 anni fa, ho sempre creduto nel turismo e nel mio lido fidelizzando la clientela e non perdendomi mai di coraggio nemmeno quando le cose non andavano troppo bene. Ora però sto raccogliendo i frutti di questo investimento. O ci si crede in una cosa oppure è meglio fare altro…e meno male che per quest’anno le concessioni, e di conseguenza le autorizzazioni, sono pluriennali e rilasciate celermente sia dalla Regione Basilicata che dal Comune di Policoro, i quali Enti amministrativamente parlando hanno fatto bene il loro lavoro, non c’è che dire”. Dunque una volta tanto la politica non è sul banco degli imputati? “Se devo essere onesto, e in parte l’ho detto anche prima, è giusto guardare in casa propria prima di tirare in ballo altri soggetti. L’unico appunto che ho da fare, e anche in questo caso mi ripeto negli anni, è quello di una programmazione politica debole di tutta questa fascia jonica e non solo di Policoro che ci relega ai margini dei circuiti turistici nazionali e internazionali. Ben vengano iniziative tipo il cartellone estivo, più licenze commerciali per incentivare la gente ad uscire e spendere: quest’anno ci sono più bancarelle, aree giochi e finanche l’edicola ‘Heraclea 2’ a suscitare un minimo di interesse, però la pianificazione significa mettere a sistema tutto in un ottica di comprensorio”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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