POLICORO
– Teodora Rizzi è stata radiata dall’albo dei presidenti di seggio. La
notifica, da parte della Corte d’appello del tribunale di Potenza, le è stata
notificata nei giorni scorsi. Ma la diretta interessata non ci sta e non
esclude di presentare ricorso contro un provvedimento che ritiene ingiusto e
contro la sua reputazione. Ricordiamo che la Rizzi è stata presidentessa di
seggio nella sezione numero 5, scuola “L. Milani” di via Puglia, in occasione
del primo turno delle elezioni amministrative dello scorso 11 giugno. Nel suo
seggio c’è stato il giallo delle schede mancanti, dalle 120 alle 150, durato
fino a tarda ora di lunedì 12 quando l’apposita commissione ha poi scoperto che
si è trattato di un semplice errore umano in quanto due pagine del registro
dove si verbalizzano i votanti si sono sovrapposte. Dunque nel giro di poche
ore l’arcano è stato svelato, ma rimane un atto ingiusto, a suo dire, la
radiazione dall’albo dei presidenti di seggio. Anche perché, secondo la donna,
lo stesso presidente dell’apposita commissione intervenuta per capire
l’incongruenza l’aveva tranquillizzata che nulla di grave si fosse verificato.
“Ho maturato –racconta la donna- una certa esperienza in quel ruolo perché in
passato sono stata nominata presidentessa di seggio e sia le operazioni di voto
che quelle di spoglio si sono svolte con tranquillità e regolarità. Anche
domenica non c’è stato nulla di particolare, ma non capisco tutto il trambusto
venutosi a creare intorno alla mia posizione. E’ vero che le operazioni di
scrutinio si sono chiuse la mattina di giorno 11 intorno alle 11:00, ma vorrei
ricordare che anche altri seggi si sono chiusi il lunedì mattina. Oltretutto si
è fatto tardi perché poco prima della chiusura del seggio un elettore è venuto
con la scheda elettorale già piena di timbri e dunque, teoricamente, non poteva
votare. Così ho preso il telefono e mi sono rapportato con l’ufficio elettorale
del Comune dal quale mi comunicavano che potevo farlo votare verbalizzando a
parte il particolare. Inoltre lo stesso pensionato, irretitosi per il tempo che
stava trascorrendo senza poter votare, ha strappato la scheda in segno di
protesta. Tale contrattempo ha fatto slittare le operazioni di spoglio. Inoltre
durante le stesse –confessa la Rizzi- vuoi per il caldo, vuoi perché la mia
sezione era tra quelle con più votanti, circa 1200, ho accusato un leggero
malore, fortunatamente subito rientrato, e di conseguenza lo scrutinio è andato
a rilento. Vorrei anche aggiungere il caos creato artatamente da alcuni
rappresentati di lista, i quali anziché agevolare lo spoglio minacciavano
addirittura denunce e riconteggi quasi ad ogni estrazione di scheda. Mi
dispiace che intorno a questa storia si sia creato un caso quando poi tutto si è
sgonfiato come una bolla di sapone già nella giornata di lunedì solo perché uno
scrutatore nel seggio ha girato involontariamente due pagine del registro,
casualmente appiccicatesi, senza alterare, e questo lo si sapeva già a seggio
chiuso, l’esito del voto e preferenze nel mio seggio. Ora non conosco il
contenuto della relazione spedita alla Corte d’appello, alla base della quale
ci sarebbe il provvedimento di radiazione, ma mi riservo la possibilità di
contestarlo poiché potrebbe contenere cose non vere dato che si è trattato di
una tempesta in un bicchier d’acqua. Lo faccio per una questione di immagine,
poiché vivo a Policoro e ho famiglia e ricevere tante accuse ingiustificate,
come credo di aver spiegato, non fa piacere”.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento