martedì 13 settembre 2011

Cosimo Simone su scomparsa di Mino Martinazzoli




“La recente scomparsa dell’ultimo segretario della Dc, Mino Martinazzoli, deve farci riflettere sull’azione politica amministrativa che noi amministratori mettiamo in campo”. A sostenerlo è il consigliere comunale di Policoro, Cosimo Simone, componente della segreteria regionale della Dc. “Egli è stato uno dei massimi interpreti di un modo di fare politica molto diverso da quello attuale e in un momento particolare della vita politica nazionale: gli anni di Tangentopoli. E la stessa degenerazione morale la stiamo vivendo ora. A maggior ragione, il suo rigore, la sua discrezione nelle uscite pubbliche e le dichiarazioni tutte incentrate sulla sola politica sono il grande insegnamento che ci ha lasciato. La sua scomparsa non deve passare inosservata nella nuova generazione politica; anzi il suo ricordo deve essere di esempio che non tutto il nuovo è da prendere come modello nel nostro agire politico, ma un ritorno al passato a volte deve essere indispensabile per ricostruire una società basata su altri valori. Quelli di sempre oggi offuscati dal troppo apparire, dalla corsa ad ostentare quello che a volte non si ha o non si dichiara nella denuncia dei redditi, di un malcostume dilagante dove i beni del pubblico diventano privati, incrementandoli, vivere sopra le nostre possibilità e insegnando uno stile di vita dove tutto è raggiungibile facilmente basta avere denaro o qualche buon amico, a volte di dubbia moralità. Ebbene noi della Dc non ci rassegniamo a questo decadimento e il ricordo di Mino Martinazzoli deve per noi essere sempre vivo nella mente e nelle azioni quotidiane. Egli è stato anche colui che alle elezioni del 1994 non si schierò né con la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto e della Sinistra, nè dalla parte dell’alleanza Forza Italia e Lega Nord nel settentrione e Forza Italia e Msi nel Sud. Egli fu un antesignano di coloro i quali a distanza di 17 anni dicono, e sono tanti, che quel tipo di bipolarismo in Italia è fallito perché ha ben poco di Democrazia cristiana”.

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