venerdì 25 aprile 2014

Perri: “La Basilicata non ha tradizioni turistiche, anche se qualche passo in avanti è stato fatto grazie ad alcuni attrattori”



POLICORO – A margine di due corsi di formazione tenutisi presso l’ente accreditato dalla Regione Basilicata, Enfor: “Turismo russo” e “Web marketing” è intervenuto con una vera e propria lezione accademica di fronte ad una ventina di operatori del settore il Direttore generale dell’Apt (Azienda di promozione turistica), ente strumentale della Regione, Giampiero Perri, nella serata del 23 aprile. Il manager del turismo, colui che ha inventato i macroattrattore lucano “La Storia bandita” della Grancia, è partito, nella sua radiografia sul settore, da alcuni punti fermi: “La Basilicata non ha una tradizione turistica, pertanto dobbiamo farci un bagno di umiltà, tutti. In questo contesto la fascia jonica non parte da zero ma è come se avesse 18 anni: è l’area turistica per eccellenza della nostra regione. Dal 2006 al 2013 abbiamo censito arrivi da 148 mila a 172 mila con il picco massimo raggiunto nel 2012. Come base di certezza posso dire che la costa jonica ha incrementato gli arrivi di 24 mila unità, che poi sono molto di più perché le nostre statistiche non tengono conto dei turisti che prendono una casa in affitto, ma solo quelli che pernottano in strutture ricettive”. Il Dg ha aggiunto che: “in termini finanziari non possiamo competere con Calabria, Puglia e Campania, che hanno una capacità di spesa nel turismo superiore al budget che gestisce l’Apt, dunque per competere in un mercato così grande e con una concorrenza così agguerrita di località turistiche di cui l’Italia è piena c’è bisogno di darci un profilo territoriale: che turismo vogliamo fare?, a chi ci vogliamo rivolgere?, fare sistema tra tutti gli attori principali e organizzarci dal basso”. Secondo Perri il Metapontino si deve caratterizzare per qualcosa: un evento legato alla sua storia, sulla scia del successo proprio della “Storia Bandita”, entrare in circuiti nazionali ed internazionali con un’offerta turistica che non sia generica ma di nicchia che altre città non hanno o non promuovono: “Se ci si rivolge- aggiunge- ad un mercato nazionale il brand Lucania può funzionare, ma quando andiamo all’estero la Lucania non esiste e lì dobbiamo parlare di Sud Italia che significa poi: sole, mare e cucina. Se non facciamo notizia con qualcosa non suscitiamo l’interesse e il passaparola del turista che viene inondato di offerte e che deve avere a che fare con il fattore tempo, determinante per dove andare in vacanza o come andarci”. Infine ha elogiato alcune iniziative di promozione territoriale lucane come il “Presepio in piazza San Pietro”, i film “Basilicata coast to coast” e comunque dei passi avanti, seppure ancora piccoli in base alle potenzialità dell’intera regione, fatti in questi anni. E a tal proposito ha citato gli eventi del “Volo dell’angelo”, di quello dell’Aquila, dei Sassi di Matera e del turismo jonico che rappresentano in meglio una regione che turisticamente non è più quella di trenta anni fa. Ha preannunciato anche l’arrivo di 1200 ragazzi nel Festival della filosofia.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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