lunedì 14 settembre 2009

Liberata in mare raro esemplare di tartaruga verde


POLICORO – Grande festa al Circolo velico lucano (Cvl) ieri mattina (domenica) per la liberazione nel mar Jonio di una rarissima tartaruga verde, della specie Chelonia mydas rinvenuta due settimane fa da un pescatore della zona, Egidio Iannella, e consegnata poi per le cure al centro recupero animali acquatici presente all’interno della struttura turistica per ragazzi del centro jonico alla biologa Nella. Il programma prevedeva la liberazione venerdì scorso alle 17:30, ma le inclementi condizioni meteo, forte vento, ha fatto sì che la liberazione della “mascotte” per quindici giorni del Cvl avvenisse appunto domenica. L’eccezionalità del ritrovamento è dovuto al fatto che questa specie di animale acquatico non è la solita tartaruga “Caretta Caretta”, anch’essa specie protetta solo che frequenta la acque del Mediterraneo e dunque è più facile imbattersi contro, ma una tartaruga verde presente in mari tropicali o sub tropicali vicino a barriere coralline e coste sabbiose fino a 30/40 metri di profondità e solo in rari casi, come questo di Policoro, anche nel mare Mediterraneo. Molto probabilmente sarà arrivata da queste parti dopo un percorso marino di parecchi chilometri dato che tra le peculiarità di questa specie, Cheloniade, la più adatta al nuoto, c’è la frequente migrazione anche di 2000 chilometri verso altri mari per cibarsi (crostacei e meduse) e per gli accoppiamenti. Nel recente passato solo nel Golfo di Manfredonia e in Sardegna sono stati avvistati questi rari rettili adatti più ad altri climi. La sua rarità in tutte le acque del pianeta è dovuta alla sua carne, alle sue uova e utilizzata anche per farne oggetti decorativi. L’esemplare che ha “soggiornato” a Policoro pesa 5 chili. Tra le caratteristiche principali di questo genere di animale c’è: il colore olivastro della corazza in genere con macchie gialle o marmorizzate, la testa larga 15 centimetri ricoperta di squame cornee con un paio di prefrontali tra gli occhi. In questi quattordici giorni è stata accudita e custodita come un diamante prezioso dalla biologa e del veterinario del Cvl, come d’altronde tutti gli animali ritrovati e consegnati al centro recupero, per poi essere riconsegnata al suo habitat naturale che è il mare per salvaguardarne l’ecosistema.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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