domenica 30 novembre 2014

Invalidità, si lavora per visite a Policoro e Villa d'Agri


La Regione Basilicata sta coordinando una serie di accordi tra le Aziende sanitarie locali e l’Inps per riprendere le visite mediche per l’invalidità civile a Villa d’Agri e Policoro. I primi riscontri sono già positivi. La Regione Basilicata ribadisce il carattere sperimentale e a costo zero del protocollo d’intesa sottoscritto con l’Inps. L’Istituto, dal primo novembre 2014, è subentrato alla Regione, per un periodo di un anno, nell’esercizio delle funzioni di accertamento e di rivedibilità dei requisiti di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, precedentemente di competenza delle Commissioni mediche dell’Azienda sanitaria di Potenza e di Matera. Le sedi Inps ad oggi impegnate sono allocate nei comuni di Potenza, Matera, Melfi, Lagonegro. Per la Regione Basilicata questa scelta non è stata dettata esclusivamente dai principi di riduzione della spesa pubblica, ma anche dalla necessità di ricercare un modello organizzativo, da portare a regime solo se la sperimentazione si concluderà con successo. L’obiettivo è di ottimizzare le risorse presenti sul territorio, rafforzando la sinergia tra gli Enti, per migliorare ed uniformare nell’intera regione, le procedure e le buone pratiche. La sperimentazione a costo zero per il primo anno prevede che la Regione Basilicata si faccia esclusivamente carico degli oneri per gli eventuali accertamenti specialistici, diagnostici e terapeutici connessi alle attività medico-legali e consentirà all’Inps di determinare la reale spesa. Una più completa comprensione degli aspetti economici legati all’attuazione del servizio si ricava dalla lettura dei dati contenuti nel prospetto analitico annuale della spesa sostenuta nel quinquennio 2009-2013.

sabato 29 novembre 2014

Fidapa. Codice Rosa contro la violenza sulle donne


POLICORO - La Fidapa BPW Italy, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), partecipa con il suo Tema Nazionale “Il ruolo dell'associazionismo femminile in una società in rapida e continua evoluzione” presentando a Matera il 5 Dicembre, presso la Prefettura, il convegno sul “Codice Rosa: buone pratiche per riconoscere la violenza”. L’incontro, anticipato dalla campagna di sensibilizzazione contro la violenza, nasce dalla necessità di interrogarsi su quali siano o possano essere oggi le politiche di contrasto e prevenzione della violenza in una fase di ridisegno profondo del welfare, cogliendo l'opportunità della nomina di Matera “Capitale Europea della Cultura 2019”. Alla luce della considerazione che il fenomeno della violenza è da considerarsi anche come un problema culturale che, nonostante gli sforzi operati, continua ad assumere proporzioni inquietanti, nell’affrontarlo si può tentare un approccio diverso trattandolo per quello che è: un fenomeno ampio e trasversale, che incrocia dimensioni eterogenee, rappresentazioni simboliche e potere, vissuti e tratti psicologici, ruoli e contesti culturali. Perciò si propongono tipi d’intervento che si potranno concretizzare nella promozione di percorsi formativi e nell' attuazione di politiche atte a favorire iniziative ad alto contenuto innovativo nel tipo di approccio, che implica la necessità di chiamare in causa non solo il sistema, ma anche e soprattutto la persona, con interventi flessibili e integrati, che promuovano azioni di tipo preventivo e non solo riparativo. La Fidapa BPW Italy, nel portare all'attenzione dell'opinione pubblica le specificità e le buone prassi, intende evidenziare la necessità di nuove modalità di intervento e, al contempo, esprimere raccomandazioni utili per un’azione efficace sostenuta da norme legislative che ne assicurino il successo. E' il caso del valore esemplare del Codice Rosa tra “le migliori pratiche” poste in essere sul terreno della prevenzione e del riconoscimento della violenza . L'obiettivo che la Fidapa BPW Italy sostiene è che il coordinamento tra le diverse figure dello Stato impegnate a contrastare la violenza – tratto distintivo di Codice Rosa – diventi pratica nazionale con l'approvazione della legge.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

venerdì 28 novembre 2014

O. Frammartino contro "l'alberocidio"


POLICORO – Ottavio Frammartino dell’associazione “Policoro è Tua” non ci sta a quello che egli stesso chiama “alberocidio”, la strage degli alberi tagliati in alcune vie della città da parte dell’Amministrazione comunale per motivi di sicurezza e praticabilità dei marciapiedi. Così in una nota rileva: “…la decapitazione di alberi in interi quartieri e viali è in spregio sia alla legge 10/2013 che all’art.99 del regolamento urbanistico. Mentre per il sindaco la ragione sta nella volontà di abbattere le  barriere architettoniche, per l’assessore Domenico Bianco invece definisce  ‘strade strette tanto da non permettere il passaggio dei pedoni’. Tutte e due le versioni sono smentite dai fatti. Basta andare in via Monte Bianco per rendersi conto che hanno decapitato filari ad alto fusto su marciapiedi larghi ed in presenza di scivoli per disabili. Sulla pericolosità di questi alberi il buon senso oltre che la norma dovevano prevedere il censimento di tutti gli alberi e l’individuazione di quelli pericolosi con le relazioni di agronomi o dottori forestali che ne attestavano lo stato; ed in base a questo agire sia per garantire la sicurezza, che benissimo si poteva coniugare alla salvaguardia ambientale. Nulla di tutto ciò e agli atti o si è fatto. Siamo all’improvvisazione e all’approssimazione, anzi hanno preso a pretesto qualche segnalazione di pericolosità  per mettere in moto la loro azione devastatrice come lo scempio di via Monte Bianco dove hanno  raso a suolo interi filare in barba a qualsiasi rispetto dell’identità ed della storia della città. Decapitando quegli alberi hanno decapitato una parte importante del vissuto di questa città, oltre ad abbruttirla. E non solo: quegli alberi oltre che di arricchire la bellezza architettonica avevano una funzione igienico-sanitaria su una strada altamente trafficata in quanto svolgevano un ruolo di depurazione chimica dell’atmosfera, fissazione dei gas tossici, depurazione batteriologica e al filtraggio delle polveri sottili e di altri agenti inquinanti che normalmente emettono le auto”.

giovedì 27 novembre 2014

Ciclocross. Marino vince a Viggiano



POLICORO – Nella città dell’oro nero per antonomasia, Viggiano, dove ogni giorno si estrae petrolio dal sottosuolo, il biker Pasquale Marino si conferma un campione in sella alla sua mountain bike. Fresco di vittoria nella sua categoria nel “Bicinpuglia 2014”, ultima tappa a Palagiano (Ta) il 26 ottobre scorso, Marino il 23 novembre scorso si è cimentanto anche con il ciclocross, altra disciplina del fuoristrada ciclistico che si disputa esclusivamente d’inverno su percorsi un po’ più pianeggianti rispetto alla mountain bike, ma dove spesso i terreni sono più pesanti in quanto fangosi, visto che si disputa in inverno e le piogge sono più frequenti. Nella terza prova del  “Trofeo dei 3 Mari”, un circuito di 9 prove che saranno disputate in Basilicata, Puglia, Calabria, Campania e Molise, ha corso con il team dell’Heraclea Bike – Marino Bici & Sport di Policoro nella terza batteria e dopo il rodaggio di partenza si è piazzato in seconda posizione.  Dopo circa un giro dei 6 previsti ha recuperato terreno su Enrico Carico di Lecce che fino a quel momento guidava la gara,  prendendo cosi il comando della sua categoria e mantenendola per i 5 giri rimanenti; solo all’inizio dell’ultimo giro, in una fase di relativo recupero, si faceva raggiungere e superare da Corrado Udo di Lecce, stesso team di Enrico Carico, che rimaneva però in testa solo per poche centinaia di metri, poiché Marino attaccava nuovamente superando e staccando Corrado e vincendo così la prova. Secondo è arrivato Corrado Udo di Lecce, al terzo posto l’altro lucano di Rivello (Pz), Francesco Ferraiuoli, che nel frattempo aveva recuperato su Enrico Carico, piazzatosi poi in quarta posizione. Le condizioni meteo sono state sicuramente favorevoli; infatti una bellissima giornata di sole ha accompagnato per tutta la giornata gli atleti, i familiari ed il pubblico presente ad applaudire i circa 200 atleti oltre lucani e provenienti dalle vicine regioni di: Calabria, Campania e Puglia che si sono sfidati nelle 4 batterie previste,  diversificate a seconda delle categorie di appartenenza. Marino rispetto ad altri atleti parte svantaggiato poichè alle prime due prove già disputate, entrambe in Campania, non ha preso parte a causa di impegni familiari. Quindi la prova di Viggiano (Pz) è stata l’esordio stagionale nel Ciclocross, la cui gara del 23 era anche valida come campionato regionale lucano per l’assegnazione appunto dei titoli e delle maglie di campione regionale di specialità e Marino non si è fatto trovare impreparato, vincendo la prova e quindi il titolo regionale. 
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

mercoledì 26 novembre 2014

Il Pd sull’impugnazione dell’articolo 38 dello Sblocca Italia


POLICORO – Nell’ultima seduta consiliare monotematica sull’impugnazione dell’articolo 38 dell’ex decreto Sblocca Italia, ora legge della Repubblica, il gruppo consiliare di minoranza del Partito democratico si è diviso: F. Montesano e F. Fortunato si sono astenuti e C. Vetere ha votato contro l’ordine del giorno della maggioranza e quindi contro l’impugnazione alla Consulta dello stesso articolo. La locale sezione del Pd rileva la linea del partito: “La scelta dei consiglieri nasce da una lunga riflessione sviluppata essenzialmente su due fronti: lo studio approfondito della nuova normativa e la coerenza con il proprio partito. Necessita chiarire che il Consiglio e le delibere conseguenti non avevano per oggetto la complicata questione di nuove trivellazioni in terra di Basilicata, su cui il Partito democratico è dalla stessa parte dei cittadini - ma che il tema della riunione era la costituzionalità dell'art.38 della legge nota come ‘Sblocca Italia’ e la possibilità della sua impugnazione presso la Corte Costituzionale, quindi materia esclusivamente tecnico-giuridica. Pertanto il gruppo consigliare del Pd ha ritenuto opportuno astenersi, anche per coerenza con il proprio partito. Appartenere ad un partito come il Pd significa appartenere ad una comunità di donne e uomini.  Una comunità di idee costruite insieme attraverso il confronto democratico. Idee che vanno difese con convinzione e forza. Appartenere ad un partito come il Pd significa anche agire come parte di un tutto più ampio e complesso abdicando a individualismi sterili e alla tentazione di accodarsi a qualunque demagogia. I consiglieri policoresi non hanno ignorato - come altri hanno fatto - chi ha fatto la legge, i pareri positivi del presidente della Regione e il lavoro di squadra di Speranza e Antezza che hanno conquistato grandi benefici per questa terra, come non hanno ignorato i molti sindaci e membri Pd a favore dell'impugnazione e, infine, non hanno ignorato l'assemblea regionale convocata per esprimersi sull'argomento. L'art.38 infatti solleva la Regione di alcune prerogative, ma ne preserva il diritto di veto, e riguarda unicamente le autorizzazioni V.I.A. non le estrazioni vere e proprie: il controllo in fase estrattiva rimane dunque in mano alla Regione, anche dal punto di vista del numero di barili, che rimane quello stabilito nel 2011. E’ doveroso domandarsi quale politica ambientale e quale strategia energetica facciano da base alla richiesta di impugnazione, che altrimenti rischia di diventare un inutile esercizio di pedanteria legale. Il Partito democratico ritiene che il vero nocciolo della questione sia la natura e la qualità dei controlli posti in essere che, evidentemente, risultano insufficienti e, soprattutto, non compiutamente efficaci per garantire la sicurezza ambientale e la tutela della salute dei cittadini. Sindaci, amministratori, politici e cittadini, dovrebbero confrontarsi e mobilitarsi per ottenere soggetti di controllo scientificamente adeguati in materia, con tecnici meglio attrezzati e preparati, perché il petrolio in Basilicata c'è già, e da tempo, perciò serve innanzitutto pensare a farlo diventare  un'autentica opportunità di sviluppo e non una condanna”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

martedì 25 novembre 2014

Alberi tagliati in città. D. Bianco (Fi): ostruiscono il passaggio dei pedoni




POLICORO – Nei giorni scorsi si è svolta la festa dell’albero, manifestazione nazionale organizzata dall’associazione Legambiente. Ironia della sorte però nella sua sede cittadina di via Brescia nei giorni scorsi sono stati tagliati tutti gli alberi e gli stessi operai del Comune hanno fatto altrettanto in molte vie della città. Cos’è successo? Lo abbiamo chiesto, dopo le numerose segnalazioni ricevute dai cittadini, all’assessore di centro destra, quota Forza Italia, al Patrimonio Domenico Bianco: “Alcune vie della città sono state interessate da interventi di manutenzione di strade e marciapiedi. I lavori sono stati appaltati e si è proceduto a tagliare alcuni alberi. Purtroppo alcuni marciapiedi sono stretti e pertanto per una questione di sicurezza alberi piantati come quelli che sono stati tagliati non erano idonei per essere piantati dov’erano. Infatti negli anni le radici si sono ingrossate sopraelevando i marciapiedi e rendendoli pertanto impercorribili. Le stesse radici hanno invaso fogne e in quale caso anche strade creando disagi per la sicurezza dei pedoni che non potevano percorrere i marciapiedi oggetto di intervento. Ci sono stati casi in cui chi faceva la spesa non poteva camminare con le buste in mano perché l’albero era talmente grosso nel tronco che doveva deviare sulla strada. Anche gli accompagnatori di persone abilmente diverse in carrozzelle non potevano camminare regolarmente. Inoltre i rami degli alberi raggiungevano finanche i balconi al primo piano di alcune abitazioni. In passato per ovviare si sono potati gli alberi a metà, quella che dava sul balcone è stata potata, rendendoli esteticamente brutti. I marciapiedi da anni erano impraticabili e il Comune è stato anche citato in qualche circostanza ai danni da parte di pedoni che sono caduti poiché ingrossatisi per colpa delle radici e dunque andavano messi in sicurezza. Lo stiamo facendo però non vogliamo passare per antiambientalisti in quanto laddove la larghezza del marciapiede lo consente gli alberi saranno ripiantati in modo tale da garantire sia il passeggio dei cittadini e nello stesso tempo il decoro dell’arredo urbano che gli alberi rappresentano. Faccio un esempio: in via Resia c’è uno spartitraffico e lì il verde continuerà ad esserci, lo stesso dicasi per i lavori di alcuni parchi urbani finanziati con i fondi di compensazione ambientale (per la vicinanza dell’Enea a Policoro ndr) dove il verde era già presente ma sarà addirittura allargato. In parole povere –conclude Bianco- per una questione di praticità e sicurezza, dove il marciapiede non è sufficientemente largo prevedere un albero in mezzo è difficile; mentre laddove c’è un’ampiezza sufficiente continueranno ad esserci insieme ai parchi, quello della Cicogna, via Belvedere e Giustino Fortunato (adiacente l’ufficio postale ndr) che faranno da contorno ad una città nella quale di verde ce n’è in abbondanza. Per quanto riguarda i marciapiedi dico già da ora che in quale caso sarà usato il bitume e in altri la pavimentazione normale per una questione di economicità degli interventi”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

lunedì 24 novembre 2014

Modarelli (Fi) chiede un consiglio provinciale sullo Sblocca Italia


POLICORO - Il Presidente del Consiglio comunale della città di Policoro, Gianluca Modarelli (Forza Italia), nonché neo Consigliere provinciale chiede al presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo (Pd), la convocazione di un apposito Consiglio provinciale che discuta e approvi un ordine del giorno (Odg) sull’articolo 38 dell’ex decreto “Sblocca Italia” diventato legge nei giorni scorsi che espropria le Regioni delle prerogative in materia di energia e ambiente. L’Odg andrebbe poi inviato al Governatore Regionale Marcello Pittella (Pd) affinchè promuova ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 32 della legge n.87/1953, la questione di legittimità costituzionale in ordine alla legge di conversione n. 164 del 11 Novembre 2014 del D.L. n.133 del 12 Settembre 2014 (Sblocca Italia), davanti alla Corte Costituzionale. “In qualità di presidente del Consiglio comunale di Policoro nella seduta del 13 novembre ci siamo già schierati contro il famigerato art. 38, però per rafforzare le nostre preoccupazioni e quelle di tanti altri lucani le istituzioni locali dovrebbero fare altrettanto e far sentire la voce di tutti i cittadini che in questi giorni stanno manifestando contro questo atto arrogante del Governo nazionale. A Potenza nei giorni scorsi c’è stata una doppia manifestazione di studenti e associazioni varie, la replica c’è stata poi a Scanzano. Il fronte del NO si sta allargando, ma alcune istituzioni sono latitanti in questo delicato momento. Forse il motivo è dettato dal fatto che nel Pd, azionista di maggioranza della coalizione di Governo sia in Regione che a Roma, si sta consumando l’ennesima frattura tra i favorevoli allo ‘Sblocca Italia’, vedi lo stesso Pittella e il capogruppo alla Camera dei Deputati On. Speranza, e i contrari, tra cui l’On. Folino e il Presidente del Consiglio Regionale Piero Lacorazza, ma il territorio non può aspettare i loro chiarimenti all’interno del partito, le loro direzioni regionali. Le preoccupazioni vanno trasformate in atti amministrativi per fugare ogni dubbio sul futuro nostro e di coloro i quali hanno deciso di vivere qui: che ne sarà della Lucania nei prossimi anni? Diventeremo la gruviera d’Europa con tutte le perforazioni in atto, alla ricerca di risorse naturali prima fra tutte il petrolio, e quelle future che l’art. 38 dovrebbe favorire visto che le decisioni ultime non saranno più degli enti territoriali che prima avevano una legislazione concorrente in materia e che ora il Governo si è ripreso con la nuova legge. Il premier Renzi deve fare chiarezza e vogliamo capire cosa ha deciso di fare unilateralmente della nostra Regione che sembra diventata casa sua facendo il bello e cattivo tempo complice parte del Pd lucano che ha piegato la testa, messo sull’attenti come se il partito fosse una caserma: a meno che non decida di impugnare alla Consulta l’articolo 38. E’ quello che io mi auguro e spero che il Presidente della Provincia di Matera De Giacomo convochi subito un Consiglio Provinciale che inviti la Regione Basilicata ad impugnare, davanti alla Corte Costituzionale, la norma richiamata sopra”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

domenica 23 novembre 2014

Infiltrazioni d’acqua al liceo “E. Fermi”


POLICORO – Piove ed entra acqua nel liceo “E. Fermi” di via San Maurizio in Policoro. Nei giorni scorsi (8 novembre) la pioggia battente ha creato non pochi disagi all’istituto scolastico e precisamente all’auditorium e palestra. L’edificio è relativamente nuovo, 1990 circa, rispetto ad altri plessi più datati che ci sono in città, però non mancano le criticità. E così alla prima pioggia vera di questo mite autunno ecco rispuntare il problema che a dire il vero il Prof. Leonardo Giordano, dirigente scolastico, ci aveva già comunicato ad inizio anno in un nostro precedente articolo. Di seguito le sue parole nel mese di settembre: “nell’auditorium quando piove entra l’acqua dal tetto; il decoro generale lascia un po’ a desiderare perché la manutenzione è stata fatta solo parzialmente, ma con puntualità, come la pulizia del cortile e la derattizzazione. Eppure durante la stagione estiva la scuola ha ospitato specializzandi dell’Uniba (Università della Basilicata) che sono stati impegnati in un progetto col museo negli scavi del parco archeologico e dunque forse una maggiore attenzione da parte della Provincia ci voleva”. Lo stesso preside ha assicurato che la Provincia di Matera, competente per le scuole secondarie di II grado, ad horas farà pervenire una squadra di operai per riparare i fori dai quali entra acqua: “Per carità non si tratterà –afferma Giordano- di lavori di manutenzione e messa in sicurezza, ma soltanto un piccolo intervento di ristrutturazione che servirà quantomeno ad evitare che alla prossima pioggia in ragazzi non siano costretti ad scappare dall’auditorium o palestra. Lo stesso neo presidente, De Giacomo (Pd), dovrebbe venire di persona a seguire l’intervento”. Le lezioni comunque non sono state sospese poiché nelle aule e laboratori la giornata si è svolta nella più totale normalità. Anche il consigliere provinciale di minoranza, Giuseppe Ferrara (Fronte comune), ha inviato una missiva allo stesso De Giacomo sia sul problema del Fermi che dell’Isis “Pitagora” di via Puglia, sempre in Policoro, nella quale scrive: “è necessario risolvere anche i problemi che riguardano l'istituto professionale; in quest’ultimo caso c’è da sbloccare le opere realizzate e non consegnate come alcuni laboratori, strumenti necessari ai fini dell’apprendimento degli studenti e che devono essere prontamente messi in funzione”. Il sindacato dell’Ugl (Unione generale del lavoro) nelle persone di G. Giordano e G. Tancredi sostengono:  “nonostante l’Ente Provincia n’è abbondantemente informata, nessun pronto intervento dell’ufficio tecnico provinciale ha permesso di accertare che non si sono verificati cedimenti strutturali e che non sussistono situazioni di pericolo per la salute o l’incolumità degli alunni, dei docenti, del personale e di quanti altri si trovano nella scuola. In sostanza in tale istituto non esistono garanzie totali a beneficio della continuità, della tutela di tutto il personale e degli studenti”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

sabato 22 novembre 2014

Il progetto Agro.Bio. presentato anche a Policoro




POLICORO - Si chiama Agro.Bio., ovvero “Biodiversità di specie ad elevato valore nutraceutico ed agro-energetico” il progetto di ricerca che presentato dal Cnr-Istituto di Bioscienze e BioRisorse, unità di Policoro (Mt), e che ha visto, in circa un triennio, l’instaurarsi di scambi culturali e scientifici nell’ambito di un partenariato tra Cnr (Consiglio nazionale di ricerca), Romania e Ungheria, nel segno della ricerca applicata nel campo della genetica vegetale. Il progetto di cooperazione territoriale europea è stato finanziato dalla Regione Basilicata con i fondi del Programma Operativo FESR 2007/2013. I risultati delle attività, che hanno visto, tra l’altro, numerose missioni di reperimento di materiali genetici nei Paesi partner, sono stati esposti dai giovani ricercatori che in questo periodo si sono formati facendo anche stages all’estero presso le Università ed i laboratori di ricerca dei partner. Il meeting finale dal titolo “La cooperazione territoriale come opportunità per una ricerca di dimensione europea”, ha avuto luogo il 21 novembre a Policoro presso l’Hotel Residence Heraclea, e ha visto la partecipazione di personalità istituzionali ed accademiche regionali e dei paesi stranieri. Il responsabile scientifico, il dr. Giulio Sarli,  riferisce: “occorre ringraziare la Regione Basilicata perché ha creduto in questo progetto che rappresenta un segno tangibile di come si possa investire sulla ricerca e sull’innovazione, puntando sulla qualificazione dei giovani talenti del territorio; infatti sono stati reclutati solo per il progetto ‘Agro.Bio.’ sei giovani ricercatori per sviluppare attività di ricerca ed esperienza nel settore della cooperazione territoriale fra paesi dell'Ue. Con Agro.Bio. -conclude il Dr. Sarli- è stato possibile sviluppare modelli di gestione delle popolazioni di specie vegetali e metodologie idonee alla caratterizzazione di sostanze funzionali, nutraceutiche e bioenergetiche  soprattutto di quelle varietà vegetali locali, che rappresentano il reale patrimonio della biodiversità e che annovera quasi sempre biotipi e popolazioni dotate di caratteristiche organolettiche intense e peculiari, spesso più ricchi di sostanze utili per la salute ed il benessere dei consumatori. L’auspicio è che questo progetto possa mettere in moto circuiti nuovi per tutto il settore e si possa incoraggiare così una importante fonte di informazione e collaborazione scientifica, per una maggiore sensibilità verso la tutela del patrimonio ambientale”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

venerdì 21 novembre 2014

Total E&P Italia presenta “Rapporto Attività 2013” in Basilicata

Total E&P Italia informa che nei giorni scorsi, presso Confindustria Basilicata, sono stati presentati per la prima volta anche i risultati dello Studio dell’Università LUISS sugli effetti socio-economici sulla Basilicata generati dagli investimenti realizzati da Total E&P Italia nell’area di Tempa Rossa, inclusi all’interno del Rapporto. Progetti di sviluppo sostenibile in favore della comunità lucana per 1,3 milioni di euro, investiti da Total E&P Italia nel solo 2013, in aggiunta all’oltre 1 milione di euro stanziato su base volontaria nel triennio 2010-2012. Oltre 130 lavoratori nel 2013 sono stati impiegati in maniera diretta nello sviluppo di Tempa Rossa, di cui il 76% lucano, e oltre 240 in modo indiretto (occupazione generata dalla catena di fornitura), di cui lucano è l’83%. Lavoratori che, nei mesi successivi, sono continuati ad aumentare: a settembre 2014 gli occupati diretti sono arrivati a 165 (di cui il 70% lucano), mentre quelli indiretti a 593 (di cui lucano il 66%). 54 i giovani, tutti lucani, assunti da Total E&P Italia, che hanno iniziato l’intenso percorso di formazione che, dopo tre anni tra la Basilicata e siti industriali Total all’estero, li porterà a diventare gli operatori del futuro Centro Oli di Tempa Rossa. Oltre 4.000 ore di formazione erogate sulle tematiche HSE (Salute, Sicurezza, Ambiente) sia al personale Total che a quello dei General Contractors che, per suo conto, operano sul sito di Tempa Rossa. 7 miliardi di euro la cifra stimata dallo Studio LUISS come impatto economico nominale sull’economia della Basilicata degli investimenti realizzati nell’area di Tempa Rossa: circa 4 miliardi di euro immessi nel sistema economico lucano in modo diretto da Total E&P Italia attraverso tasse, salari, acquisti di beni e servizi, royalties nel periodo 2007-2065, a cui si aggiungono altri 3 miliardi generati dal processo keynesiano di moltiplicazione dei redditi. Questi alcuni dei principali dati illustrati in occasione della presentazione della prima edizione del volume “Total E&P Italia in Basilicata, Rapporto attività 2013”, che raccoglie le attività e le iniziative legate allo sviluppo di Tempa Rossa realizzate dalla filiale italiana del Gruppo Total lo scorso anno, con alcuni flash anche su attività pregresse e future particolarmente significative. Il Rapporto nasce con l’intento di essere uno strumento fruibile da chiunque, stakeholder e cittadini, attraverso il quale poter comprendere in modo estremamente chiaro e organico tutto quello che Total E&P Italia realizza in terra lucana e, soprattutto, come lo fa. Rispetto della comunità locale, tutela dell’ambiente, salute e sicurezza delle persone, occupazione, crescita economica e sociale del territorio, dialogo costante con tutti gli stakeholder, trasparenza: questi sono i pilastri su cui si basa e intorno ai quali si sviluppa concretamente l’attività industriale di Total E&P Italia in Basilicata e che ha ispirato la realizzazione di questa pubblicazione. “Con la realizzazione e pubblicazione di “Total E&P Italia in Basilicata, Rapporto attività 2013”, Total rinnova ancora una volta il proprio impegno di trasparenza verso la comunità lucana, all’interno della quale aspira ad integrarsi come attore economico e sociale responsabile e aperto al dialogo. Un impegno che, come testimoniato da questo stesso Rapporto, prende forma in azioni, iniziative, progetti, risultati concreti volti al sostegno e allo sviluppo socio-economico del tessuto sociale lucano, in tutte le sue componenti” – ha commentato Roberto Pasolini, Direttore Commerciale e Comunicazione di Total E&P Italia.

giovedì 20 novembre 2014

Coltellate a connazionale troppo galante


POLICORO - Irritato per le "attenzioni" rivolte alla convivente durante una cena con due fratelli - "complice la consumazione di un elevato quantitativo di alcol" - un romeno di 32 anni ha ferito uno dei due con un grosso coltello ed è stato arrestato dai Carabinieri, a Policoro. L'aggressore - ferito a sua volta - ha usato un coltello da cucina con una lama di 28 centimetri, che ha preso a casa sua prima di tornare nella casa dove stava cenando. L'ha fatto ritrovare ai Carabinieri.
Fonte
Ansa

mercoledì 19 novembre 2014

Policoro: Legambiente su Festa dell’Albero

Come ogni anno il 21 novembre, il circolo Legambiente di Policoro, per la Festa dell’Albero, rende noto di aver invitato le scuole a piantare giovani alberi per fare le città più verdi e vivibili e sottrarre al degrado angoli brutti e abbandonati. La Provincia di Matera fornirà gli alberi per la piantumazione ed ogni scuola autonomamente organizzerà la propria festa in diverse date. Saranno impegnate il 21 novembre l’Istituto Comprensivo di Scanzano J. e l’Istituto Comprensivo 1 “L.Milani” di Policoro. Mentre, l’Istituto Comprensivo 2 “Giovanni Paolo II” di Policoro, alla presenza del Comune, della Provincia e del Corpo Forestale ha aderito all’iniziativa nazionale “Abbracciamo  un albero” in data 24 novembre, infatti, gli studenti abbracceranno alle ore 12:00 un albero, in segno di rispetto a chi ci dona la vita giorno per giorno.

martedì 18 novembre 2014

Progetto di agricoltura biologica presentato in Romania




POLICORO – L’istituto di bioscienze e biorisorse del Cnr (Consiglio nazionale della ricerca), sede di Policoro, ha terminato i lavori del progetto scientifico Agrobio, avviato in partnership con le nazioni di Romania e Ungheria, nel segno della ricerca applicata nel campo della genetica vegetale. Il progetto di Cooperazione Territoriale Europea è stato finanziato dalla Regione Basilicata con i fondi del Programma Operativo FESR 2007/2013. I risultati delle attività, che hanno visto numerose missioni di reperimento di materiali genetici nei paesi partner, sono stati illustrati in coincidenza dell’apertura dell’Anno Accademico presso l'Università “Aurel Vlaicu” di Arad in Romania nei giorni 06/07 novembre 2014 nel corso del convegno: “La cooperazione territoriale come opportunità per una ricerca di dimensione europea”. Il responsabile scientifico, dr. Giulio Sarli, nell’esprimere soddisfazione per l’impegno della Regione Basilicata, ha ribadito che: “Questo progetto rappresenta un segno tangibile di come la nostra Regione vuole investire sulla ricerca e sullo sviluppo puntando sulla qualificazione dei giovani talenti del territorio; infatti sono stati reclutati solo per il progetto Agro.Bio. sei giovani ricercatori per sviluppare attività di ricerca ed esperienza nel settore della cooperazione territoriale fra paesi dell'Ue”. Il dr. Sarli sottolinea inoltre che: “all’incontro, oltre al personale del Cnr ed agli assegnisti di ricerca che si sono formati in questo biennio, hanno preso parte alcuni imprenditori italiani che hanno consolidato in Romania significative esperienze di lavoro nel settore dell’agro-alimentare, contribuendo a rafforzare ulteriormente i rapporti di collaborazione tra i due Paesi”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

lunedì 17 novembre 2014

Romeno perseguitato in via Monte Rosa


POLICORO – Il 28 ottobre scorso D.N. romeno del 1971 in via Monte Rosa per almeno un’ora protestò vivamente contro le forze dell’ordine tenendo in mano carte e denunce. Una gazzella dei militari non riuscì a calmare l’uomo, lucido nelle sue richieste, tanto che furono costretti a chiamare rinforzi. Il romeno però anche di fronte ad un’altra pattuglia dei Carabinieri, agli agenti del commissariato di pubblica sicurezza del centro jonico e un’ambulanza del 118 continuò la sua protesta; anzi per renderla ancora più credibile con una lametta iniziò a tagliarsi varie parti del corpo creando un certo allarmismo tra i presenti. E per di più prese a pugni il cofano anteriore di una macchina dei carabinieri sporcandola di sangue. Non fu sufficiente nemmeno un’iniezione di sedativo da parte degli infermieri del 118 per calmarlo, tanto che solo intorno alle 24:00 con la forza fu immobilizzato, messo sulla barella e trasportato d’urgenza nel locale nosocomio “Giovanni Paolo II” di via Salerno per le medicazioni del caso. Oggi è ritornato nella sua abitazione di via Monte Rosa insieme alla moglie e alla figlia e a bocce ferme vuole chiarire i motivi della sua protesta che, questa volta pacificamente, continua. Infatti all’origine della stessa ci sarebbero, come anticipato dal Quotidiano dell’articolo apparso il 30 ottobre, cattivi rapporti di vicinato con un’altra famiglia di stranieri di nazionalità albanese che abitano proprio di fronte l’abitazione del romeno. Lo stesso ci mostra le denunce presentate presso il commissariato di p.s. che finora non hanno trovato risposta. Ha scritto una sorta di memoriale con tutte le angherie che ha dovuto subire e subisce tutt’ora dai suoi vicini tra cui: aggressione alla figlia che frequenta la scuola media, calci e pugni alla porta di ingresso con tanto di danni, sguardi non propriamente amichevoli quando esce o quando entra nel quartiere dove risiede. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso il 28 è stata la minaccia ricevuta per non aver pagato la sua quota di pompa per la fogna acquistata, a suo dire, dagli albanesi senza dire nulla al vicinato per poi rivalersi su tutti i residenti. D.N. per far valere le sue ragioni ha anche contattato un avvocato perché ormai esasperato per l’eccessiva conflittualità con i vicini che, sempre a suo dire, sarebbero senza permesso di soggiorno e oltretutto abusivi nell’appartamento in cui risiedono.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

domenica 16 novembre 2014

Consiglio comunale sullo Sblocca Italia. Centro destra vota per il ricorso alla Consulta. Nel Pd due astensioni e un no al ricorso


POLICORO – Consiglio comunale aperto al pubblico quello svoltosi nel Municipio del centro jonico giovedì sera 13 novembre. L’ordine del giorno riguardava l’impugnazione dell’articolo 38 dell’ex decreto Sblocca Italia, diventato legge nazionale qualche giorno fa, alla Corte Costituzione da parte della Regione Basilicata. L’ordine del giorno è stato proposto dalla maggioranza di centro destra che amministra la città dal 2012. L’assessore al Patrimonio Domenico Bianco (Fi) nelle motivazioni addotte ha spiegato il no della maggioranza alle perforazioni del territorio perché così facendo si metterebbe a rischio il futuro di intere generazioni andando ad espropriare i Comuni e la Regione delle competenze in materia di energia e ambiente; oltretutto la nuova legge sarebbe configgente con quella della metà degli anni ’80 denominata Legge Galasso. Inoltre ha sostenuto che bisognerebbe programmare il futuro seguendo le vocazioni del territorio, facendo espresso riferimento al turismo. La minoranza del Partito democratico si è astenuta nelle persone dei consiglieri F.Fortunato e F.Montesano; in particolare quest’ultimo ha messo in evidenza il buon lavoro svolto dal Governatore Pittella e capogruppo alla Camera Speranza in sede di concertazione nella redazione del decreto in quanto, a suo dire, la Basilicata avrebbe ottenuto dal decreto un allentamento del Patto di stabilità e risorse aggiuntive di parecchi milioni di euro che serviranno allo sviluppo auto propulsivo della regione. Poi ha aggiunto che la Regione continuerà ad avere voce in capitolo sulla materia con i pareri ambientali preventivi alle richieste di autorizzazione. Infine ha aggiunto che il sottosuolo fa parte del demanio necessario dello Stato. Il consigliere C. Vetere, dello stesso partito, ha votato invece contro poiché secondo lo stesso sul territorio ci sono sempre stati focolai di protesta, a prescindere, pertanto è giusto che il Governo nazionale si assuma la responsabilità di concedere o meno le autorizzazioni; il capogruppo del Pd Marrese per motivi di lavoro è stato assente giustificato. L’altro consigliere di minoranza, G. Di Pierri (Policoro Futura), ha votato invece a favore dell’odg. Durante la seduta è stata letta una nota di F. Mele, rappresentante d’istituto del liceo “E. Fermi”, che ha manifestato a nome degli studenti il suo no allo Sblocca Italia; così come Felice Santarcagelo di No Triv e Giovanna Bellizzi della stessa associazione. La Prof. ssa Albina Colella con delle slide ha sottolineato i rischi per la salute dei cittadini che già ci sono derivanti dai pozzi della Val D’Agri e la fragilità congenita del territorio lucano che è incompatibile con qualunque tipo di perforazione del sottosuolo che, a suo dire, avrebbe già creato dei danni alle falde acquifere. Prima dell’inizio dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo del giovane albanese Mariglen scomparso in un incidente stradale domenica 9.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

sabato 15 novembre 2014

I vantaggi della fusione Policoro-Scanzano presentati in un incontro




POLICORO – Prende sempre più corpo la proposta lanciata a fine luglio 2014 da ex amministratori di Policoro e Scanzano di fondere le due municipalità in un’unica entità. Nella serata del 24 ottobre (giornata poi replicata a Scanzano il 25) presso il centro giovanile Padre Minozzi è iniziata ufficialmente la petizione popolare che poi dovrà essere consegnata ad entrambi gli Enti locali prima del referendum confermativo. Intorno al tavolo dei relatori alcuni componenti del Comitato promotore per la fusione dei due enti territoriali: Antonio Di Sanza, Mario Altieri, Nicola Lopatriello, Mary Padula il tecnico Felice Latronico che nella seduta pubblica hanno incontrato i cittadini spiegando le motivazioni di questa iniziativa. E nei loro interventi è stato sottolineato come i processi di cambiamento degli assetti della Pubblica amministrazione in atto non devono vedere le piccole comunità subire passivamente la volontà politica che arriva dall’alto, ma viceversa autodeterminarsi dal basso per essere protagoniste del proprio futuro. E la spinta dal basso, con la firma della petizione popolare che continuerà nei prossimi giorni con altre iniziative, ha delle motivazioni anche contabili esplicitate durante la prima uscita pubblica con tutti i cittadini: meno 300 mila euro annui di costi della politica nell’immediato con un unico sindaco, Giunta e Consiglio e lo stesso dicasi per i dirigenti; contributi regionali che per analogia con altri esperimenti di fusioni tra Comuni avvenuti in Toscana, Emilia Romagna ammonterebbero a circa 200 mila euro l’anno per dieci anni dopo la fusione; maggiori trasferimenti nazionali, anche qui previsti dalla legge, di 1 milione di euro l’anno per i dieci anni post fusione; allentamento del Patto di stabilità che significherebbe per i tre anni successivi avere in cassa 900 mila euro in più. Soldi che in periodi di vacche magre farebbero comodo, secondo il Comitato, a chiunque anche a Municipi di grosse dimensioni. Ma i relatori hanno anche aggiunto che la fascia jonica così com’è, troppo parcellizzata, conterà sempre meno nelle decisioni strategiche di politica regionale e nazionale non avendo una forte rappresentanza politica e troppo schiacciata dalle logiche accentratrici di Potenza e Matera, a maggior ragione ora che quest’ultima è diventata la città italiana capitale della Cultura europea 2019. E’ stato rimarcato come nei giorni scorsi anche il Commissario governativo per la spending rewiev, Cottarelli, abbia spiegato come nei prossimi anni i Comuni avranno sempre meno soldi dallo Stato sottoforma di trasferimenti fino ad essere azzerati del tutto, invogliando nello stesso tempo le comunità, soprattutto quello più piccole, a mettersi insieme per ottimizzare risorse economiche ed umane, senza trascurare nemmeno la possibilità che nel futuro immediato anche le stesse Regioni subiranno un processo di accorpamento/smembramento e dalla cui logica la Basilicata sarebbe la prima, perché troppo piccola, a farne le spese. Infine la fusione, sempre a parere dei relatori, serve a ridisegnare lo sviluppo complessivo del territorio, soprattutto nei settori cardine come il turismo e l’agricoltura.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

venerdì 14 novembre 2014

Raccolta fondi in ricordo di Meriglen




POLICORO – La morte del diciottenne albanese Meriglen Digonzi avvenuta per un maledetto incidente stradale domenica sera 9 novembre all’incrocio tra via Puglia e via Federico Fellini, via quest’ultima dove il ragazzo soggiornava in una comunità alloggio, non ha lasciato indifferente la città jonica. Il giorno dopo gli amici per ricordarlo hanno organizzato una fiaccolata e nello stesso tempo si susseguono le iniziative. Tra queste c’è anche un messaggio che suoi coetanei di un’altra casa famiglia di Policoro gli hanno voluto tributare: “Sei stato per noi come un fratello, eri un ragazzo forte. La tua sincerità era ammirata da tutti. Ci mancherai molto e resterai sempre nei nostri cuori. Ti vogliamo un mondo di bene: u frà dai tuoi amici”. Meringlen era in sella alla sua bicicletta domenica intorno alle 18:00 e per essere autonomo economicamente lavorava presso un noto pub della città del quartiere Italia (ex II piano di zona), e forse si doveva recare lì la sera visto che il fine settimana i locali sono molto più frequentati rispetto agli altri giorni. I proprietari Mario, Enzo e i frequentatori abituali, come ci comunica Michele Liuzzi, hanno iniziato una raccolta fondi per aiutare i genitori del ragazzo albanese che nel frattempo sono arrivati in Italia e dove nelle prossime ore si svolgerà il funerale dopo che l’autopsia è stata effettuata e anche il magistrato avrebbe dato l’assenso alla celebrazione delle esequie il 14. Successivamente, sempre secondo quello che ci ha raccontato un amico, la salma ritornerà in Albania insieme ai genitori. Meriglen era un ragazzo molto attivo e voglioso di vivere la vita in maniera costruttiva. Frequentava l’Isis “Pitagora”, scuola media superiore, che si trova a pochi metri dal luogo dell’incidente.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

mercoledì 12 novembre 2014

Modarelli (Fi) contro l’articolo 38 della legga Sblocca Italia


POLICORO – Da qualche giorno il Parlamento converto in  legge dello Stato il decreto legislativo cosiddetto “Sblocca Italia”. Non tutti i parlamentari lucani lo hanno votato e non tutti gli amministratori locali si ritengono soddisfatti della norma. Tra questi Gianluca Modarelli (Fi), presidente del Consiglio comunale e neo consigliere provinciale, il quale rileva: “ tra le prime conseguenze c’è l’ accelerazione di tutti i procedimenti per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi. La Basilicata, simbolo delle politiche fallimentari del Sud Italia e della mancanza di tutele del patrimonio ambientale nel nostro Paese, viene scelta per l’ennesima volta come terra da sacrificare in nome del bene nazionale, o forse sarebbe più corretto dire: da sacrificare per un tornaconto tutto a vantaggio delle società petrolifere! Lo stato di emergenza permanente che giustifica i provvedimenti dello ‘Sblocca Italia’ rappresentano l’ennesima umiliazione degli spazi democratici nel nostro Paese. Il decreto infatti anticipando alcuni aspetti della riforma del titolo V della Costituzione celandosi dietro un proclamato presunto interesse strategico nazionale, espropria le Regioni di ogni potere in materia energetica, consegnandolo nelle mani dello Stato e quindi a vantaggio unicamente delle lobby economiche e dei poteri forti che hanno distrutto la nostra Regione e impoverito la popolazione. Una legge che consegnerà il futuro del nostro Paese nelle mani di chi aspettava da tempo il momento per entrare a gamba tesa e definitivamente sul ponte di comando della nave Italia, per governarla e portarla, più che verso il mare aperto, verso il porto delle proprie convenienze, delle speculazioni edilizie, affaristi che si arricchiscono con i rifiuti, cercatori di petrolio disposti a inquinare il mare perforando le nostre coste, favorendo con la cementificazione il dissesto idrogeologico. Questo decreto è un vero e proprio colpo di mano, che accelera di gran forza l’installazione di nuove trivelle in mare e terraferma, attraverso l’istituzione di un titolo concessorio unico che si perfeziona in 180 giorni per le autorizzazioni, e accelerando l’iter per i procedimenti già in corso al 31 dicembre 2014. Un disegno politico che non può essere accettato dalle Regioni, di fatto espropriati di qualsiasi ruolo decisorio per decreto e senza alcun dibattito preventivo. Secondo me è necessario ed indispensabile per il bene della regione Basilicata che la Giunta Regionale, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 32 comma II, Legge n. 87 dell’11.03.1953, proceda alla deliberazione con la quale la Regione stessa si determina all’impugnazione della legge di conversione del D. L. n. 133  del 12 Settembre 2014”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

martedì 11 novembre 2014

Incidente in via Puglia. Morto un ragazzo extracomunitario di una casa famiglia


POLICORO – Tragedia nella serata di domenica 9 novembre nel centro jonico. Un ragazzo extracomunitario soggiornante in una casa famiglia di Policoro, all’imbrunire è stato investito ed è morto sul colpo. Erano circa le 17:30 quando il ragazzo (M.I.), sembra di origini albanesi dalle prime indiscrezioni che da qualche giorno aveva compiuto 18 anni, fosse in sella ad una bicicletta e appena uscito dalla comunità alloggio di via F. Fellini che si trova da quelle parti si è immesso su via Puglia, una delle due arterie più importanti della città, quando un' automobile con a bordo un giovane italiano di una trentina d’anni lo ha investito in pieno. Il conducente della macchina, una Fiat Punto, si sarebbe poi fermato per soccorrere l’investito ma non ci sarebbe stato nulla da fare. Sul posto sono arrivati i soccorsi sanitari del 118 e gli agenti della Polizia stradale, i quali hanno effettuato i rilievi del caso, cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente, e fermato il conducente dell’automobile, sottoposto alla prova del palloncino, che dovrà rispondere, presumibilmente, del reato di omicidio colposo. La zona nord di via Puglia, quella che va qualche centinaio di metri dopo via San Gottardo e che sfocia nella zona del Bosco Sottano, la sera è scarsamente illuminata e il conducente del veicolo molto probabilmente non avrebbe visto il giovane che stava attraversando l’arteria per raggiungere il centro abitato. La bicicletta è stata presa in pieno e l’impatto sarebbe stato abbastanza violento. In città ci sono due comunità che ospitano ragazzi disagiati, la maggior parte degli ospitati arrivano dall’Africa e dopo gli sbarchi dei mesi scorsi nell’operazione Mare Nostrum vengono poi affidati a case famiglia dislocate in tutta Italia per il recupero psicofisico degli stessi giovani.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

Le scolaresche scoprono il centro Wwf di Policoro




POLICORO – La stagione estiva ormai alle spalle non ferma le attività all’interno dell’oasi Wwf del Bosco Pantano in località Idrovora di Policoro. Infatti con la riapertura delle scuole il centro educazione ambientale, riconosciuto dalla Regione Basilicata,  riprendono le attività rivolte alle scuole, con collaborazioni istituzionali che riguardano la tutela, la conservazione e la didattica da parte della società che gestisce l’oasi in nome e per conto del Wwf Italia. Di questi periodi la struttura è aperta a scolaresche delle vicine regioni: Calabria, Puglia, Campania e Lazio, con sempre maggiori riscontri e partecipazione, tanto da aver ospitato e gestito in termini di presenze giornaliere oltre 1.500 visitatori nel solo mese di ottobre 2014, tra questi oltre 200 ragazzi provenienti dall’istituto comprensivo “L. Milani” di Policoro, aprendo agli istituti del territorio collaborazioni programmate per corsi di studio e per classi di diverso livello scolastico con l’obiettivo rivolto alla scoperta e alla tutela di un patrimonio naturalistico universale, quale l’oasi del Bosco Pantano, tra gli attrattori principali che operano e qualificano l’ area geografica del Sud della Lucania e centro di eccellenza per la cura delle tartarughe, in particolar modo la Caretta Caretta. Tanto che nei giorni scorsi ne sono state liberate due dopo che il personale le ha curate e operate chirurgicamente presso la facoltà di Veterinaria di Bari in collaborazione con l’equipe del prof. Di Bello. Il primo esemplare, recuperato lungo le spiagge di Metaponto, è stato liberato a completamento di un percorso veterinario e didattico mirato allo studio della biologia marina nel Golfo di Taranto per scuole come la “Sa Pio” di Roma, che ormai da qualche anno ha scelto il nostro territorio e l’organizzazione Oasi Wwf quale luogo di accoglienza didattica, di studio e inizio attività formative. Il secondo esemplare, incappato accidentalmente nel “Palangaro” del peschereccio Santa Maria d’Alto Mare di Taranto e consegnato al Centro Wwf di Policoro, in seguito ad indagini preliminari è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico per l’estrazione di un grosso amo da pesca presente in esofago, seguito da attività veterinarie specifiche come: radiografie, esame ecografico, endoscopico e un secondo intervento chirurgico in laparoscopia indispensabile al prelievo istologico mirato alla verifica di possibili patologie nel tratto gastro intestinale, dopodiché la splendida tartaruga marina “Santa Maria” di oltre 40 kg di peso è stata preparata e liberata nello Jonio, alla presenza anche del sindaco di Policoro Leone, con la collaborazione della scolaresca della scuola primaria “Carrieri” di Taranto coinvolta dal centro policorese quali affidatari della tartaruga proveniente dalla loro città.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

lunedì 10 novembre 2014

Fondi per la pesca illustrati dall’assessore regionale Ottati


POLICORO – Nei giorni scorsi l’assessore regionale alle Politiche agricole, Michele Ottati, ha incontrato i pescatori della zona nel Dipartimento Politiche Agricole, per illustrare le sovvenzioni del Fondo europeo pesca (Fep) 2007/2013 e per valorizzare la figura del pescatore.  Durante l’incontro il politico ha affermato che l’obiettivo della Regione è anzitutto creare le condizioni per un pieno dialogo tra le Amministrazioni comunali interessate e gli operatori, valorizzando le associazioni dei pescatori che devono essere le beneficiarie dei fondi messi a disposizione dall’Unione europea. “Lo scopo del Fondo comunitario – ha aggiunto l’assessore Ottati- è  contribuire all’attuazione delle trasformazioni apportate dalla Politica comunitaria in materia, garantire una pesca sostenibile nonché diversificare le attività economiche nelle zone vocate, sostenendo il potenziamento connesso all’evoluzione del settore promuovendo il protagonismo e l’associazionismo dei pescatori”. Per quanto attiene alle azioni di coinvolgimento che la Regione Basilicata sta portando avanti - attraverso l’Autorità di gestione del Fep, coordinata dal dirigente generale del Dipartimento, Giovanni Oliva- si intende impegnare l’associazione dei pescatori nella realizzazione e nel potenziamento dei luoghi di sbarco. A tal proposito i funzionari regionali, supportati dai tecnici Inea, hanno fatto presente che la Regione Basilicata ha emanato provvedimenti nell’ambito della piccola pesca e ha messo a disposizione attraverso la misura 3.3 del Fep la somma di 500mila euro per il finanziamento di “Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca”, ripartiti in 250mila euro per gli enti pubblici e 250mila euro per i privati. La scadenza del bando è fissata per il 30 novembre 2014. Il provvedimento è teso a potenziare i servizi offerti nei porti di pesca pubblici e privati regionali e a migliorare la tutela dei pescatori garantendo la salubrità del prodotto  in una logica di sicurezza alimentare nei luoghi di sbarco. Tra gli obiettivi degli investimenti vi sono quelli del potenziamento delle strutture, il miglioramento delle condizioni di lavoro dei pescatori il trattamento e l’immagazzinamento del prodotto ittico, l’ammodernamento del settore  anche attraverso la gestione informatizzata delle attività di pesca, il miglioramento  dei depositi  e dei trattamenti degli scarti riducendo  al massimo i rigetti in una logica di pesca ecosostenibile.
Gabriele Elia 
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Alla riscoperta dei giochi d’altri tempi. Giochi di strada con la cooperativa Athos


POLICORO – Piazze Eraclea si anima di bambini per un pomeriggio. Nella giornata del 21 ottobre lo Sportello Immigrati di Pisticci gestito dal consorzio La Città Essenziale attraverso la cooperativa sociale onlus Athos, in collaborazione con i servizi sociali della città di Policoro (assessore Livia Lauria Pdl) e dello Sportello Immigrati, sempre del centro jonico, ha organizzato la manifestazione: “Giochi dal mondo”. Una quarantina di bambini frequentanti le scuole di Policoro si sono riversati nell’isola pedonale di piazza Eraclea per riscoprire i giochi di un tempo e di strada, quelli comuni a prescindere dalla nazionalità: trampoli e loro costruzione con lattine, imbuto, trottole, giochi di carta sono alcune delle attività ludiche che li hanno visti protagonisti complice anche una bella giornata di sole mite. In un angolo della centralissima piazza abbiamo incontrato due operatrici della cooperativa pisticcese, tra cui Maria Grazia Giannace: “Organizziamo questa manifestazione in tutti i Comuni di competenza dello Sportello Immigrati, 17, rientranti nell’area di programma della Collina materana-Metapontino, e Policoro è la penultima tappa prima di quella di Pisticci il 20 novembre. Cerchiamo in questo modo di far integrare i ragazzi attraverso i giochi che non conoscono confini perché crediamo che sia un modo per non emarginare nessuno. Ecco perché siamo stati presenti in ogni comunità. Anche le scuole ci sono state vicine perché con loro ci siamo rapportate divulgando il progetto. Nelle prossime settimane saremo in giro con un caravan informativo sui servizi socio-sanitari; inoltre abbiamo messo in campo laboratori di legalità, lingua italiana, alfabetizzazione emotiva, scrittura creativa, narrazione autobiografica, cucina creativa, mediazione intersociale/integrazione e in prospettiva se ci saranno le condizioni per continuare il servizio dello sportello c’è anche quello di mutuo aiuto per donne straniere. Pertanto non siamo solo front office ma anche e soprattutto work in progress. Per quanto concerne invece il servizio tradizionale a sportello, siamo aperti il giovedì dalle 10:00 alle 12:00 presso la delegazione comunale a Marconia. Lì diamo risposte anche sui permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, l’organizzazione scolastica italiana, tanto per fare qualche esempio tra le domande più ricorrenti”. Ricordiamo invece che lo sportello di Policoro è aperto invece il martedì dalle 15:00 alle 19:00, il giovedì dalle 10:00 alle 13:00 e 15:00-18:00 nei locali di piazza “Aldo Moro” sede del Municipio con referente Felicetta Salerno. Il servizio è stato attivato dalla Regione Basilicata e sarà operativo fino alla prossima primavera, quando compirà circa un anno. Nel circondario dell’Area di programma si rivolge a 3850 cittadini stranieri iscritti e censiti e tra questi 958 sono residenti a Policoro e 754 a Pisticci.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

domenica 9 novembre 2014

La scuola privata Alessandro Volta compie 30 anni




POLICORO – Il cuore oltre l’ostacolo. Trent’anni sono tanti per tutti ma non per l’Ing. Antonio Frasca, dirigente scolastico e fondatore della scuola privata “A. Volta” del centro jonico. Il 13 dicembre per celebrare questo anniversario organizzerà un convegno con il mondo produttivo locale, ma nel frattempo dal balcone di via Puglia campeggiano già i numeri 30 scritti a caratteri cubitali che si illuminano di blu la notte. Nella sua stanza ci accoglie con l’entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto in tanti anni di insegnamento e di amministratore/imprenditore. “Trent’anni sono due generazioni –osserva- e tra le mie più grandi soddisfazioni c’è quella di vedere oggi i figli di coloro i quali sono stati iscritti qui: per la precisione sono sette genitori che ora hanno anche i propri figlia qui. Nel corso di questi tre decenni hanno conseguito la maturità 1740 alunni, di questi un terzo sin sono laureati e altrettanti si sono inseriti nel mondo produttivo con il diploma di ragioniere. Tra i miei iscritti c’è stato anche Nicoletti, quello dei salottifici di Matera. Sono originario della Campania e per motivi di lavoro stavo a Trebisacce nel 1984, però capitavo ogni tanto a Policoro e capii subito le potenzialità di questa città. Anche se a dire il vero quando decisi di aprire la prima scuola privata laica ci fu chi, il Prof Orofino di Policoro, che mi disse: ‘questo napoletano è un pazzo’. Il primo anno si iscrissero in via Brescia 42 alunni e poi con il trascorrere del tempo siamo andati in crescendo tanto che già nel 1987 il ministero dell’Istruzione ci ha riconosciuti nell’ordinamento scolastico nazionale. Il gruppo coeso, la qualità della formazione e la centralità della persona sono da sempre la nostra forza. Grazie ai buoni risultati ottenuti ci siamo trasferiti in un edificio più grande di via Mazzini e poi dopo qualche anno ci siamo insediati qui in un locale nella centralissima via Siris. Ho voluto intitolare la scuola ad Alessandro Volta perché rimasi colpito in positivo quando visitai il museo di Como dello stesso fisico, nonostante il nostro indirizzo non sia propriamente tecnico al 100%. Un’altra mia soddisfazione –conclude- fu quando nel 2000 una legge nazionale ci diede la possibilità di diventare scuola paritaria da legalmente riconosciuta che eravamo sino all’anno prima”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

sabato 8 novembre 2014

Furto nella scuola “Lorenzo Milani” e centro diurno “Smile”



POLICORO – I ladri sono di casa nell’istituto comprensivo “Lorenzo Milani” di via Puglia. Nella notte tra mercoledì e giovedì (5 su 6 novembre), per l’ennesima volta ignoti sono entrati tranquillamente nella scuola e hanno portato via: un Pc di una terza classe, 3 monitor e una stampante dalla segreteria. La dirigente scolastica Agnese Schettini ci accoglie nel suo ufficio quasi impotente di fronte ad episodi che non si sa più come definirli: “a febbraio, giugno, luglio del 2014 siamo stati ‘visitati’ da persone indesiderate che hanno manomesso la gettoniera della macchinetta delle bevande per portarsi via i soldi, e lo stesso furto lo abbiamo registrato di recente anche nel plesso di via Umbria dove ci sono gli iscritti della scuola dell’infanzia. Per evitare ciò la macchinetta è fuori uso e non l’abbiamo più fatta riparare; però i ladri entrano lo stesso e cercano di portare via suppellettili e oggetti vari come il vetro termico della stessa macchinetta/bar. Siamo una scuola a pian terreno e dunque facilmente visitabile, però in questi termini è disarmante. A volte entrano da dietro, altre volte dalle finestre che si aprono forzando un po’ il vetro e alzando l’avvolgibile per non parlare poi dell’area scoperta adiacente l’istituto dove, presumibilmente, parcheggiano un mezzo per il trasporto della refurtiva. Ho interessato il Comune, competente per le scuole primarie e medie, ma da due anni non ho avuto risposta. Chiedo: un faro che illumini l’edificio da dietro, il ripristino della recinzione a lato sud dello stabile, delle telecamere, vigilanza, un paio di porte blindate per scoraggiare l’ingresso in stanze dove ci sono beni e attrezzature fondamentali per l’insegnamento dei ragazzi, che poi sono i più penalizzati da questi furti. Infatti ora si porrà il problema di riacquistare ciò che ci è stato indebitamente sottratto. La scuola non ha fondi…”. A sfidare la legalità nella stessa notte i ladri, verosimilmente gli stessi, sono entrati anche nel braccio sinistro del plesso dove si appoggia il centro diurno “Smile” della cooperativa Cress del consorzio Horus. Un’operatrice non conta più quanti furti hanno subito. E nel giro di qualche giorno sono entrati addirittura due volte. Sempre nella notte tra il 5/6 e durante il ponte di Tutti i Santi: “L’ultima volta hanno –racconta- rotto la porta principale che si affaccia su via Puglia e portato via un mixer e oggetti vari che servono ai nostri ragazzi per le attività ludiche; in un’altra circostanza sono entrati dalla finestra e un’altra volta da una porta secondaria. Le denunce sono state fatte puntualmente, speriamo che questa volta qualcuno sia assicurato alla giustizia”.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano del Sud)