martedì 22 febbraio 2011

Le fragole joniche affogano

POLICORO – Torna la pioggia abbondante e con tragica puntualità distrugge mesi di duro lavoro nei campi del Metapontino. Questa volta sono strati presi di mira alcuni terreni coltivati a fragole, letteralmente allagati fino a compromettere l’intero raccolto. Una pioggia abbondante ha causato (venerdì 18) un nuovo straripamento dell'Agri nella piana del Metapontino. «È arrivato il momento che gli organi preposti stipulino contratti di manutenzione territoriale con le imprese agricole in modo da evitare catastrofi ambientali», è la richiesta inviata dalla Coldiretti Basilicata. Venerdì, in seguito all'abbondante pioggia, il fiume Agri ha nuovamente rotto gli argini e inondato i terreni agricoli compresi tra il Comune di Scanzano Jonico e Policoro. Gli imprenditori agricoli sono sul piede di guerra. Ora che si avvicina la stagione delle fragole, non è possibile che vadano in fumo ettari di raccolto per l'inefficienza della pubblica amministrazione. Purtroppo, come la recente inondazione del Sinni, anche quest'ennesimo straripamento dell'Agri, poteva essere evitato. È ormai noto che, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Ambiente, il 93% dei comuni lucani è a rischio frane e inondazioni. Più volte Coldiretti Basilicata ha denunciato le criticità, chiedendo che venissero presi velocemente provvedimenti concreti per scongiurare il pericolo inondazioni. Il settore primario lucano non può più aspettare. Secondo Coldiretti, è necessario che gli organi preposti si impegnino seriamente a risolvere il problema. È arrivato anche il momento che agli imprenditori agricoli, da sempre custodi morali del territorio regionale, venga riconosciuto questo importante ruolo. «La situazione -ha affermato Piergiorgio Quarto, presidente di Coldiretti Basilicata- è ormai insostenibile. Visti i danni alle colture che causano le frequenti inondazioni, gli amministratori non possono e non devono più rimandare la soluzione del problema. È necessario che si stipulino contratti di manutenzione territoriale con le imprese agricole, per la pulizia costante del letto dei fiumi e il rinforzo degli argini, in modo da preservare ettari di coltivazioni e la collettività da altre catastrofi naturali. In questo modo, all'agricoltore, verrebbe anche riconosciuto il meritato compenso per il ruolo che da sempre svolge a tutela e custodia del territorio. Urge, inoltre, la messa a punto di un serio ed efficace Piano regionale di sicurezza idrogeologica da parte degli organi preposti. È inaudito continuare a mettere a rischio l'incolumità dei cittadini e il lavoro degli imprenditori agricoli per lungaggini burocratiche».

Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

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