domenica 5 dicembre 2010

Trasferimento in vista per la Guardia medica di Policoro

La sanità jonica ancora sotto i riflettori della politica. Questa volta, dopo lo spostamento della medicalizzata a Tinchi, il reparto della fisioterapia intensiva trasferito da Policoro nello stesso nosocomio pisticcese, ora il disagio colpisce la guardia medica. A lanciare l’allarme è il medico, Pasquale Suriano, consigliere comunale di maggioranza della Dc con delega regionale del suo partito proprio alla sanità: “Come accaduto in passato in queste ore –osserva il professionista- si sta consumando l’ennesimo disservizio ai danni dell’utenza. Infatti presso i locali del distretto sanitario di via Brennero partiranno a breve i lavori di ristrutturazione, ed è già cominciata la corsa ad accaparrarsi le nostre stanze, fino alla loro ultimazione, da parte di altri servizi ambulatoriali offerti dall’Asm. Nessuno ci ha detto nulla su cosa dobbiamo fare noi medici di guardia né dove dobbiamo andare. Decisioni del genere mortificano la nostra categoria e quelle dei nostri utenti che finora nel distretto avevano ricevuto tutte le risposte possibili e immaginabili ai loro problemi. Infatti è risaputo che il distretto policorese è una sorta di poliambulatorio comodo da raggiungere, essendo in centro, e una sorta di istituzione essendo presente da molti anni in tale via. E invece con un colpo di mano si cancellano anni di lavoro e di consolidate abitudini senza che la dirigenza ci abbia quantomeno avvisato di questa novità, di cui siamo interessati da vicino. Con la scusa di lavori in corso ci stanno riducendo gli spazi, confortevoli per giunta, del nostro agire quotidiano per accasarci non si sa dove, almeno fino ad ora. Da indiscrezioni raccolte nell’ambiente sembra che il nostro nuovo ambiente di lavoro sarà direttamente all’interno dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, dentro il quale però non ci sarebbero locali con gli spazi necessari per curare i cittadini. Infatti è risaputo la carenza di stanze, e anche di organico in alcuni reparti, presente nell’ospedale di viale Salerno: un esempio su tutti il delicato servizio del reparto di Angelo Lapolla relativo all’unità operativa di riabilitazione cardiologia ubicato addirittura in uno scantinato. Dove riceveremo i pazienti? Che attrezzature ci metteranno a disposizione? Perchè è stato fatto tutto di nascosto? Non vorrei che dietro si consumi l’ennesimo scippo ai danni della collettività, quando ad esempio se ci fosse stato un minimo di concertazione c’erano i locali dell’ex 118 di via Federico Fellini dove avrebbero potuto trasferirci: quella sarebbe stata la scelta migliore. Per tutti”.

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