giovedì 4 febbraio 2010

Il Cav scende in campo per il diritto alla vita

POLICORO – Domenica prossima il Cav (Centro di aiuto alla vita) del centro jonico organizza una giornata all’insegna della sensibilizzazione al diritto alla vita. L’appuntamento segue quello degli anni passati dove le volontarie del Cav jonico hanno divulgato depliant, opuscoli e semplici gadget inneggianti il primo diritto per ogni essere umano. Quest’anno a livello nazionale l’appuntamento è giunto alla XXXII edizione de “La Giornata della vita” che prevede una novità: la veglia alle 19:00 di sabato 6 febbraio con preghiere e riflessioni del gruppo cittadino di Rinnovamento dello Spirito; una video proiezione a cura del Cav e una serie di letture di componenti dell’associazione presidio del Libro di Policoro nella Chiesa Madre di piazza Eraclea. La serata sarà intervallata anche dalla musica del cantautore lucano Antonio Labate e dalla musica dell’arpa di Daniela Ippolito. Il giorno successivo (7 febbraio) invece alle 10:00 sarà celebrata la Santa Messa presso il reparto di ostetricia del nosocomio “Papa Giovanni Paolo II” con distribuzione di primule e rosari per la vita. Poi si farà ritorno nella centralissima piazza Eraclea dove inizierà in tarda mattinata la manifestazione di sensibilizzazione con il coinvolgimento di bambini di cooperative sociali del territorio e in particolare “Pippo’s House” e “Genesis”, e dell’associazione culturale “La Mela di Odessa”. “Quest’anno l’evento sociale poggia le sue basi –spiegano le organizzatrici del Cav- sul messaggio del Consiglio episcopale permanente “La forza della vita una sfida alla povertà” in cui il benessere economico, visto da un cristiano e cattolico, deve servire per superare l’indigenza e il bisogno per il pieno sviluppo della persona e non per fini egoistici. Insomma un’economia dal volto umano che non emargini nessuno e non crei disuguaglianze economiche che offendono la vita e feriscono la dignità di ogni persona. Il benessere economico visto alla luce della dottrina sociale della Chiesa non è un fine ma un mezzo al servizio della vita, ma non è la vita stessa. Il nostro impegno si rivolge soprattutto a quelle donne che, spaventate dalla recessione economica in questo momento, possono essere tentate di interrompere una gravidanza. Ebbene noi diciamo che, nella ricchezza e nella povertà, nessuno è padrone della propria vita fisica”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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