venerdì 25 dicembre 2009

“Satire politiche e rime dialettali”, versi tra Prima e Seconda Repubblica. Presentazione del libro di Antonio De Pizzo il 28 dicembre.

POLICORO – La storia della cosiddetta “Prima Repubblica” è ricca di pubblicazioni di varia natura sui motivi: politici, sociali, economici e giudiziari che hanno visto soccombere la vecchia partitocrazia sotto i colpi della Magistratura e dei partiti allora antisistema, vedi Lega, e i referendum sul maggioritario di Mario Segni e Pannella. Però la bibliografia è impreziosita da una singolare pubblicazione che sarà presentata ufficialmente il 28 dicembre prossimo alle 18:00 presso l’Auditorium della Cassa rurale e artigiana di Castellana Grotte, filiale di Policoro, dall’autore Antonio De Pizzo dal titolo: “Satire politiche e rime dialettali”, versi tra Prima e Seconda Repubblica, in cui l’autore, residente a Policoro, a partire dagli anni ’80 ripercorre la storia politica dell’Italia narrando ironicamente i fatti dell’epoca e dei suoi massimi esponenti politici: dal Caf (Craxi-Andreotti-Forlani), ai Governi balneari dell’epoca passando attraverso le tensioni sociali e gli scioperi dell’epoca. Un viaggio veloce ma nello stesso tempo puntuale di tutti i maggiori eventi che hanno caratterizzato la nostra storia recente. Tutti raccontanti con ilarità da chi li ha vissuti sulla propria pelle in maniera distaccata ma non disinteressata di un italiano a cui stavano e stanno tutt’ora a cuore le sorti della propria Nazione. Così da renderne simpatica la vita degli ultimi trent’anni attraverso questo vero e proprio viaggio nella storia politica non pedante, come tanti libri, ma utilizzando il giusto humor della satira e delle rime di chi non vuole drammatizzare gli accadimenti passati come tra l’altro il terrorismo e la vicenda Tortora, portando il lettore mano nella mano fino ai giorni nostri. Un testo da custodire e sfogliare nei momenti più tristi della giornata, arricchito anche da una breve parentesi su proverbi dialettali della Basilicata, sempre raccontati con lo stesso clichè, con un pensierino finale per il Natale, festa che deve unire e non dividere per tutto l’anno.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento